giuseppe conte

BISI E RISI - ECCO TUTTE LE INCOGNITE DEL GOVERNO CONTE ELENCATE DA BISIGNANI - IL CARATTERACCIO DI CONTE ANDRÀ D’ACCORDO CON IL SOTTOSEGRETARIO GIORGETTI? - CHI STA SPARANDO CONTRO LA MINISTRA TRENTA ACCUSANDOLA DI AVER RECLUTATO LEGIONARI IN LIBIA? - LA FARNESINA LASCERÀ FARE LA POLITICA ESTERA NEL MEDITERRANEO A SALVINI COME AI TEMPI DI ALFANO-MINNITI? E BERGOGLIO QUANDO COMINCERÀ A SPARARE CONTRO IL GOVERNO CHE VUOLE CACCIARE I CLANDESTINI?

luigi bisignani

Luigi Bisignani per “Il Tempo”

 

L’accordo  di potere tra M5Stelle e Lega è ben diverso dalla gestione del potere che il trio Conte-Di Maio-Salvini sono chiamati a declinare. Affinché questo esperimento vada in porto ci sono alcune incognite sempre che regga il patto di sangue tra Giggino e Matteo. In primo luogo la strana coppia, Conte-Giorgetti. Mai a Palazzo Chigi era arrivato un duo di comando che non fosse già in sintonia da prima.

 

La rigida puntigliosità di Conte funzionerà con il simpatico dinamismo del suo sottosegretario, massimo esperto di marchingegni parlamentari ma a digiuno di meccanismi governativi? Giorgetti sicuramente ha subito capito che per avere successo dovrà fare il contrario di chi l’ha preceduto, Maria Elena Boschi, la zarina che ha creato un muro invalicabile con tutta l’Amministrazione e nel Palazzo.

 

luigi di maio e matteo salvini

Poi Conte, con i suoi modi sospettosi e intransigenti riuscirà a sintonizzarsi con i suoi ingombranti vice premier? E l’impetuoso  Paolo Savona starà al suo posto o vorrà fare il fratello maggiore che tutto sa di economia e di intelligence, cercando di mettere in un angolo il mite Ministro dell’Economia e quella della Difesa? Riuscira’ invece il professor Giovanni Tria a tenere deficit e debito sotto controllo e a rispettare anche quel “braccio preventivo” che gli ricorderà sempre il collega degli Esteri, che di Europa sa molto più di Savona?

roberto fico e giuseppe conte

 

Quanto alla capitana Elisabetta Trenta, quali lobby si stanno già muovendo dietro agli attacchi che le sono stati mossi dal Belgio e dalla Francia insinuando sue partecipazioni attive nel reclutamento di legionari in Libia e mettendo in controluce l’onesto lavoro del marito, capitano dell’esercito che si è occupato di grandi commesse? Per indebolirla è forse già partita la battaglia finale per il controllo di Tripoli che vede la Francia in prima linea proprio contro l’Italia?

 

giancarlo giorgetti

E, proprio sulla Libia, come si destreggerà il neo-ministro dell‘Interno, visto l’attivismo del suo predecessore Minniti? Come collaboreranno con lui i prefetti che voleva abolire? E il montiano Ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, ben lontano dalle posizioni dei due partiti populisti, lascerà la scena sullo scacchiere del Mediterraneo a Salvini o pretenderà di nuovo, a differenza di Angelino Alfano, la leadership per la Farnesina?

elisabetta trenta e mattarella

 

E sui temi dell’immigrazione con il nuovo corso giallo-verde il Vaticano di Bergoglio comincerà a bombardare il Viminale nel nome della Misericordia? E quale atteggiamento avranno le forze armate di fronte al “carabiniere forestale” Costa, bravo investigatore nella terra dei fuochi e ora all’Ambiente che, dopo l’inconsistente Galletti, dovrebbe tornare ad essere un dicastero ‘pesante’, stando al contratto, ed occuparsi anche di Ilva?

 

renzi berlusconi

E Di Maio riuscirà a mettere ordine in quel casino di tavoli di crisi, dalla stessa Ilva all’Alitalia, che gli ha lasciato irrisolti l’irascibile ed evanescente Calenda? La comunità scientifica apprezzerà in tema di vaccini le posizioni interlocutorie di Giulia Grillo? E quella tecnologica si ribellerà per la mancanza di un Ministro digitale?

 

Ed il mondo dei trasportatori, degli appalti e delle concessioni, come reagirà alle spinte del neo-ministro Toninelli ben contrario, a differenza dei leghisti, alle grandi opere che portano occupazione? Che farà, per esempio, con la riforma del Codice degli appalti?

 

matteo renzi carlo calenda

Aspettiamo di vedere alla prova dei fatti come si svilupperanno le mille contraddizioni del vascello Conte che sta per andare in mare aperto. Dalla sua ha un’alta dirigenza pronta a collaborare, visto che nei posti chiave della burocrazia stanno tornando vecchi mandarini che sapranno consigliare questa ciurma di belle speranze.

 

E poi due grandi alleati: l’opposizione, da Berlusconi a Martina, che non esiste e il pattuglione melmoso dei parlamentari che si inventerà qualsiasi formula per non tornare al voto. Auguri da chi, come me, aveva anticipato questa Santa alleanza dal 2015, tenendo conto che una cosa sono i tweet, altro i decreti attuativi. Renzi docet.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO