tony blair

BLAIR, CHE ARRAFFONE! L’EX PREMIER INGLESE NON SA PIÙ A CHI SPILLARE DENARO: DIVENTA CONSULENTE DELLA SERBIA DOPO AVERLA BOMBARDATA NEL 1999 - “GUARDIAN”: “C'È QUALCUNO A CUI QUEST'UOMO NON SI VENDEREBBE?”

Gaia Cesare per “il Giornale”

tony blair con gheddafitony blair con gheddafi

 

«C'è qualcuno a cui Blair non si venderebbe? E c'è qualcuno che non lo comprerebbe?», chiede velenoso su Twitter un ricercatore britannico dell'European Institute, esperto di Balcani. L'ennesima notizia diffusa dal Guardian sull'ultima consulenza di Tony Blair scatena un coro da stadio, spesso molto poco sportivo, su siti di informazione e social network.

 

GEOFF HOON CON TONY BLAIR GEOFF HOON CON TONY BLAIR

La pietra dello scandalo è la consulenza che l'ex primo ministro inglese offrirà al capo del governo serbo Aleksandar Vucic dopo essere stato uno dei leader che nel 1999 spinse perché la Nato intervenisse per bombardare la Yugoslavia e dopo essere stato ferocemente criticato dallo stesso Vucic che allora ricopriva il ruolo di ministro dell'Informazione.

 

Tony e Balir e Wendi Deng insieme a New York Tony e Balir e Wendi Deng insieme a New York

Ma l'attacco più duro sul punto riguarda l'indiscrezione - una soffiata proveniente da fonti ufficiali serbe - che a pagare il conto a Blair saranno gli Emirati Arabi Uniti, già aiutati dall'ex premier, a fior di compensi milionari (un milione di sterline solo per i consigli al fondo sovrano Mubadala), a siglare accordi petroliferi con la Cina tramite la compagnia PetroSaudi legata alla famiglia reale.

 

Un intreccio poco limpido - specie per chi come Blair occupa il ruolo di inviato per il Quartetto in Medio Oriente - e che fa il paio con il sostegno interessato offerto dagli Emirati a Mohammed Dahlan, esiliato palestinese in aperta sfida con la leadership del presidente Abu Mazen e che ha spinto perché Abu Dhabi avviasse grandi investimenti in Serbia, usando poi il denaro intascato come consulente economico e per la sicurezza per conquistare nuovi sostenitori tra i palestinesi.

Il fisico di Blair che attrae Miss Deng Il fisico di Blair che attrae Miss Deng

 

L'ex primo ministro laburista torna insomma a sollevare un gran polverone per le laute ricompense (ma di quest'ultima non si conosce ancora l'ammontare) intascate infischiandosene dei committenti, tra cui il regime del Kazakhstan - a cui ha dato consigli su come gestire un massacro di civili da parte dei servizi di sicurezza - e fra cui anche Paesi che non brillano per il loro curriculum democratico come Rwanda, Kenya, Kuwait e Azerbaijan.

 

I rapporti fra Blair e Murdoch si sono interrotti I rapporti fra Blair e Murdoch si sono interrotti

D'altra parte, l'ultimo discorso tenuto a Dubai, di fronte a seicento uomini d'affari del Golfo Persico, è stato pagato dall'Arabian Business magazine 156mila sterline (oltre 210mila euro), praticamente 3500 euro al minuto. Più di quanto non sia pagata al momento per le sue conferenze l'ormai prossima candidata alla Casa Bianca Hillary Clinton, contestatissima per aver intascato pochi mesi fa quasi 2200 euro al minuto (in tutto 225mila dollari) per un'ora e mezza di discorso alla cena annuale della Fondazione dell'Università di Las Vegas.

 

Più di Blair, tra i politici “in pensione” maggirmente richiesti e meglio retribuiti su piazza, c'è solo l'altro leader della Terza Via, Bill Clinton che da quando ha lasciato la presidenza, dal 2001 al 2013, ha intascato 89 milioni di dollari (79 milioni di euro) per i suoi discorsi in giro per il mondo, tra cui i memorabili quattro minuti al novantesimo compleanno del presidente israeliano Shimon Peres: 9700 euro al minuto, pagamento anticipato.

tony blair al funerale di ariel sharon tony blair al funerale di ariel sharon

 

Non essendo retribuito per il suo ruolo di inviato di pace in Medio Oriente – che in molti giudicano del tutto inefficace, forse proprio per i troppi interessi personali nella regione - l'ex leader della sinistra british ha trovato anche lui il modo più redditizio per mettere a frutto carisma ed esperienza personale, specie ora che in patria, dopo la guerra in Irak, la base laburista lo considera insieme il più grande successo e la più grande delusione politica della propria storia.

 

Nonostante la sua recente offerta - «farò quello che vuole il partito» per la campagna elettorale in vista delle legislative del 7 maggio - l'ultimo sondaggio YouGov dice che Blair è considerato più il tallone d'Achille che la carta vincente del Labour dal 61 per cento degli inglesi e dal 47 per cento degli stessi elettori laburisti.

 

tony blair presenta il libro di luis zapatero tony blair presenta il libro di luis zapatero

Lui intanto incassa e tira dritto, convinto che il suo passato e la sua esperienza di leader di successo possano essere utili anche e soprattutto ai Paesi a caccia di un futuro democratico. Le stime sui suoi guadagni sono disparate, anche perché Blair si guarda bene dal renderli noti. Secondo il Financial Times avrebbe intascato 20 milioni di sterline (27 milioni di euro) nel 2011 e la sua fortuna ammonterebbe tra i 75 e i 100 milioni di sterline, oltre un miliardo di euro. Lui ha sempre negato tirando fuori l'humour britannico: «Mia moglie Cherie mi chiede ancora dove li ho messi».

g8 072005 bush blairg8 072005 bush blair

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…