guelfi renzi campo dall'orto

BISI E RISI IN VIALE MAZZINI – L’ULTIMA LOTTIZZAZIONE RENZIANA: GUELFO GUELFI, EX SPIN DOCTOR DEL PREMIER, VERSO LA PRESIDENZA DI CONFINDUSTRIA TV – CAMPOSANTO DALL’ORTO CERCA NUOVI MANAGER PER LA SIPRA - ANDREATTA IN USCITA, FICTION ACCORPATA CON RAI CINEMA?

Luigi Bisignani per "Il Tempo"

 

Guelfo GuelfiGuelfo Guelfi

Nel meraviglioso mondo renziano, che ricorda quello berlusconiano, può pure capitare che da Lotta Continua si arrivi in Confindustria. È la favola dell’ex portavoce del premier, Guelfo Guelfi, che discettava ironicamente su Il Foglio di attacchi allo Stato e donnine a cosce larghe e adesso, in qualità di neo consigliere Rai, verrà probabilmente indicato come presidente della commissione Rai TV di Confindustria, a cui aderiscono anche Sky, La7, Telecom Italia media e la Federazione radio.

 

Un osservatorio privilegiato per Renzi, coincidente con l’introduzione della legge che assegnerà tutti i poteri al suo fedelissimo Antonio Campo Dall’Orto. Che la riforma Rai andrà in porto nei corridoi della tv di Stato l’hanno capito questo week end. È sceso in campo un personaggio chiave: Mauro Conti, una sorta di San Pietro con le chiavi delle stanze di viale Mazzini. 48 ore di frenetico lavoro, alle prese con traslochi di uffici, nuovi arredi e scrivanie lucide destinate al piano nobile, il settimo.

 

I vecchi mandarini del precedente «regime» vengono fatti sloggiare per far posto alla carica dei nuovi, tutti ovviamente esterni, confermando una tradizione esaltata soprattutto da Luigi Gubitosi, il quale dopo aver perso il treno delle Ferrovie e della Bnl, si consola correndo in tuta Adidas a bande rosse nei parchi di Roma, con il telefonino che non squilla più.

renzi porta a porta bruno vesparenzi porta a porta bruno vespa

 

Con la calata dei nuovi «barbari»,Campo dall’Orto si chiede quando mettere mano alle migliaia di esuberi e in che modo gestire le 1400 cause interne, tra mobbing e demansionamento. Per non parlare poi dei circa 25 milioni di probabili perdite di quest’anno, e degli altri ventilati 150 del 2016, con la pubblicità in caduta libera, a 679 milioni contro il miliardo e più dell’era Masi.

 

mattarella maggioni campo dall ortomattarella maggioni campo dall orto

Ma chi mettere in Rai Pubblicità (ex Sipra) per avere una raccolta degna di una tv moderna? I principali dirigenti, Fabrizio Serri e Fabio Belli, sono in guerra tra loro e il capo, Fabrizio Salvatore Piscopo, è in uscita. A meno che con il recupero dell’evasione con il canone in bolletta non si possa fare a meno della pubblicità e ripensare al servizio pubblico sul modello BBC.

 

Altro pensiero del direttore generale è come facilitare il lavoro a RaiCom di Luigi de Siervo, il più renziano dei renziani, che per ragione sociale deve vendere i programmi ma che per farlo si imbatte in un Vietnam di autorizzazioni che gli arrivano fuori tempo. E poi finalmente decidere sull’interim a Rai news 24 e a chi far dirigere le sedi di Milano e Bruxelles.

CAMPO DALLORTO CAMPO DALLORTO

 

Ma non sono solo questi i tormenti di Campo Dall’Orto. L’inchiesta della procura minaccia sviluppi clamorosi, seguendo il fiume di 38 milioni di euro gestiti da società esterne che coinvolgono i principali programmi. Il dg ha incaricato un pool di professionisti per capire perché l’ufficio legale ha prima negato l’esistenza e poi non ha trasmesso gli audit richiesti, sui quali l'ex consigliere Antonio Verro aveva acceso un faro.

