sergio mattarella mario draghi quirinale

MATTARELLA PUÒ INIZIARE A DISIMBALLARE GLI SCATOLONI – BERLUSCONI RINUNCIA AL QUIRINALE, SILURA DRAGHI E FA TREMARE I POLSI A SERGIONE CHE È FUGGITO PER IL WEEK-END A PALERMO DOVE HA INTENZIONE DI RIMANERE FINO A MARTEDÌ. CON I NOMI PER IL COLLE CHE LATITANO E IL FALLIMENTO DEL VERTICE DI CENTRODESTRA, SE LO STALLO DOVESSE PROLUNGARSI OLTRE LA TERZA VOTAZIONE, IL CONGELAMENTO DI MATTARELLA E DRAGHI CIASCUNO AL PROPRIO POSTO POTREBBE RIDIVENTARE L’UNICA STRADA PERCORRIBILE…

1. UNO SBOCCO POSSIBILE PER LO STALLO

Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

mattarella

Da Palermo, dove si è ritirato per il week-end in attesa di conoscere gli sviluppi della scelta del suo successore, Mattarella avrà accolto con qualche timore la conclusione del vertice del centrodestra, oltre che della prima, fin qui inutile, settimana di trattative tra i partiti sul Quirinale. Perché da ieri sera, con la rinuncia di Berlusconi alla candidatura al Colle e il "no" all'eventuale spostamento di Draghi da Palazzo Chigi, il bis del Capo dello Stato ha ripreso corpo, anche se la contrarietà del Presidente rispetto a quest' ipotesi è chiarissima, ed è stata ribadita l'ultima volta solo due giorni fa.

 

sergio mattarella al plenum del csm

Al momento, il centrodestra, dopo il fallimento del vertice, vorrebbe insistere per qualche giorno sui propri candidati, nomi che nel corso dei contatti di questi giorni sono stati rifiutati da Pd e 5 stelle. Ma se lo stallo dovesse prolungarsi oltre la terza votazione, prevista per mercoledì, prima di avventurarsi in un muro contro muro che potrebbe sfociare in una fumata nera accompagnata dalla distruzione della maggioranza di unità nazionale che sorregge il governo, il congelamento di Mattarella e Draghi ciascuno al proprio posto potrebbe ridiventare uno sbocco possibile, in grado di far riprendere, sia pure con difficoltà, all'Italia il percorso impegnativo che l'attende nel 2022.

 

sergio mattarella mario draghi quirinale by macondo

Dietro al faticoso confronto interno al centrodestra, le tensioni tra Berlusconi, Salvini e Meloni infatti restano. Il Cav, che non ha materialmente preso parte al vertice della coalizione, non ha gradito che il leader leghista abbia solo formalmente appoggiato la sua candidatura, trattando nell'attesa su altri nomi. Salvini sarebbe pure disposto a rivedere il "no" a Draghi, ma solo in cambio di un consistente rimpasto di governo che con gli attuali rapporti tra i partiti sarebbe quanto meno arduo realizzare.

 

Meloni, che il vertice lo ha fatto saltare, vede Draghi al Colle soltanto in chiave di elezioni anticipate. Il bilancio della prima settimana di trattative tra i partiti è catastrofico. Una dopo l'altra le due coalizioni di centrosinistra e centrodestra sono implose, la prima non essendo in grado di avanzare una proposta comune di Pd e 5 stelle, la seconda avendo liquidato la candidatura del Fondatore. E da domani le Camere votano a vuoto.

