francesco boccia

"IL PIÙ GRANDE PERDENTE DI SUCCESSO DELLA STORIA DELLA SECONDA REPUBBLICA" – RITRATTO AL VELENO DI FRANCESCO BOCCIA INFIOCCHETTATO DA "IL GIORNALE": “MAI PRESO UN VOTO, MAI VINTO UN’ELEZIONE, MAI GUIDATO UNA CORRENTE. COME IL SUGHERO, E GLI STRUNZI, STA SEMPRE A GALLA. NEGLI ANNI '80, ANCORA STUDENTE, SEDEVA GIÀ AL TAVOLIERE DELLA DC. TRA I PRIMISSIMI A SCOMMETTERE SU ELLY SCHLEIN. LA QUALE LO HA RIPAGATO DELEGANDOLO A TRATTARE LE NOMINE IN RAI, DIMENTICANDOSI CHI È LA MOGLIE (NUNZIA DE GIROLAMO) E COSA FA IN TV..." - LA CRISI DI MEZZA ETÀ SUPERATA COL SOLITO SELFIE NUDO IN BAGNO

Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

francesco boccia selfie

Per capire lo spessore politico di Francesco Boccia, gran puparo di Pulzelly Schlein, si può citare la celebre dichiarazione: «Elly rappresenta la speranza di un cambiamento epocale che la sinistra aspetta da tempo. Con lei alla guida del Pd torneremo a vincere». Voto alla spocchia: 10. Alla preveggenza: 2.

 

Eterno Numero 2, sempre braccio destro di qualcuno di sinistra, intramontabile assistente civico del capo di turno, una vita sotto il sole di Puglia all’ombra del potere e un cursus honorum che eccelle nel ricicciarsi - da cui il soprannome:

 

«Ciccio» – Francesco Boccia, da Bisceglie, Vescégghie, circoscrizione elettorale Barletta-Andria-Trani, terra di santi, polipetti in pignata e di Don Pancrazio Cucuzziello, è probabilmente il più grande perdente di successo della storia della Seconda Repubblica. Mai preso un voto, mai vinto un’elezione, mai guidato una corrente ma infilandosi in tutte, fra massimalisti, riformisti, clan e famigghie. Come il sughero, e gli strunzi, sta sempre a galla. Negli anni Ottanta, ancora studente, sedeva già al Tavoliere della Dc.

 

FRANCESCO BOCCIA ELLY SCHLEIN - MEME BY DE MARCO

Poi, Sta ci ha vìnde, sta ci ha pèrse, è stato con D’Alema (che lo candidò alle primarie per la presidenza della Regione Puglia contro Vendola, che straperse due volte...), con Prodi (che lo fece Commissario liquidatore del Comune di Taranto), con Letta (che è stato il suo demiurgo), poi renziano («Io amico di Letta scelgo Renzi: è lui la sintesi tra Ulivo e futuro»),

 

a lungo controfigura di Michele Emiliano, zingarettiano quando è servito, moderatamente draghiano, ponte pericolante fra Pd e CinqueStelle («Conte è un alleato serio e affidabile», cioè il contrario di lui) e poi tra i primissimi a scommettere su Elly Schlein. La quale lo ha ripagato delegandolo a trattare le nomine in Rai, dimenticandosi chi è la moglie e cosa fa in tv... È giust. Meta-morfosi e metà opportunista. Come si dice dalle sue parti, Ci cangia ddefrisca.

 

(...)

Chi ha detto che la capacità di contenere moltitudini è nel Dna di Francesco Boccia?

schlein boccia

Dna apulo, apolide (dalla Puglia imperiale a Milano, da Londra a Roma), biscegliese a metà strada fra la Volturara Appula di Giuseppe Conte e la Ceglie Messapica di Rocco Casalino - la gauche alle cime di rapa-55 anni e in politica dai tempi del Dolmen della Chianca, una giovinezza dorata come la panatura delle cozze fritte, quando i Boccia guidavano con mano capitalistica una fiorente azienda tessile e «Ciccio» giocava felice in un villone con decine di stanze e campi da tennis, una Laurea minore a Bari e poi però un master alla Bocconi,

