ITALIA OGGI, UN BUCO CON UN PAESE INTORNO - COMMISSARIATO L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA PASSIVI DI BILANCIO DI 30 MILIONI DI EURO

Margherita De Bac per il "Corriere della Sera"

 

Renato Balduzzi Renato Balduzzi

E’ il maggiore centro pubblico di ricerca sanitaria italiano. Circa millecinquecento dipendenti, quindici dipartimenti, 450 collaboratori a tempo determinato.Un movimento finanziario annuo di 320 milioni, coperti dai finanziamenti del ministero della Salute e dai fondi nazionali ed europei per la partecipazione a progetti di ricerca.

 

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) è pachiderma che produce tanti risultati nel campo della prevenzione, controlli, certificazioni, studi epidemiologici. Ma anche buchi in bilancio come ha denunciato la relazione della Corte dei Conti pubblicata lo scorso novembre relativa alla gestione 2011 e 2012. Dalla segnalazione dei giudici contabili è scaturita la decisione del ministro Beatrice Lorenzin. L’ente verrà commissariato.

 

istituto superiore sanita' 2istituto superiore sanita' 2

Le procedure sono state avviate e i vertici dell’Istituto ne sono stati informati due giorni fa. Ora il sì definitivo spetta al Consiglio dei ministri con l’avallo dell’Economia. Entro un mese il commissario dovrà essere indicato. È quanto prevede la regola, citata dalla Corte dei Conti nel suo documento. Quando il disavanzo riguarda due esercizi consecutivi «i relativi organi, ad eccezione del Consiglio dei Revisori decadono».

 

Via dunque i vertici, la presidenza, il consiglio di amministrazione e il comitato scientifico. L’attuale numero uno è Fabrizio Oleari, nominato lo scorso marzo, entrato pochi mesi fa negli uffici di viale Regina Margherita, la sede principale. Resta al suo posto invece il direttore generale, Lino Del Favero, che non appartiene a un organo, e con lui il collegio sindacale.

 

Il deficit è stato di 26 milioni nel 2011 in parte recuperato nell’esercizio del 2012 che ha chiuso comunque con un disavanzo di 4 milioni di euro. La gestione contestata riguarda il periodo di presidenza di Enrico Garaci, per due mandati a capo dell’Istituto, ora al vertice del Consiglio superiore di sanità. Alla direzione c’era Monica Bettoni.

 

Da tempo i sindacati interni erano in agitazione. Avevano indetto uno sciopero e una manifestazione proprio per questa settimana partendo dal nodo della sistemazione dei precari che caratterizza l’organico a tutti i livelli, ricercatori, tecnici, personale amministrativo. Un’antica questione ormai cronicizzata che non è mai stata risolta. Sempre più incalzante il problema del rinnovo dei contratti per gli esperti dei progetti di ricerca.

istituto superiore sanita' istituto superiore sanita' luiss18 piero grossluiss18 piero gross

 

Il malcontento cresceva e Oleari, nominato dall’ex ministro Renato Balduzzi, un tecnico, si apprestava ad avviare un non facile processo di riordino. Forse nella scelta di dare il via al commissariamento hanno influito anche le polemiche sul vaccino italiano contro l’Aids, anche queste ricorrenti. Un mese fa un mensile ha dedicato un’inchiesta alle ricerche della virologa Barbari Ensoli e ai finanziamenti ricevuti per lo studio del farmaco. Quasi 50 milioni dal 1998 che però niente hanno a che vedere con i bilanci.

 

L’iniziativa del ministro Lorenzin di passare ai fatti si potrebbe spiegare anche nell’ambito di una riorganizzazione più generale. Oltre all’Iss essa potrebbe riguardare l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, ente pubblico con una funzione di supporto tecnico alle iniziative del governo e poi l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, dalla quale dipendono tutte le decisioni relative all’approvazione e al prezzo dei farmaci.

fabrizio oleari fabrizio oleari

 

Di Aifa si è molto sentito parlare a proposito della questione Avastin-Lucentis, i due farmaci per la degenerazione maculare dell’occhio, il primo molto meno caro del secondo eppure non mutuato dal servizio pubblica sanitario.  Nel mondo politico il commissariamento dell’Istituto Superiore di Sanità ha già suscitato reazioni. «Sulla vicenda chiederemo le necessarie spiegazioni durante la prevista audizione del ministro», ha annunciato Donata Lenzi, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera. 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO