maria elena boschi gif

PIU’ BOSCHI GIRI, PIU’ LUPI TROVI – LA "MADONNONA DEL VALDARNO" SPENDE 10 MILIONI DI € IN PROGETTI PER RIEDUCARE I MASCHI “POTENZIALMENTE IN PROCINTO DI METTERE IN ATTO COMPORTAMENTI VIOLENTI” - MA LA DIFESA DELLE DONNE COSÌ SI TRASFORMA IN CRIMINALIZZAZIONE DEGLI UOMINI 

Francesco Borgonovo per la Verità

 

BOSCHIBOSCHI

 

È incredibile come l' ideologia riesca ad avvelenare anche le migliori cause, profanandole e sviandone il senso. Il 20 luglio scorso la presidenza del Consiglio ha pubblicato un bando «per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne».

 

In ballo ci sono 10 milioni di euro che il dipartimento per le Pari opportunità (comparto affidato all' attenta guida del sottosegretario Maria Elena Boschi),

 

utilizzerà per «supportare attività di sensibilizzazioni rispetto a sei aree d' intervento: donne migranti e rifugiate, inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini maltrattanti, supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza "economica" e progetti di sensibilizzazione, prevenzione e educazione».

 

L' obiettivo, dunque, è dei più nobili: contrastare la piaga della violenza sulle donne.

Solo che, leggendo il documento ufficiale e le ineludibili linee guida da esso elencate, si scoprono particolari inquietanti.

BOSCHIBOSCHI

 

A un certo punto, per esempio, il bando spiega che saranno finanziati progetti rivolti alle detenute. Poi, però, precisa che il «supporto» è rivolto «alle donne e a coloro che si identificano nel genere femminile». Quindi dobbiamo dedurre che, con la scusa della «violenza sulle donne» si sovvenzioneranno anche progetti rivolti alla comunità Lgbt. Basterebbe dirlo subito ed essere chiari.

 

È sufficiente questo piccolo passaggio a chiarire quale sia la visione ideologica che muove l' intera azione del dipartimento della Boschi. Le tirate politicamente corrette sulle «donne migranti» e sul gender tuttavia, ce le aspettavamo, anche se infastidisce non poco notare come vengano distribuiti 10 milioni di euro ai soliti noti, cioè alle varie associazioni che si occupano di «tutela delle minoranze» e simili.

 

A sconvolgere di più, tuttavia, sono i passaggi che riguardano gli uomini. Un punto specifico del bando è dedicato ai «programmi di trattamento degli uomini maltrattanti». Già la frase fa venire la pelle d' oca: il «trattamento» fa pensare alla «Cura Ludovico» di Arancia meccanica o alla rieducazione maoista. «Il contrasto della violenza maschile contro le donne e di genere», si legge nel documento, «implica la necessità di affiancare alle azioni repressive anche adeguate attività di prevenzione per gli stessi autori». Ora, che venga sottoposto a un «trattamento» (di che tipo non è chiaro) un uomo che picchia le donne, beh, ci può stare, anche se già esistono apposite leggi.

BOSCHIBOSCHI

 

Non si capisce, invece, per quale motivo alla suddetta rieducazione debbano essere sottoposti gli uomini «potenzialmente in procinto di mettere in atto comportamenti violenti». Vi rendete conto di che cosa significa una cosa del genere? Chi decide se un uomo è «potenzialmente in procinto» di mettere in atto un comportamento violento?

Una cooperativa sociale?

 

Un' attivista di Se non ora quando? Laura Boldrini e la medesima Boschi? Perché se così fosse non ci sarebbe da stare tranquilli. Basta un attimo, in questo clima di femminilizzazione imperante, a trasformare un uomo in un «potenziale violento». Qui corriamo un rischio: i maschi, più che maltrattanti, diventeranno maltrattati. Una parola di troppo, magari durante una discussione, ed ecco che scatta il «trattamento» affidato all' associazione femminista. Tra l' altro, si dà ovviamente per scontato che non possano esistere «donne maltrattanti», anche se gli esempi - nella cronaca e nelle statistiche - non mancano.

maria elena boschi instagram  7maria elena boschi instagram 7

 

Si dà per scontato pure che non possano esistere uomini vittime di «violenza economica». Sapete di che si tratta?

 

La violenza economica include «tutte forme di controllo, di esercizio del potere che passano attraverso la gestione del denaro che mettono la donna nella condizione di non essere libera anche di poter intraprendere una separazione». Di questa forma di violenza sarebbe vittima, secondo l' Istat, il 4,6% delle italiane. Non sembra che qualcuno si sia premurato di indagare se ci siano maschi sottoposti a tali abusi.

 

maria elena boschi instagram  6maria elena boschi instagram 6

Soprattutto, il guasto sta nel fatto che si introducono definizioni estremamente vaghe, in cui si possono far rientrare episodi di gravità molto diversa. E, in un momento storico in cui il pregiudizio verso l' uomo è più forte che mai, si rischia di vedere la violenza anche laddove non c' è, e di punire gente che non lo merita. Il documento delle Pari opportunità mira dichiaratamente a pagare iniziative che eliminino, assieme ai «pregiudizi», anche «costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini».

 

Capite bene che un conto è eliminare un costume abominevole come l' infibulazione.

maria elena boschi instagram  3maria elena boschi instagram 3

Un altro conto è cancellare i «modelli stereotipati». Oggi, sotto lo sguardo benevolo della Grande Madre, chiunque pensi che fra uomo e donna esista una differenza anche biologica e non solo culturale è potenzialmente soggetto alla rieducazione. Ciò significa che, nella migliore delle ipotesi, l' iniziativa della Boschi e soci è uno spreco di soldi. Nella peggiore, preparatevi al trattamento.

maria elena boschi instagram  2maria elena boschi instagram 2maria elena boschi instagram  4maria elena boschi instagram 4

 

maria elena boschi voto legge elettorale  maria elena boschi voto legge elettorale maria elena boschi instagram  5maria elena boschi instagram 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…