 

università della quale gli sono rimaste le camicie Oxford e l’occhialino da professore tendenza London school of Economics; quindi il matrimonio di larghe intese e dialetto stretto con Nunzia De Girolamo, Nostra Madonna del Sannio, Forza Italia e un debole per la tv (e non staremo a fare la battuta che il camaleontismo politico di Boccia è affinato dall’abitudine di andare a letto tutte le sere con la destra), una crisi dimezza età brillantemente superata col solito selfie nudo in bagno, deputato della Repubblica dal 2008, tre sinistre fa, e oggi Senatore;

 

una passione per il calcio che gli ha riservato persino più delusioni della politica (è juventino e attaccante della Nazionale di calcio dei Parlamentari, ma i gol fatti sono come le preferenze prese: pochi), attico terrazzato alla Balduina, col Cupolone a vista, Francesco cicc’ cott’ Boccia dopo 35 anni in politica è incredibilmente percepito come il nuovo che avanza. Inteso come «avanzo», non come verbo di moto. Ciao Maschio...

francesco boccia

 

(...)Il primo è Enrico Letta, il secondo è il think tank estivo che si tenne dal 2005 al 2012 nella cittadina trentina di Dro, da cui il nome «veDrò», sul lago di Garda, da cui l’espressione «Ma Garda un po’ chi c’è...», noto appuntamento politico-lobbistico, un po’ felice comitiva dei post-Boomers in carriera, un po’ setta salottiera, un po’ prova generale di un futuro Grand Rassemblement senza pregiudiziali ideologiche, al di là della destra e della sinistra, anzi: che tenga dentro la destra e la sinistra.

 

francesco boccia 2

Voluto da Enrico Letta, nipote di suo zio, e organizzato dalla sua factotum Benedetta Rizzo, già fidanzata di Boccia – lei porta lui, lui porta i salumi di Bisceglie, poi lui conosce Nunzia De Girolamo e da quel momento, berlusconiana lei, antiberlusconiano lui, fanno coppia fissa ogni anno alla convention bipartisan – «veDrò», tra un working group trasversale e un cocktail sul prato della ex centrale elettrica di Fies, raccolse il meglio del peggio della finanza, della comunicazione e della politica.

 

(...) Intanto, nel dicembre 2011, Nunzia del Pdl e Francesco del Pd - la coppia più plasticamente iconica della convention - si erano sposati. E la cosa ai «vedroidi» piacque molto.

 

NUNZIA DE GIROLAMO FRANCESCO BOCCIA

Cose che piacciono a Francesco Boccia: gli ziti di Gragnano con cui lo conquistò la moglie Nunzia, ricordare il suo amico (di destra) Franco Califano, le pittole, le commissioni Bilancio, le giornaliste di Sky, le supercazzole arcobaleno della compagna Elly, fare le vacanze nella villa a Pantelleria di Myrta Merlino e Tardelli, la tribuna Monte Mario all’Olimpico gratis - patate, cozze, checozze e il potere a scrocco – e gli F35, con i quali, e non fu una bella gaffe, «si spengono incendi, si trasportano malati, si salvano vite».

 

Cose che non piacciono a Francesco Boccia: le autonomie, i politici del Nord, il Nord, essere fatto passare per un vecchio democristiano, dover guardare la moglie Nunzia strusciarsi con quel manzo catanese di Raimondo Todaro a Ballando con le stelle, fare le interviste doppie con lei sui giornali gossippari, i no-vax (Boccia è il genio che si inventò le ronde anti-Covid), le primarie del Pd, il Pd in generale, le multinazionali del web, dover scegliere fra la demagogia piddì e la demagogia grillina, le inchieste del Fatto quotidiano sui plagi accademici (i suoi); e fare previsioni.

nunzia de girolamo francesco boccia foto di bacco

 

A proposito delle quali, per fare il paio con quella su Elly Schlein ’Mbìzze la rècchie e séinde bboune!-va ricordato quello che Francesco Boccia disse sotto il palco del comizio di chiusura della campagna elettorale di Letta, a Piazza del Popolo, il settembre scorso, prima della nota débâcle. «La vedo molto bene». Dài, dobbiamo solo aspettare. Appena cadrà Elly Schlein lo vedremo all’Isola dei famosi. In coppia.

de girolamo bocciade girolamo bocciaNUNZIA DE GIROLAMO FRANCESCO BOCCIA 1nunzia de girolamo francesco boccia foto di bacco

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