SERGIO MATTARELLA

 

2. MATTARELLA LASCIA IL COLLE: SEGUIRÀ IL VOTO A PALERMO

Mario Ajello per "Il Messaggero"

 

La prima volta da presidente, sette anni fa, dopo essere stato eletto, Sergio Mattarella andò a Palermo con una aereo di linea. Ora, per l'ultima volta da Capo dello Stato, dopo aver firmato il decreto che consente ai grandi elettori positivi o in quarantena di dire la loro nel drive-in del parcheggio di Montecitorio, Mattarella è tornato nella sua città. Per un weekend lungo comprensivo del lunedì più importante di questo periodo: quello della prima votazione, domani, per scegliere il suo successore.

sergio mattarella funerale david sassoli 8

 

La sfilata sotto i catafalchi, le operazioni dello scrutinio e la lettura del primo verdetto - abbonderanno le schede bianche - il presidente che si avvia a diventare emerito e che per 15 volte ha detto e ridetto che non esiste la possibilità del bis, ma le speranze di riaverlo al Colle ancora esistono eccome, le seguirà dalla tivvù della sua abitazione privata a via Libertà (due passi da Piazza Politeama, pieno centro di Palermo, splendore assoluto) e nelle dirette web. Almeno il primo giorno perché poi, martedì, farà rientro a Roma e si occuperà - appena verrà eletto il suo successore - di applicare le procedure d'uscita dalla sua carica istituzionale.

MARIO DRAGHI

 

IL DOPO Ha già preparato gli scatoloni dal palazzo del Quirinale alla casa presa in affitto in zona Pinciana, vicino a dove abita il fratello e a dove vive la figlia Laura. E la sua sarà un'uscita di scena, al netto di sorprese dell'ultimo minuto, vedi l'eventuale processione bipartisan per supplicarlo di restare sul Colle, per nulla squillante e vissuta il più possibile normalmente (l'anti-retorica del personaggio la conosciamo, così come c'era da aspettarsi il «meglio tacere...» con cui Cossiga lasciò il Quirinale) anche perché non è previsto formalmente un intervento a conclusione del mandato presidenziale. Presumibilmente Mattarella si augura che per il 3 febbraio, suo ultimo giorno di carica, il nuovo Capo dello Stato sia stato già trovato. In modo che tutto sia più ordinato.

LA CANDIDATA DONNA DEL MOVIMENTO 5 STELLE - MEME

 

Dopo di che sarà senatore a vita e intende onorare questo compito, dal suo studio di Palazzo Giustiniani e anche in aula. E comunque anche questa volta, come sempre quando va a Palermo, è prevista la visita di Mattarella al cimitero di Castellammare del Golfo dove sono sepolti il fratello Piersanti - che fu ucciso dalla mafia proprio in via Libertà - e la moglie Marisa Chiazzese. Nella sua casa palermitana custodisce le letture predilette, i libri di Maritain, di Perrault, di Grimm e poi di Dostoevskij, Proust, Dante. Ora Mattarella è a via Libertà anche per preparare il trasloco nel nuovo appartamento affittato a Roma - che sarà la sua prima casa - di parte della biblioteca dove sono confluiti pure i libri del padre e del suocero che era un liberale crociano.

 

draghi

NELLA CAPITALE Il presidente assisterà da Palermo all'inizio della corsa alla successione con la convinzione che il bis andava evitato e che sia positivo che si torni alla normalità costituzionale. Poi occasioni per salutare e ringraziare gli italiani e le italiane (ma soprattutto loro, noi, dovremmo ringraziare lui) non mancheranno e intanto la magia delle date dice che il suo mandato scadendo il 3 febbraio si conclude esattamente un anno dopo dalla consegna dell'incarico di premier a Draghi, per un esecutivo che proprio Mattarella volle trasformandosi da notaio delle regole a inattaccabile regista nella crisi. Ora a Palermo, dunque.

 

ugo zampetti sergio mattarella 1

E quella è la sua città del cuore. Ma insieme a Roma dove ha trascorso gran parte della vita e continuerà a stare. I romani che abitano nella zona di Villa Grazioli, tra Pinciano e Parioli, e che saranno i suoi prossimi vicini di casa lo aspettano a braccia aperte. «Una persona così perbene e amata da tutti. Un onore averlo tra di noi». A meno che, ma è altamente improbabile, il coro della Scala («Bis! Bis!») per via di un miracolo o di una super-emergenza non riporterà al suo posto un presidente amatissimo. 

mattarella draghidraghimario draghi mario draghi conferenza stampa mario draghi cammina sulle acquediscorso di fine anno sergio mattarella 2021 5

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…