MATTEO, STAISERENO CHE VAI A SBATTERE – LO STATISTA BERLUSCONI: “QUESTA FRETTA DI RENZI POTEVA ESSERE EVITATA, IO LO AVEVO SUGGERITO’’ ROMANI NON CONTROLLA IL SENATO, 14 FORZISTI HANNO VOTATO CONTRO - IL BANANA RICUCE IL PARTITO IN VISTA DEL VOTO ANTICIPATO: OGGI INCONTRO CON FITTO

Carmelo Lopapa per “La Repubblica

 

matteo renzimatteo renzi

«Così Matteo va a sbattere, io lo avevo previsto». Esagerato definire Silvio Berlusconi preoccupato per l’esito della riforma al Senato, ma certo per tutto il giorno ha tenuto sotto controllo quanto accadeva, in contatto con Denis Verdini e Paolo Romani. E in serata, incontrando vari parlamentari a Palazzo Grazioli, ha tirato le somme non prevedendo nulla di buono.

 

«Questa fretta di Renzi poteva essere evitata, io lo avevo suggerito», dice adesso l’ex premier, disponibile se servirà a un nuovo faccia a faccia (e a tendere la mano d’aiuto) col presidente del Consiglio.

 

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Il fatto è che, nonostante le rassicurazioni del capogruppo forzista Paolo Romani («Non faremo scherzetti»), anche la loro squadra a Palazzo Madama è in ebollizione. Già ieri in 14 hanno votato in dissenso sull’emendamento relativo all’abrogazione delle circoscrizioni estere. Tira brutta aria insomma e le voci iniziate a circolare su un possibile tracollo con conseguente crisi e voto anticipato, magari in primavera, hanno mandato in fibrillazione anche loro. Berlusconi ostenta serenità.

 

«Dopo la sentenza mi hanno detto che abbiamo recuperato ben due punti, siamo già al 17,5 per cento, senza che io abbia detto o fatto nulla» si vantava in serata tra un incontro e l’altro con deputati e amici in vena di congratulazioni post assoluzione.

 

Raffaele Fitto Raffaele Fitto

È la ragione per cui intende portare avanti la strategia dell’inabissamento, del silenzio, zero dichiarazioni e anche ieri ha rinunciato alla kermesse dei giovani di “Azzurra libertà” alla sede del partito. E siccome c’è un partito da ricompattare, i dissidenti da far rientrare, dopo tanti rinvii è in agenda questa mattina a Palazzo Grazioli il faccia a faccia con Raffaele Fitto.

 

Cocci da riattaccare prima insistere sulla federazione del centrodestra, dopo aver lanciato la pietra, ora si ferma e attende, predicando ai suoi calma e cautela. «Non c’è alcuna fretta, ci sono i tempi per aprire un ragionamento, ma per vincere dobbiamo tornare insieme» spiega l’eurodeputato e braccio destro Giovanni Toti.

 

Paolo Romani Paolo Romani

Il Nuovo centrodestra resta segnato dalla minoranza intenzionata a tenere più che aperto il dialogo con Berlusconi. Angelino Alfano è convinto — come spiegava ieri sera ai “fondatori” riuniti in vista dell’assemblea di sabato — di tenere tutti nel nuovo contenitore. L’annuncio proprio fra due giorni, la creazione di gruppi unitari tra Ncd, Udc, ex Scelta civica, Mario Mauro per dar vita a una formazione di un centinaio di parlamentari, in grado di trattare su basi più solide con Renzi.

 

denis verdinidenis verdini

Primo passo della “Costituente popolare”, nuovo logo che cancellerà la parola destra. Piace a Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Sacconi, Lorenzin, insomma alla maggioranza, meno alla capogruppo Nunzia De Girolamo o a Barbara Saltamartini.

 

Due sere fa Alfano ha chiuso a fatica le ostilità nella resa dei conti interna («La linea la detto io, chi non ci sta mi faccia sfiduciare»), tra attacchi di Quagliariello, Cicchitto, Vicari e altri a De Girolamo e Saltamartini, col ministro Maurizio Lupi che mediava: «Se Renzi dialoga con Berlusconi, come facciamo noi a chiudere la porta?». Per ora è tregua, lascia intendere la De Girolamo: «Quello che avevo da dire l’ho detto. Sono nel Ncd e se ci sarà altro lo dirò nelle sedi e negli appuntamenti di partito». Se ne riparlerà dunque sabato all’Eur.

ANGELINO ALFANOANGELINO ALFANO

 

NUNZIA DE GIROLAMONUNZIA DE GIROLAMO

 

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