joe biden ritiro dimissioni meme by osho

BIDEN HA UN PIEDE FUORI DALLA CASA BIANCA – ANCHE LA FAMIGLIA DEL PRESIDENTE STAREBBE INIZIANDO A PARLARE DI UN EXIT PLAN DALLA CANDIDATURA (MA LA CASA BIANCA SMENTISCE). NOTIZIA ANCOR PIÙ GRAVE PER “SLEEPY JOE”: I DONATORI DEMOCRATICI HANNO MINACCIATO DI CONGELARE I FONDI SE IL PARTITO NON LO CONVINCE A MOLLARE – GLI SCENARI: RITIRO SENZA APPOGGIO A KAMALA HARRIS, DIMISSIONI DA PRESIDENTE – ORMAI LA SCELTA SUICIDA DEI BIG DEM SEMBRA PRESA. RESTA SOLO UNA DOMANDA: COSA DIRÀ QUEL VECCHIO SANGUIGNO DI JOE? LI MANDERÀ GIUSTAMENTE A FANCULO? - VIDEO

 

DISCORSO ALLA NAZIONE DI JOE BIDEN DOPO L ATTENTATO A DONALD TRUMP

 

1. NBC, 'LA FAMIGLIA BIDEN INIZIA A PARLARE DELL'EXIT PLAN'

(ANSA) - La famiglia di Joe Biden ha iniziato a parlare di come potrebbe essere un'uscita del presidente dalla corsa alla Casa Bianca. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali 'l'exit plan' dovrà mettere il partito nella posizione migliore per battere Donald Trump ma allo stesso tempo dare credito al presidente per i suoi cinquanta anni di servizio al Paese.

 

2. CASA BIANCA SMENTISCE NBC SU EXIT PLAN DI BIDEN, 'SBAGLIA'
(ANSA)
- Quanto riportato da Nbc sulla famiglia Biden e sul dibattito in corso per una exit strategy è "sbagliato. Abbiate fede". Lo afferma il portavoce della Casa Bianca Andrew Bates su X.

 

3. LA CAMPAGNA DI BIDEN INSISTE, 'IL PRESIDENTE È IN CORSA'

rinco meme by emiliano carli il giornalone la stampa

(ANSA) - La campagna di Joe Biden insiste: il presidente è in corsa per la Casa Bianca e "tra poche settimane sarà ufficialmente il candidato", si legge in una email riportata da Nbc e firmata da Dan Kanninen, il direttore della campagna per gli Stati chiave nella conquista della Casa Bianca. "Il nostro target di elettori continua a prevedere di votare per Biden, e questo segnala chiaramente che il dibattito non ha pesato sul sostegno di coloro che decideranno queste elezioni", ha detto Kanninen.

 

joe biden con kamala harris festa del 4 luglio

4. USA: CNN, DONATORI CONGELERANNO FONDI SE DEM NON CONVINCONO BIDEN A RITIRARSI

(Adnkronos) - Sono ''furiosi'' i donatori democratici, tanto da aver minacciato di ''congelare i contributi'' per la campagna elettorale della Camera e del Senato a meno che i leader del partito non convincano Joe Biden ad abbandonare la corsa alla Casa Bianca. Lo riporta alla Cnn citando un alto esponente democratico della Camera che ha detto ''sì, quella carta è stata giocata". Perché ''non vogliono buttare via i soldi''.

 

LE POSSIBILI DIMISSIONI DI JOE BIDEN - MEME BY OSHO

4. PRIMARIE A CHICAGO O TESTIMONE A HARRIS SE IL PRESIDENTE LASCIA SUBITO LA CASA BIANCA

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Sono almeno tre, le ipotesi a cui stanno lavorando i democratici per sostituire Biden […]: il suo ritiro senza l’appoggio ad un successore, che lascerebbe la decisione ai delegati della Convention di Chicago; l’appoggio a Kamala Harris, che lancerebbe la vice, ma lascerebbe aperta la porta a soluzioni alternative; le dimissioni da presidente, considerata la meno probabile, che invece garantirebbero all’incumbent la certezza di prendere il suo posto. Lo spiegano a Repubblica tre fonti operative del Partito democratico […]

 

joe e jill biden - vignetta by osho

La prima fonte […] è stata assai vicina alla Casa Bianca e resta in stretto contatto con una delle famiglie più importanti che l’hanno occupata. Il meccanismo della sostituzione non è ancora chiaro, ma ci sono alcune idee: «L’ipotesi più probabile è che Biden si ritiri […]  senza appoggiare alcun successore. Dirà che la salute gli impedisce di andare avanti, Kamala Harris è stata un’ottima vice e può fare la presidente, ma lui lascia la parola agli elettori sulla scelta, attraverso i delegati alla Convention.

 

joe biden

Quindi la prima giornata del Congresso di Chicago sarà dedicata alla celebrazione di Joe e dei suoi risultati. Un tributo giusto e utile alla campagna. Nelle giornate successive si passerà la parola ai candidati, che presenteranno i loro programmi. Quindi i delegati decideranno democraticamente il successore votando. In questo modo si risponderebbe anche alla critica dei repubblicani che stiamo violando il processo elettorale, e porteremmo via tutta l’attenzione».

 

Però ci sono anche altre ipotesi: «Biden potrebbe ritirarsi e appoggiare Harris, favorendola nella corsa alla successione, oppure dimettersi anche da presidente. Quindi Kamala potrebbe sceglierebbe il suo vice, e questo diventerebbe il ticket per le elezioni».

