IL BOCCHINIANO CHE VOLEVA METTERE LE MANI SUL “TESORETTO” DA 70 MILIONI DI ALLEANZA NAZIONALE

Antonio Massari e Valeria Pacelli per "il Fatto Quotidiano"

Al di là delle divisioni politiche la vera partita tra gli uomini dell'ex An - partito poi spaccato tra finiani e chi ha deciso di passare nelle schiere del Pdl - si gioca su un altro fronte: quella di un tesoretto dal valore di 70 milioni di euro. Questo patrimonio è stato oggetto di insulti, denunce e inchieste giudiziarie che vanno verso l'archiviazione. Chiunque però sogna di averne una parte, anche chi in An militava nella retro fila.

A raccontare questo retroscena, un'informativa stilata dalla squadra mobile il 20 giugno 2012 e finita agli atti di un'inchiesta della Procura di Potenza che indagava su un giro di riciclaggio. A Roma, invece, c'è un'inchiesta su quell'ingente patrimonio che tuttavia va verso l'archiviazione. Nelle carte della polizia di Potenza, però, emerge anche che un imprenditore, Carlantonio Traietta, indagato per riciclaggio, avrebbe tentato la scalata nel partito di Giancarlo Fini.

Traietta parla di un rapporto strettissimo con Italio Bocchino, "i buoni rapporti che traietta ha con Italo Bocchino - si legge nell'informativa - sono confermati oltre che dalle telefonate tra i due, anche da vari incontri". Come quello del 19 ottobre 2009, avvenuto a Brindisi. E di Bocchino, Carlantonio Traietta parla anche in una intercettazione del 15 gennaio 2010, con Giuseppe Capocchi, in cui afferma di avere la piena fiducia dell'ex parlamentare.

Traietta: Con Italo ho stretto stretto stretto. Nel senso sono arrivati adesso a dirmi che io prima dice che non voglio stare, "no" dico "se è questo quello che pensi non c'è problema, mi metto io in mezzo per te". Da quel giorno mi chiama tutti i giorni. Allora io quando ci vediamo, che mò lui è rientrato l'11, il 10 a sera è tornato da New York... ma anche a New York che cazzo di business combina con... New York, Tokyo! Lui e Fini hanno una società a Tokyo.

Capocchi: mmh
Traietta: Grossa! Allora mi vogliono far entrare dappertutto. Pasquale, che è consigliere regionale.
Capocchi: Di Lorenzo
Traietta: Adesso avrà le redini in mano... Allora il segretario di Fini, attualmente è anziano e l'ultima volta ha già detto che la prossima lascia la candidatura, lui viene eletto in Basilicata alla Camera... quindi la prossima volta lascia tutte le redini... a Pasquale Di Lorenzo.
Capocchi: Ah.

Traietta: Sai che Alleanza Nazionale, no, si è fusa con... però è rimasta Alleanza Nazionale. Come partito. Hanno fatto un'associazione dove tutti i patrimoni valevano... perchè hanno una sede dico a Bari, 700 metri quadri nel centro , tutti... la sede è a Roma, via della Scrofa, è una cosa enorme e vale miliardi. Quindi hanno fatto questo fondo patrimoniale, poi questa fondazione che a capo c'è Pasquale Di Lorenzo. Entrerà fra pochissimo tempo perchè lascerà tutto... il segretario di Fini, come si chiama? Donato La-morte .

Capocchi: Lamorte.
Traietta: Lascerà tutto a Pasquale. Capito? Quindi diventeremo... cioè siamo il braccio cioè si fidano di noi, tutto quello che faranno... se non gli portiamo un'idea nuova, anche con La Russa, quello che c'ha in mano La Russa, quello che c'ha in mano Matteoli, possiamo entrare dappertutto.

Al di là del valore penale dell'intercettazione, quello che sembra evidente è il modus operandi anche di chi da dietro puntava ad una scalata nel partito a livello nazionale. Secondo l'informativa della squadra mobile, aspettavano che Donato Lamorte, uomo di fiducia di Giancarlo Fini, lasciasse il suo incarico per sostituirlo con un lucano doc: Pasquale Di Lorenzo. Ed è proprio Di Lorenzo, indagato per i rimborsi in Basilicata, che avrebbe preteso ad uno studio di progettazione, l'assunzione di due architetti suoi amici motivando così: "È gente che mi porta pure i voti. Se li devi trattare a pezze in faccia è meglio che non se ne fa un cazzo".

 

Fini e BocchinoGIANFRANCO FINI ITALO BOCCHINO pasquale di lorenzo pasquale di lorenzo ITALO BOCCHINO DONATO LAMORTE DONATO LA MORTE

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