BISOGNA “PESARE” IN EUROPA? E RENZI RISPOLVERA “L’INESPERIENZA AL POTERE” DELLA MADIA: CANDIDA MARCO TARDELLI CHE DICHIARA “NON SONO MOLTO FERRATO IN POLITICA” - LA JUNGLA DI SIMBOLI E LISTE PER UNO SCRANNO SALVA-VITA

1. TORNA L'MSI, VIA SCELTA CIVICA - E SPUNTA IL GRILLO PARLANTE
Fabrizio de Feo per ‘Il Giornale'

Novità e tradizione, provocazioni e archeologia politica, disegni oscuri e bizzarrie. E diversi collage impazziti dove, come avviene sia con Scelta europea (che riunisce Scelta civica, Centro democratico e Fare per fermare il declino) sia con Ncd-Udc-Popolari, si cercano di stipare partiti e identità diverse all'interno di un unico logo-contenitore.

La grande corsa per la presentazione dei simboli dei partiti che aspirano a partecipare alle Europee del prossimo 25 maggio è iniziata. Ci sarà tempo fino alle 16 di oggi per esaurire il quadro, ma le maggiori forze politiche hanno già completato l'iter. La prima a tagliare il traguardo è stata la Lega, presentandosi di primo mattino al ministero dell'Interno. A seguire: Scelta civica, Fratelli d'Italia, L'altra Europa con Tsipras che è sostenuta da Sel e Prc, M5S, Ncd in alleanza con Udc, Pd, per un totale di oltre quaranta simboli.

Depositato da parte del responsabile elettorale, Ignazio Abrignani, il simbolo di Forza Italia nel quale compare il nome «Berlusconi». Presentato anche il logo dei Democratici di sinistra. Una riesumazione fatta per evitare «operazioni-confusione» e liste civetta, mentre quello del Pd contiene al suo interno anche la sigla del Pse. Complessivamente sono quattro quelli che fanno un riferimento specifico all'euro. Il primo è quello della Lega che porta la scritta «Basta euro».

Poi c'è un altro simbolo che si chiama proprio «Basta euro».
Poi un riferimento all'euro con un omino che dà un calcio al simbolo della moneta unica è presente anche nella lista numero 27, «Forza Juve - Bunga Bunga - Usei». E infine, l'ultimo riferimento viene fatto nella lista del «Grillo Parlante», la numero 12. Bisognerà attendere mercoledì alle 16 per sapere quali saranno ammessi. Ci sono ad esempio tre scudocrociati - quello dell'Udc, quello della Dc di Sandri e della Cdu di Tassone - e bisognerà vedere quali passeranno il vaglio.

Tra le curiosità il partito internettiano con la W di web e il simbolo della chiocciola. E poi quello della Lega padana apparentata con la lista del Grillo Parlante che rivendica di rappresentare il vero Beppe Grillo: i depositari del simbolo sostengono che l'attore e fondatore del M5S si chiami Giuseppe Grillo. Vi è infine il contrassegno di «Recupero maltolto».

Nella bacheca del Viminale si fa notare il simbolo appena coniato di Ncd-Udc-Popolari (Mario Mauro ha ufficializzato ieri l'accordo). La soluzione è quella del patchwork, con la sigla Ncd in alto, al centro il nome di Alfano, nella mezzaluna bassa lo Scudocrociato con a destra e a sinistra i riferimenti a Ppe e Udc. «Potrebbe concorrere per il premio "Pastrocchio d'oro" di queste elezioni, rischiando di vincerlo» commenta Gabriele Maestri, autore del libro I simboli della discordia.

«Gli emblemi risultano compressi, quasi alterati. Si salva Ncd più dell'Udc (ma nemmeno troppo), giusto perché il fondo del simbolo di Alfano più o meno è conservato. Il bianco della parte inferiore invece rende l'area di Cesa decisamente cheap, quasi che il grafico avesse fretta o come se il risultato non convincesse nemmeno lui. In generale, c'è un'idea di precarietà: ora probabilmente il 4% non è in discussione, ma i risultati che arriveranno non saranno senz'altro merito del simbolo, di rara bruttezza».

Altro «simbolo-matrioska» è quello di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, dove si recupera il simbolo di An e quindi anche quello dell'Msi presente all'interno di quest'ultimo. La novità, però, è la presenza del nome «Meloni» nella parte superiore del logo. Pertanto sia Forza Italia sia Ncd sia Fdi adottano la scelta di puntare sul nome del leader nel simbolo. Una circostanza che Maurizio Gasparri commenta così: «È primavera, spuntano nomi nei simboli e li mettono quelli che accusavano Berlusconi di fare il partito personale. Ma almeno Berlusconi è Berlusconi».

2. IL PD SCHIERA TARDELLI: IN CAMPO PER STRASBURGO
Da ‘Il Giornale'

Dal Mundial al Parlamento europeo. Marco Tardelli correrà alle Europee per il Pd, lo rivela l'Unità. La voce circolava da quando, durante la visita di Matteo Renzi a Londra, il premier aveva detto al sindaco Boris Johnson riferendosi all'ex calciatore della Juve e della Nazionale: «È il numero uno, l'autore del secondo gol nella finale Italia-Germania dell'82». Il campione simbolo di quella vittoria - è suo l'indimenticabile urlo dopo il gol - vive da tempo a Londra e non aveva mai reso pubblica la sua vicinanza al Pd. Fino al 2013 è stato il vice di Giovanni Trapattoni alla guida della Nazionale irlandese. La sua età, 60 anni tra pochi mesi, non è esattamente in linea con il renzismo, ma in politica è un esordiente.

3 - LONDRA, TARDELLI: ''NON SONO MOLTO FERRATO IN POLITICA''

 

MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE TardelliGRILLO A ROMAALFANO E RENZI ed df e fbac d RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE Maurizio Gasparri SELFIE GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO