big berlusconi in ospedale

AR-CORE (NUOVO) NON SI COMANDA - OGGI BERLUSCONI TORNA A CASA: STA “ABBASTANZA BENE”, LA FERITA FA MALE E LA RIABILITAZIONE SARA’ LUNGA. I FEDELISSIMI GIURANO CHE NON CI SARANNO AIUTINI A RENZI: STASERA RIUNIONE DEI SENATORI DEL CENTRODESTRA

1.BERLUSCONI LASCIA L' OSPEDALE E CARICA I SUOI SUL REFERENDUM

Francesco Cramer per “il Giornale

 

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

È ufficiale: oggi Berlusconi torna a casa. Una nota del San Raffaele scioglie tutte le riserve: «Il presidente Silvio Berlusconi verrà dimesso dall' ospedale nel corso della mattinata di domani (oggi ndr). Il presidente continuerà la convalescenza e la riabilitazione post chirurgica, assistito dal personale dell' Ospedale San Raffaele presso la sua abitazione di Arcore - si legge ancora - L' attività e gli incontri riprenderanno con la gradualità stabilita dal medico curante, professor Alberto Zangrillo».

 

Berlusconi tornerà ad Arcore, a casa sua, dove però dovrà continuare la riabilitazione. Il tutto sotto lo stretto controllo di un' equipe medica del professor Alberto Zangrillo. Fisioterapia, dieta e controlli rigorosi saranno previsti anche a villa San Martino dove, in ogni caso, il Cavaliere ha voglia di tornare.

 

BERLUSCONI RICOVERATO AL SAN RAFFAELE BERLUSCONI RICOVERATO AL SAN RAFFAELE

Qualche passeggiata ha iniziato a farla già nel reparto dove è ricoverato dal 14 giugno scorso; ma ora la degenza sta diventando pesante e l' ex premier preferisce tornare a casa. «Il presidente Berlusconi, una volta rientrato a casa, dovrà affrontare un periodo di convalescenza», conferma Zangrillo. «Domani (oggi, ndr) torna a casa, e questa è una bella notizia» dice Gianni Letta, l' amico più fidato che anche ieri ha fatto visita al Cavaliere.

 

«Sta abbastanza bene», rivela l' altro fedelissimo azzurro, Niccolò Ghedini. Abbastanza perché la ferita ogni tanto fa male ed essere costretti a dormire soltanto supini non garantisce un riposo profondo. Accanto al padre, Marina Berlusconi, sempre presente al San Raffaele: «Sta abbastanza bene, sta recuperando, anche se i tempi di recupero per questa operazione sono piuttosto lunghi», ammette la figlia del leader di Forza Italia.

galliani e confalonieri galliani e confalonieri

 

Pochi se non nulli i commenti politici da parte del Cavaliere che, in ogni caso, ha trovato il modo di lavorare: molte telefonate, tanti giornali e parecchia tv. Insomma, il Cavaliere torna in pista. E lo fa subito facendo arrivare un messaggio ai parlamentari azzurri attraverso Sestino Giacomoni. Il quale rassicura tutti dicendo che «il Cavaliere mi prega di dirvi che non molla e non mollerà mai Forza Italia; ma al tempo stesso desidera che anche voi facciate altrettanto».

 

Confermata la linea dura contro Renzi: «Vi chiede anche di mettere il massimo impegno nel costituire i comitati per il No alle riforme costituzionali». Parole chiare che dovrebbero sopire alcune fibrillazioni interne. È soprattutto alla celebre discrezione e diplomazia di Gianni Letta che Berlusconi ha affidato la gestione delle stesse. Fibrillazioni fisiologiche, vista l' assenza forzata del leader, e che scorrono non proprio in modo carsico.

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

È vero che tutti si sono autoimposti di non disturbare il Cavaliere per le manfrine politiche ma è inevitabile che attraverso interviste ai giornali e/o dichiarazioni alle agenzie di stampa, emergano ogni giorno atti di trepidazione tra gli azzurri. Ma il messaggio inviato tramite Giacomoni vuole proprio tranquillizzare gli azzurri. Il capo c' è.

 

2.IL VERTICE DEI SENATORI AZZURRI PER PREPARARAE LA SPALLATA A RENZI

Francesco Cramer per “il Giornale

 

Il sospetto, tra gli azzurri, resta: «Ma c' è qualcuno tra noi che sotto sotto fa il tifo per tornare a fare da stampella a Renzi?». Chissà se la domanda verrà posta anche stasera quando il gruppo dei senatori si riunirà in conclave. Sulla carta la risposta dovrebbe essere un coro di «no».

DECADENZA BERLUSCONI IL BACIO DI PAOLO ROMANI ALLA BERNINI DECADENZA BERLUSCONI IL BACIO DI PAOLO ROMANI ALLA BERNINI

 

A meno che non si rimandi il responso al più classico «Deciderà Berlusconi, il leader è lui». Sta di fatto che Forza Italia ufficialmente è ancorata all' opposizione e si accinge a pianificare la prossima battaglia d' autunno contro Renzi. Quello potrebbe essere il combattimento clou, quello della spallata.

 

In effetti, sulla carta, il premier rischia. È evidente, quindi, che i forzisti cercheranno di cavalcare quella che pare essere una vittoria quasi certa. Non solo: in molti soffrono l' attuale gelo con gli alleati del Carroccio e di Fratelli d' Italia. E quale miglior occasione per ricucire i rapporti con la comune battaglia sul referendum?

 

A questo proposito domani si terrà una riunione dei gruppi del centrodestra per coordinare le prossime mosse in vista del referendum: una specie di assemblea dei senatori di Forza Italia, Lega, Gal, Idea e Conservatori. Lo scopo: serrare i ranghi e dare una benefica immagine di unità delle opposizioni.

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

C' è però anche chi sostiene che qualche azzurro stia lavorando perché si apra una sorta di trattativa con il premier. Oggetto del contratto: modifica alla legge elettorale con il premio alla coalizione anziché alla lista in cambio di un' opposizione all' acqua di rosa anche sul fronte del referendum. Un' ipotesi, però, che non trova conferme e viene smentita dal capogruppo al Senato Paolo Romani: non c' è e non ci sarà alcuna baratto. Opposizione senza se e senza ma, quindi.

 

PAOLO ROMANI PAOLO ROMANI

Il vero dilemma resta il «dopo»: se Renzi perde e mantiene la parola (anche se in pochi sono pronti a scommetterci) dovrà lasciare Palazzo Chigi. E poi che potrebbe accadere? Inutile nascondere che qualcuno pensa, in quel momento, di riavvicinarsi al premier disarcionato.

 

Renzi sarebbe debole e quindi maggiormente plasmabile. In ogni caso nessuno si spingerà a parlare di quell' ipotesi né oggi né tantomeno domani al «conclavino» del centrodestra. Più facile sentire un «deciderà Berlusconi».

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