 

meme su joe biden

Una seconda fonte […] conferma le voci: «[…] La soluzione più ovvia e facile è Harris candidata alla presidenza, con un vice scelto tra i governatori uomini del Midwest, ossia J.B. Pritzker dell’Illinois, Josh Shapiro della Pennsylvania, Tony Evers del Wisconsin, e soprattutto Andy Beshear del Kentucky. Questo passo sarebbe essenziale per equilibrare il ticket e difenderlo dalle accuse di essere troppo liberal”.

 

[…] Una terza fonte, che ha avuto un ruolo importante nella stessa amministrazione Biden, resta più prudente. «La scelta compete al presidente. Abbiamo contattato la famiglia, dicendo che se lui ha un problema di salute, loro hanno l’obbligo di dirlo a noi e agli elettori. La famiglia insiste sul fatto che sta bene e questo potrebbe indicare che non sono pronti a spingere Joe a farsi da parte. La pressione dei colleghi però è enorme, non so quanto a lungo potrà resistere. Poi ovviamente c’è il caos che potrebbe emergere dal processo per la sostituzione, che non ha precedenti. […]”.

 

5.  KAMALA IN CIMA ALLA LISTA PER IL CAMBIO IN CORSA L’IPOTESI DEI GOVERNATORI PER TENERE GLI STATI CHIAVE

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

LA REAZIONE DI JOE BIDEN ALL ATTENTATO A DONALD TRUMP - MEME BY OSHO

 

Un ticket che metta, a fianco di Kamala Harris, un vice capace di recuperare voti nei tre Stati (Michigan, Pennsylvania e Wisconsin) considerati l’ultima spiaggia dei democratici per tenere la Casa Bianca o, almeno, il controllo di una delle due Camere, evitando la temuta «valanga rossa» repubblicana.

 

Forse il governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, o quella del Michigan, Gretchen Whitmer. Oppure, se il partito non accetterà il passaggio «a scatola chiusa» del testimone da Biden alla Harris, una miniprimaria (coi candidati che si faranno avanti messi a confronto in pochi eventi organizzati in pochi giorni) per poi lasciare la scelta ai delegati nella convention democratica, a Chicago dal 19 agosto.

 

nancy pelosi joe biden

Gli scenari che si aprono se davvero […] il presidente si prepara a fare un passo indietro, sono almeno due. Il primo: i leader a lui vicini che gli stanno consigliando il ritiro dicono di farlo per il bene del partito, ma anche per salvare l’eredità politica di un presidente che ha fatto riforme importanti, anche se la cosa oggi non gli viene riconosciuta dagli elettori.

 

Il modo migliore, per Biden, sarebbe quello di lanciare la candidatura della vice che ha condiviso le sue politiche e, se eletta, potrebbe attuare i suoi interventi per le infrastrutture, l’ambiente, la riduzione della povertà nell’infanzia, una nuova fase di sviluppo dell’industria nazionale, soprattutto nelle tecnologie più avanzate.

JOE BIDEN INTERVISTATO DALLA NBC

 

Se i personaggi storici del partito — Barack Obama, Bill Clinton, Nancy Pelosi, Jim Clyburn, leader dell’elettorato afroamericano — sosterranno questa scelta, difficilmente scenderanno in campo candidati alternativi di peso […]

 

Ma c’è anche chi ritiene che, per salvare il salvabile, sia necessario un cambio di rotta più radicale, accantonando anche la Harris che fino a qualche settimana fa risultava nei sondaggi addirittura più impopolare di Biden […]

i meme sul confronto tv tra biden e trump 10

Se al presidente non verrà data la possibilità di scegliere il suo successore […] si aprirà la prospettiva — caotica ma anche in qualche modo anche energetica […] — di una convention contested o brokered .

 

Ipotesi diverse a seconda che si arrivi a Chicago con un nuovo candidato designato (Kamala, che in teoria raccoglierebbe l’eredità e i delegati di Biden) e uno sfidante, o con una situazione totalmente azzerata: i delegati […] liberi di scegliere tra i vari candidati che si saranno presentati nei giorni precedenti in alcune apparizioni televisive organizzate in varie città americane.

 

josh shapiro

[…] Stando alle indagini di BlueLabs Analytics (centro ricerche molto ascoltato dai democratici) quattro esponenti — il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, quello del Maryland Wes Moore, quella del Michigan Gretchen Whitmer e il senatore dell’Arizona, l’ex astronauta Mark Kelly — verrebbero accolti dagli elettori progressisti meglio di Biden e della Harris.

 

Non c’è, dunque, il governatore della California, Gavin Newsom, mentre la Whitmer e Shapiro sarebbero funzionali alla missione più urgente per la sinistra: salvare Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, tre pezzi essenziali (e a forte rischio) del Blue Wall dei 18 Stati storicamente democratici.

 

JOE BIDEN IN MICHIGAN

[…] Vanno citati, anche se improbabili, altri due scenari: Biden decide di resistere, contro tutto e tutti. A quel punto sarebbe ancora possibile […] togliergli la nomination: i delegati del presidente possono anche non votarlo se ritengono che siano emersi elementi di straordinaria gravità. L’altro: non ottenendo garanzie sulla Harris dal partito, Biden si dimette subito facendola diventare presidente da qui al 20 gennaio 2025, pensando di mettere così tutti davanti al fatto compiuto. […]

i meme sul confronto tv tra biden e trump 3I MEME SU DARK BRANDON ALTER EGO DI JOE BIDENI MEME SU DARK BRANDON ALTER EGO DI JOE BIDENjoe biden festa del 4 luglio joe biden festa del 4 luglio i meme sul confronto tv tra biden e trump 11i meme sul confronto tv tra biden e trump 8i meme sul confronto tv tra biden e trump 9biden sempre piu solo vignetta by rolli il giornalone la stampa

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?