bolsonaro 1

POPULISMO DO BRASIL - BOLSONARO TRIONFA NEL PRIMO TURNO DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI BRASILIANE MA NON EVITA IL BALLOTTAGGIO - "SENZA BROGLI SAREI STATO ELETTO SUBITO PRESIDENTE" - IL 28 OTTOBRE LA SFIDA COL CANDIDATO DI LULA, FERNANDO HADDAD, STACCATO DI QUASI 20 PUNTI...

bolsonaro 1

Jair Bolsonaro ha trionfato oggi nel primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile, sfiorando il 50% dei voti e staccando Fernando Haddad per più di 20 punti, e affronta ora un ballottaggio contro l'erede di Lula da Silva, previsto per il 28 ottobre, come candidato superfavorito. Con poco meno del 80% dei voti scrutinati, l'ex militare di estrema destra ha raggiunto il 48,03% dei voti, mentre Haddad si è fermato al 26,74%, con un risultato superiore a quello degli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto, diffusi ieri sera, che gli attribuivano al massimo poco più del 40%.
 
La fortuna elettorale di Bolsonaro ha contagiato anche altri candidati legislatori o governatori che gli hanno assicurato il loro appoggio. Come per esempio Romeu Zena, del Partido Novo, che con il 41% dei voti ha creato la sorpresa nella corsa per la poltrona di governatore di Minas Gerais, eliminando dal ballottaggio il governatore uscente del Partito dei Lavoratori (Pt), Fernando Pimental (22%). I primi risultati confermano anche altre tendenze rivelate da sondaggi precedenti: Ciro Gomes (centrosinistra) rimasto bloccato al 12% e gli altri candidati principali, come Geraldo Alckmin (centrodestra) e Marina Silva (ambientalista) sono crollati al di sotto del 10%. Risultato a sorpresa anche a Rio de Janeiro, dove Wilson Witzel - ex magistrato del Partito Social Cristiano (Psc) che appoggia Bolsonaro a livello nazionale - è in testa nell'elezione per l'incarico di governatore con poco meno del 40% dei voti, quando fino a ieri i sondaggi lo davano al quarto posto, con appena il 12%. Il Pt resiste per nel suo tradizionale feudo del Nordest del Brasile: nei nove stati che riuniscono alcune delle regioni più povere del paese, Haddad è in testa con risultati che raggiungono anche il 60%, e i candidati del Pt e dei partiti alleati vedono assicurate le loro poltrone di governatori.

bolsonaro

 
Bolsonaro ha detto che sarebbe stato proclamato presidente dopo il voto di domenica, se non fosse per numerose irregolarità registrate nell'uso delle urne elettroniche.
 
"Abbiamo ricevuto molte denunce: uno votava solo per il governatore e si chiudeva la scheda, oppure uno schiacciava l'1 e appariva da solo un candidato della sinistra. I reclami sono stati veramente tantissimi", ha detto Bolsonaro, in una dichiarazione diffusa su Facebook Live. Seduto accanto al suo consigliere economico, Paulo Guedes, Bolsonaro ha sottolineato che "il Brasile è ormai al bordo dell'abisso", perché la classe politica ha fatto "affondare il paese nella sua peggiore crisi economica ed etica" per cui è necessario togliere lo Stato da addosso a chi produce".
 

jair messias bolsonaro 4

"E' un lavoro difficile, certo, ma non possiamo continuare a fare le stesse cose fatte durante gli ultimi trent'anni", ha aggiunto l'ex militare, secondo il quale "avremo la responsabilità di decidere quali saranno i settori strategici del paese" perché "non vogliamo consegnare il nostro patrimonio a nessun'altra nazione". Bolsonaro ha sostenuto che il fatto di essere arrivato al secondo turno "già una vittoria di per sé", avvertendo che la campagna per il ballottaggio del 28 ottobre "non sarà facile", perché i suoi rivali "hanno miliardi a disposizione". Haddad propone unione forze democratiche per battere Bolsonaro al ballottaggio Il secondo turno delle elezioni presidenziali rappresenta "una opportunità inestimabile" di "unire le forze democratiche" del Brasile per una sfida elettorale nella quale sono "in gioco i nostri valori". Con questo appello a favore di un "progetto amplio e profondamente democratico", Fernando Haddad ha reagito oggi ai risultati del primo turno delle elezioni, in base ai quali il candidato del Partito dei Lavoratori (Pt) affronter Jair Bolsonaro (estrema destra) nel ballottaggio del 28 ottobre.

jair messias bolsonaro 3

 
In una breve dichiarazione ai suoi militanti in un albergo di San Paolo, Haddad - che ha ottenuto il 28% dei voti, contro il 46% di Bolsonaro - ha ringraziato l'ex presidente Lula da Silva per il suo appoggio e ha detto che si è già messo in contatto con altri candidati della sinistra e del centrosinistra - il laburista Ciro Gome, l'ambientalista Marina Silva e Guilherme Boulous (estrema sinistra)- per preparare la campagna per il ballottaggio. Cocente delusione per il partito di Lula, invece, nel Minas Gerais, nel sudest del paese, dove l'ex presidente Dilma Rousseff sarebbe arrivata al quarto posto - secondo gli exit poll - e dunque non occuperebbe nessuno dei due seggi del Senato in gioco nello stato. 

jair messias bolsonaro 2

 

bolsonaro

 

lula

 

bolsonarojair messias bolsonaro 5jair messias bolsonaro 7

lulabolsonaro jair messias bolsonaro 1

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”