 

Poi c’è la questione di chi ha introdotto quelle procedure per le quali tutti i programmi partivano fuori legge, senza contrattualizzare gli autori, finendo per danneggiare la qualità del prodotto e rischiando ulteriori vertenze. Facile trovare la risposta: la ex presidente Anna Maria Tarantola, «regina delle scartoffie» e con un parrucchiere sempre pronto a sistemarle la piega.

CAMPO DALLORTO MAGGIONI PRANZO PARIOLI IL FATTOCAMPO DALLORTO MAGGIONI PRANZO PARIOLI IL FATTO

 

Ma con i direttori di rete in continuo slalom tra moduli e report, chi veramente manda in onda le trasmissioni? Sono una folla anonima e mal pagata di montatori, operatori, tecnici video e programmisti che riescono così ad ovviare al caos e che ora si stanno anche organizzando con il loro sindacato, lo Snater, sicuramente più combattivo dell’Usigrai, quello «vintage» dei giornalisti. Ormai sono loro i più preparati, anche rispetto ai redattori, in un'azienda tecnologicamente meno agile rispetto alla concorrenza. 

LUIGI DE SIERVOLUIGI DE SIERVO

 

Caso emblematico Rai sport, dove tra l'altro il piano editoriale presentato da Carlo Paris è stato bocciato e la redazione è in subbuglio e lavora con computer vecchi e sale regia anni 90. Gap tecnico anche per Radio Rai, il cui segnale non raggiunge zone importanti del paese, penalizzando l’ottima informazione dei Gr. Chissà se il vice direttore della Radio, Roberto Sergio, approdato saltando da Sipra a RaiWay,t roverà il tempo di capire come fare ascoltare la radio sull’A3 Salerno-Reggio Calabria.

 

Eleonora Tinni Andreatta Eleonora Tinni Andreatta

Pochi segnali di vita arrivano pure dalla direzione Fiction. Finito il dinamismo dei vecchi vertici come Munafò, Silva e Saccà, è diventata fredda come una clinica svizzera. Il direttore, figlia d’arte Tinny Andreatta, occupandosi di produzioni televisive ha deciso, per rimanere «immacolata», di non ricevere quasi mai attori, registi o agenti. Mentre il vicedirettore, Francesco Nardella, un napoletano con un occhio di riguardo soprattutto per i compaesani, sta cercando anche lui di ovviare, «Braccialetti rossi» a parte, agli insuccessi di quelle serie tv come «Grand Hotel» e «Non uccidere», che in realtà per ora stanno solo uccidendo la direzione.

 

paris carloparis carlo

Infatti, la Fiction potrebbe essere presto accorpata con Rai Cinema, una realtà che funziona e collabora con le varie piattaforme in rete come Netflix. Per altre possibili collaborazioni ci sono invece in Rai alcuni paradossi. In quel serbatoio di immagini che sono le cosiddette teche capita che per via di una convenzione con il Vaticano, la Rai ha ceduto quasi tutto l’archivio con i filmati storici. Ora la Santa Sede si fa pagare dalla Rai l’utilizzo dei suoi filmati e vende a Sky e a chi ne fa richiesta i vecchi servizi Rai.

LA STATUA A BIAGIO AGNES ALLA RAI DI SAXA RUBRALA STATUA A BIAGIO AGNES ALLA RAI DI SAXA RUBRA

 

Una goccia in un mare su come, alla fine, la Rai è «protetta» da tutti, in un modo o nell’altro, in quanto è una sorta di bancomat che elargisce soldi, da Varoufakis all’ultimo vigilante.  

 

Anche la sicurezza infatti ha costi enormi, e quella informatica comunque non ha evitato che mail Rai venissero «hackerate». Inflessibili invece le norme sugli ingressi a Saxa Rubra. Un dipendente deve passare da tre cancelli. E deve scendere e farsi controllare il documento. La guardia sa benissimo chi ha di fronte, e in modo rassegnato mormora «mo’ vogliono così, qui so’ tutti matti con ste procedure...Se no me cacciano..».

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)