renzi woodcock bocchino

BOCCHINO SENZA LIMITI: “WOODCOCK E’ FISSATO, VUOLE ACCHIAPPA’ RENZI” – LE CENE DI ITALO CON L’EX CAPO DELLA CIA A ROMA, CON LO SPIONE MARCO MANCINI E CON FRANCESCO DINI, COLLABORATORE DI DE BENEDETTI

 

Roberta Catania per Libero Quotidiano

 

italo bocchinoitalo bocchino

L' informativa del 9 gennaio scorso, quella che in 986 pagine ripercorre l' intera indagine Consip, sfiora molti rapporti delicati e cita tantissimi personaggi di spicco, dando uno spaccato ben definito di che cosa sia il Potere in Italia e come, in una partita a scacchi, ci si muova per mantenerlo. Il potere politico, soprattutto quando ci sono rimpasti nell' aria, ma soprattutto, il potere di chi sa e che grazie a quelle informazioni può sedere ai tavoli più importanti e cambiare gli eventi.

Robert GorelickRobert Gorelick

 

ITALO, GLI 007, LA CIA E DE BENEDETTI

Il 5 ottobre 2016 Italo Bocchino rassicura Alfredo Romeo di avere parlato, come promesso la settimana precedente «con il suo amico dei servizi segreti, Marco Mancini», effettivamente capo reparto del Dis, e di essere stato a cena «mercoledì sera a casa mia», racconta Bocchino, aggiungendo di «averlo mandato a chiedere dell' americano»; riferendosi a Robert Gorelick, già capo della Cia in Italia, e, scrivono gli investigatori, «è emerso che Bocchino ha effettivamente cenato in casa sua, probabilmente parlando di Robert, con Mancini e Francesco Dini», influente collaboratore di Carlo De Benedetti, tanto che dal 1999 lo affiancava come direttore delle Relazioni Istituzionali, fino al 2004, quando è salito al ruolo di direttore Affari Generali di Gruppo Cir.

 

Marco ManciniMarco Mancini

Il venerdì successivo alla cena, Bocchino dice di non essere andato all' incontro tra Mancini e Gorelick, che considera un «millantatore». Italo riguardo alla spia dice che «stava ai Servizi, ma è stato cacciato perchè hanno trovato un conto corrente. Si faceva queste operazioni, andava dalla gente, da imprenditori, consulenti suoi, da imprenditori a chiedere i soldi. L' hanno beccato a girare in Ferrari». Per entrare nei dettagli di chi sia la fonte, però, Bocchino è molto cauto e con un sistema ormai collaudato, scrive su un pezzo di carta: «mi ha detto a chist», dice.

 

MATTEO NEL MIRINO DI WOODCOCK

Francesco Dini Carlo De BenedettiFrancesco Dini Carlo De Benedetti

 Nel documento si legge il proseguo di quella conversazione in cui Bocchino spiega: «Dove stava questo prima di andare in pensione? (...) èh! ti dicevo, non è del Servizio, è amico di questo, questo ha rubato, quindi, non vorrete, a meno che non lo mandano da Napoli perchè mi dicono che Woodcock stampa su altro (ndr fonetico in quanto parla sottovoce) s' è fissato che vuole acchiappà a Renzi».

 

A questo punto i militari, che scrivono l' informativa proprio per il procuratore aggiunto di Napoli John Henry Woodcock, in evidente imbarazzo aggiungono come spiegazione: «L' accostamento dell' uomo dei Servizi alla Signoria Vosta non è ben chiaro, probabilmente deve aver riferito alle notizie su attività che Ella svolge».

RENZI RENZI

 

MAMMA RENZI NON RINUNCIA ALLA MESSA

«"Lalla", ovvero la moglie di Renzi Tiziano», scrivono negli atti dell' informativa, «è lo stesso Russo a indicarla come persona che aiuterebbe in modo determinante il Renzi Tiziano nella gestione economica della società, detenendo le chiavi per l' accesso all' home banking ed è proprio con questa donna che il 28.09.2016 il Russo si sente telefonicamente ed è la Lalla a dire al faccendiere di avere "urgente bisogno di parlargli"», ma non tanto da rinunciare alla messa.

 

Infatti la conversazione è così riportata: «La donna dice che stasera ha l' adorazione». Russo insiste che, se non si può rimandare a domani, arriverà in serata «a Firenze per le nove/nove e mezza». Ma lei è irremovibile: «La donna dice di no, che sta in Chiesa» e suggerisce a Russo di vedersela direttamente con Tiziano.

matteo renzi e la madre laura matteo renzi e la madre laura

 

LOTTI NON SI STRAPPA I CAPELLI PER ROMEO

 Bocchino spiega a Romeo la strategia politica: «La Romeo non potrà ottenere tutti e quattro i lotti, alludendo a una gara in corso». Italo Bocchino, alludendo a Consip, precisa che «potrebbero dar loro un lotto aggiuntivo sul quantum, ovvero sui soldi (importo dell' appalto), ma il problema che rimane è che sarebbe in ogni caso sottratto loro (alla Romeo) il territorio, rivelando così dinamiche spartitorie sulle gare Consip.

tiziano renzi luca lottitiziano renzi luca lotti

 

Italo aggiunge anche che la politica ha sempre cercato di frenare Consip sulla gestione delle gare, con l' intento di parcellizzarle in favore di imprese più piccole in grado di garantire rispetto a quelle più grandi una maggiore aderenza elettorale, affermazione che sottende un' alimentazione del clientelarismo partitico in cambio dell' aggiudicazione di gare a imprese di riferimento.

 

Al riguardo, Alfredo Romeo dice che "l' omino" gli aveva riferito che Lotti aveva asserito che non si sarebbe strappato i capelli se Romeo avesse perso (le gare) e Italo specifica - nell' ottica sopra segnalata - che difendere le cooperative significa assicurare posti di lavoro del partito».

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

 

DOSSIERAGGIO SU DE MAGISTRIS

Carlo Vadorini, interrogato il 18 novembre 2016 da Woodcock, ha riferito che «in relazione delle ultime consultazioni elettorali per l' elezione del sindaco di Napoli nel 2016, sicuramente Giovanni Annunziata stava raccogliendo dei documenti. Annunziata mi ha detto che lo faceva nell' interesse della parte politica avversa, e cioè nell' interesse di Lettieri; non escludo che sia stato il Romeo a commissionargli tale attività. Confermo che si trattava di documentazione sensibile e compromettente per De Magistris».

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

C’È FRANCO E FRANCO(FORTE) - SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI IN ITALIA PESA COME UN MACIGNO L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - GIÀ OGGI, PUR AVENDO IL 30 PER CENTO DI MEDIOBANCA, I DUE RICCONI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE DELLA BANCA PERCHÉ NON SONO “HOLDING BANCARIE” REGOLATE DALLA BCE (E CE MANCHEREBBE CHE PER FARE OCCHIALI O CEMENTO UNO SI METTE IN CASA GLI ISPETTORI DI FRANCOFORTE) - DOMANI AVRANNO IL CONTROLLO DI MPS E SI TROVERANNO NELLE STESSE CONDIZIONI, CIOÈ SENZA POTER TOCCARE PALLA. COSA SUCCEDERÀ ALLORA IN MEDIOBANCA E GENERALI DOPO L’8 SETTEMBRE? SI PROCEDERÀ PER ACCORDI SOTTOBANCO TRA AZIONISTI E MANAGER CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO, O SI PROCEDERÀ ALLA LUCE DEL SOLE SEGUENDO LE REGOLE EUROPEE? AH, SAPERLO…

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)