benjamin netanyahu striscia di gaza

BIBI, ORA CHE FAI? – DOPO L’ATTACCO DI HAMAS A ISRAELE, IL PREMIER BIBI NETANYAHU HA DEFINITO QUATTRO OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA MILITARE DI GERUSALEMME: DEMOLIRE HAMAS, RIMUOVERE LA MINACCIA TERRORISTICA DALLA STRISCIA DI GAZA, LIBERARE GLI OSTAGGI E PROTEGGERE I CONFINI ISRAELIANI (PIÙ FACILE A DIRSI CHE A FARSI) – L’INVASIONE VIA TERRA È UN’OPZIONE, AL MOMENTO, TENUTA IN STAND-BY: GLI AMERICANI PROVANO A FERMARE QUELLO CHE SAREBBE UN BAGNO DI SANGUE ANCHE PER GERUSALEMME – GLI ALTRI FRONTI DI GUERRA CHE SI POTREBBERO APRIRE IN LIBANO E IN IRAN

 

Estratto dell’articolo di Luca Angelini per www.corriere.it

 

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

[…] Venerdì sera, Israele aveva parlato di una campagna militare coordinata di «aria, terra e mare». Il gabinetto ristretto di guerra nato negli scorsi giorni ha definito così i 4 obiettivi della campagna militare:

1. demolire il dominio di Hamas e la sua capacità militare;

2. rimuovere la minaccia terroristica dalla Striscia;

3. risolvere la crisi degli ostaggi;

4. proteggere i confini e i cittadini israeliani.

 

 

L’invasione di terra

Israele, da giorni, sta ammassando truppe al confine con Gaza. Mentre i bombardamenti sugli obiettivi di Hamas nella Striscia continuano, l’invasione di terra però non è ancora cominciata. Perché?

 

attacco israele striscia gaza

La risposta non è semplice. Molti osservatori hanno evidenziato come si tratterebbe di una campagna sanguinosissima, da entrambi i lati. La Striscia è tra le zone più densamente popolate del pianeta (2,3 milioni di persone in una striscia lunga 48 chilometri e larga, in media, 9), l’età media è molto bassa (circa il 40% ha meno di 14 anni, circa il 22% ha tra i 15 e i 24 anni), e Hamas ha negli anni costruito una rete di tunnel attraverso i quali potrebbe rendere l’operazione dell’esercito israeliano enormemente complicata.

 

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 8

Una invasione di Gaza potrebbe anche scatenare una escalation del conflitto, con l’apertura di altri fronti. E come scrive Guido Olimpio: «L’attenzione è concentrata sulla parte settentrionale di Gaza, quella che Israele colpisce con maggiore durezza e dovrebbe essere sgombrata. Tuttavia, non va trascurata la zona sud: Hamas dispone di infrastrutture militari, rifugi, depositi; ci sono i tunnel che passano sotto il confine con l’Egitto; il movimento l’ha usata per il training dei miliziani.

 

L’esodo di migliaia di civili verso la parte meridionale della Striscia ha messo in salvo – forse – una parte della popolazione. Al tempo stesso i guerriglieri potrebbero aver sfruttato il caos per muovere in sicurezza propri dirigenti e perfino qualche ostaggio».

 

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

Quali fronti potrebbero aprirsi?

Ascoltiamo le parole di alcuni protagonisti: «C’è il rischio di una escalation di questo conflitto, l’apertura di un secondo fronte nel nord» - cioè in Libano: dove si trovano i fondamentalisti di Hezbollah, alleati di Hamas - «e ovviamente del coinvolgimento dell’Iran», ha detto ieri Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale Usa.

 

«Se l’entità sionista decide di entrare a Gaza, i leader della resistenza trasformeranno le forze di occupazione in un camposanto. L’Iran non può rimanere spettatore», ha detto Hossein Amir Abdollaian, ministro degli Esteri iraniano.

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 9

 

«Biden non vuole la guerra con l’Iran. E Teheran non cerca lo scontro diretto con gli Stati Uniti. È un rischio remoto, ma non può essere escluso del tutto. La situazione potrebbe sfuggire di mano», ha poi detto Charles Kupchan, politologo ed ex consigliere di Barack Obama, intervistato sul Corriere da Giuseppe Sarcina.

 

Gli Usa hanno inviato in zona una seconda portaerei Usa: la decisione è da leggere, per il segretario di Stato Usa Antony Blinken, «non come una provocazione, ma come un deterrente: nessuno faccia nulla che espanda questo conflitto o che aumenti l’aggressione a Israele da alcuna direzione».

 

[…]

distruzione a gaza dopo i raid israeliani

 

Blinken aveva telefonato al suo omologo, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, chiedendo di usare l’influenza di Pechino per la de-escalation. Ma mentre Blinken ha cercato di limitare le critiche a Israele dai Paesi arabi, i comunicati della Repubblica Popolare affermano che Wang ha detto al suo omologo saudita che «le azioni di Israele sono già andate al di là dell’autodifesa e che dovrebbe ascoltare gli appelli della comunità internazionale e del segretario generale dell’Onu e fermare la punizione collettiva del popolo di Gaza»; e all’omologo iraniano che «la causa principale della situazione israelo-palestinese è che il diritto del popolo palestinese di avere uno Stato è stato messo da parte per molto tempo».

 

nuova esplosione di un deposito di hezbollah in libano 1

I morti, e gli sfollati

Intanto — riporta il corrispondente da Israele Davide Frattini — i morti per i bombardamenti a Gaza sarebbero già oltre 2.750, con un migliaio di dispersi.

 

I morti israeliani per gli attentati sono stati 1.400; i feriti, 3.900; quasi duecento i rapiti.

 

Almeno 600 mila palestinesi si sono spostati dal Nord della Striscia, facendo seguito all’ordine di evacuazione lanciato da Israele. Una nota dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa parla di una «catastrofe umanitaria inedita: Gaza è strangolata».

 

Nella Striscia - che Israele ha chiuso in un «assedio totale» - mancano ormai acqua ed elettricità; gli ospedali hanno ancora poche ore di autonomia, grazie ai generatori. […]

scontri hezbollah israele colpi di mortaiopresidente Suleiman index bombardamento israeliano su gaza. IL PRESIDENTE IRANIANO EBRAHIM RAISIIL PRESIDENTE IRANIANO EBRAHIM RAISIscontri hezbollah israele nuova esplosione di un deposito di hezbollah in libano 2attacco di israele a gaza 2soldati israeliani al confine con la striscia di gaza 2

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....