come facciamo a cacciare salvini

“COME FACCIAMO A CACCIARE SALVINI?” – BUFERA SULLA TRACCIA DI UN TEMA IN UNA SCUOLA DI CASTEL DEL RIO, IN PROVINCIA DI BOLOGNA. UN’INSEGNANTE ASSEGNA COME COMPITO “SCRIVETE LE DOMANDE CHE VORRESTE FARE AD UNA MACCHINA FANTASTICA” E LA RISPOSTA DEL RAGAZZINO SCATENA LE POLEMICHE – IL VICEPREMIER: “UN ABBRACCIO DA PARTE DI UN PAPÀ. ANDRÒ FINO IN FONDO PER VERIFICARE SE È UNO SCHERZO O LA TRISTE REALTÀ”

Antonio Amorosi per www.affaritaliani.it

 

salvini contro l'insegnante di castel del rio 1

In Italia ognuno pensa quello che vuole, figuriamoci i bambini. Ma fa sorridere quanto la “propaganda” possa andare in profondità, forse perché in Emilia Romagna sono particolarmente di sinistra, al punto da sentire che tra i problemi del mondo ci sono “la desertificazione”, “la guerra”, “molte malattie” e come “cacciare Salvini”.

 

E' quello che è accaduto in un più piccolo Comune della provincia di Bologna, a Castel del Rio, area imolese, e precisamente in una scuola media dell'istituto comprensivo che ha sede a Borgo Tossignano. Un insegnante assegna ai ragazzi, come compito a casa, “scrivere le domande che ognuno di loro vorrebbe fare ad una macchina fantastica che può risolvere i problemi del mondo”. E un ragazzino torna in classe con le risposte, immaginiamo per ordine di importanza.

 

“Come possiamo avere macchine con un'energia che non inquina? Come facciamo a cacciare Salvini? Come risolvere la desertificazione? Come smettere la guerra? Come guarire molte malattie?”. Sembra che Salvini sia così pericoloso da essere paragonabile ad una delle sette piaghe d'Egitto, da cacciare dal consesso civile.

 

come facciamo a cacciare salvini

Una madre vede la risposta e fa una foto al tema, inviandola poi ad un'altra mamma che si fa delle domande su cosa sia accaduto. Il capogruppo della Lega di Imola Simone Carapia posta la foto del compito sulla bacheca di facebook, raccoglie le informazioni e subito si scatenano i commenti di denuncia.

 

Chiamiamo la scuola per capire come sia andata davvero ma all'istituto tutte le bocche sono cucite. Oramai la notizia è iniziata a circolare in rete ed è il panico. Riusciamo a interloquire con la dirigente capo, la dottoressa Grazia Grassi: “Non ho elementi ancora certi”, spiega ad Affari. “Sto raccogliendo i fatti e stiamo cercando di capire cosa è davvero accaduto”, dice.

 

Quello che fa sorridere è che un bambino che non ha ancora gli strumenti di approfondimento abbia già in bocca il luogo comune di estrema sinistra che Salvini è pericoloso come le malattie, la guerra e la desertificazione dei continenti.

salvini contro l'insegnante di castel del rio 2

 

Il bambino ha fatto bene ad esprimere un'opinione, qualunque essa sia e per quanto possa essere estrema e irreale. Ma a questo punto il ruolo della scuola, dopo i dovuti approfondimenti, dovrebbe essere attivo, non censurare, tanto meno lasciare andare, ma dialogare con la classe e i ragazzi, essere in grado di sfatare i luoghi comuni, al di là delle opinioni che è giusto che la gente abbia.

 

Educare, vuol dire dare degli strumenti per avere un senso critico, non cambiare le idee delle persone. Questo permetterebbe di avere dei ragazzi che non ripetono a pappagallo quello che sentono dalla propaganda tv o dai parenti, per avere le idee che più aggradano ma anche capire la differenza tra ideologie e fatti concreti. Sennò restiamo al livello dei comunisti che mangiano i bambini.

 

salvini

Lo storia nata dal cannibalismo registrato in Unione Sovietica. Negli anni Trenta Joseph Stalin, dopo aver ucciso dieci milioni di ucraini, piegò la resistenza dei contadini locali con la carestia. Questi erano così poveri e disperati che per sopravvivere a mesi e mesi di fame dovettero mangiarsi i morti e la carne dei bambini era quella più tenera. Li disseppellivano dai cimiteri e se li mangiavano. Da lì il mito, in parte una manipolazione perché a patire le pene della fame furono soprattutto i nemici del comunismo e di Stalin.

salvini contro l'insegnante di castel del rio

 

LA REPLICA DI MATTEO SALVINI

 

“In una scuola media di Castel del Rio, Bologna, una insegnante di italiano avrebbe chiesto agli studenti “come facciamo a cacciare Salvini?”. Non ci voglio credere, e infatti andrò fino in fondo per verificare se siamo di fronte a uno scherzo o a una triste realtà. Scriverò al ministro della Pubblica Istruzione. Un abbraccio a quei bimbi da parte di un papà che lavora per una scuola senza pre-giudizi in un Paese libero” afferma il ministro dell’Interno Matteo Salvini

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