giorgia meloni raffaele fitto mario draghi

BUIO FITTO SUL PNRR – IL MINISTRO AGLI AFFARI EUROPEI AMMETTE CHE LA QUARTA RATA DEL PIANO EUROPEO LA VEDREMO CON IL BINOCOLO: “SARÀ LIQUIDATA ENTRO LA FINE DELL’ANNO? NESSUNO PUÒ DARE GARANZIE” – POI RICICCIA IL SOLITO ARMAMENTARIO DI ACCUSE E ATTACCA, TRA LE RIGHE, DRAGHI: “LAVORIAMO SU OBIETTIVI NON DECISI DA QUESTO GOVERNO” – L'UE: "ABBIAMO RICEVUTO LA RICHIESTA DI MODIFICA" -  CHE SUCCEDE SE L’ITALIA NON RIESCE A SPENDERE I SOLDI DEL  RECOVERY? SAREBBE UN DISASTRO PER IL PIL: NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI…

raffaele fitto 1

1. UE,'RICEVUTA RICHIESTA DI MODIFICA PNRR SULLA QUARTA RATA'

(ANSA)  - "Confermiamo di aver ricevuto la proposta di revisione mirata del piano dell'Italia, relativa a 10 misure nell'ambito della quarta richiesta di pagamento. Come sempre, effettueremo le nostre analisi e riserveremo ogni commento pubblico sulle misure in questione a quando la nostra valutazione sarà completata". Lo dichiara all'ANSA una portavoce della Commissione Ue in merito alla richiesta italiana di modificare gli obiettivi per la quarta tranche di pagamenti ex Next Generation Ue.

meloni draghi

 

2. FITTO, A GIORNI CHIEDEREMO LA QUARTA RATA

(ANSA) - Le modifiche approvate oggi alla quarta rata ci consentono "di mantenere fede al percorso stabilito", e "ci consentirà di chiedere la quarta rata la quarta rata nei prossimi giorni": lo ha detto il ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia.

 

3. FITTO,NESSUNO PUÒ DARE GARANZIE SU QUARTA RATA PNRR NEL 2024

(ANSA) - La quarta rata del Pnrr sarà liquidata entro la fine dell'anno? "Sono garanzie che non può dare nessuno: noi abbiamo impostato un lavoro preliminare verificando la situazione, definendo, d'intesa con la Commissione su un livello tecnico, quali obiettivi andavano corretti, per raggiungere il risultato ed evitare la decurtazione della rata, e per evitare una fase di verifica molto lunga.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

Poi è chiaro che una fase di verifica ci sarà comunque. è doveroso e bene che ci sia, son assolutamente contenti che ci sa". Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, dopo la Cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi. "Augurandomi che quello che dico non venga interpretato in modo polemico - ha premesso Fitto prima di continuare -, vorrei dire che stiamo operando, sul

 

la terza e sulla quarta rata, su obiettivi che non riguardano le decisioni di questo governo".

 

raffaele fitto 2

4. PNRR, ALLARME NEL GOVERNO. ECCO COSA SUCCEDE SE L’ITALIA NON RIESCE A SPENDERE I SOLDI

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per www.lastampa.it

 

Ma cosa succede se l’Italia non riesce a spendere i fondi del Pnrr? Dubbio legittimo ora che a 8 mesi di distanza non abbiamo ancora incassato i 19 miliardi della terza rata, mentre la quarta rata da 16 miliardi rischia di slittare al 2024. Dal punto di vista del bilancio il ministro dell’Economia Giorgetti sostiene che la situazione è gestibile, ma se si guarda al Pil che succede? Un mezzo disastro.

 

LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI

La risposta arriva dall’ultimo EY Macroeconomic Bulletin […] ha delineato una previsione delle spese che saranno poste in essere fino al 2026. Questa allocazione […] presenta delle differenze rispetto a quelle inizialmente previste nel Documento di Economia e Finanza del 2021, e presenta una riallocazione parziale delle risorse inizialmente previste per i primi quattro anni (2020-2023) negli anni successivi, in particolare al 2025 e 2026.

 

[…] EY ha elaborato due scenari aggiuntivi a quello previsto nel documento di Monitoraggio dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il primo […] prevede un investimento delle risorse crescente nel tempo, assumendo che si spenda il 70% delle risorse previste dalla terza relazione sullo stato del Pnrr per il 2023 e il 90% di quelle previste per il 2024, rispettivamente 33,8 e 44 miliardi di euro.

Lo scenario 2, invece, prevede che l’investimento sia molto più contenuto, fermandosi al 45% delle risorse che si prevedeva di spendere nel 2023 ed al 70% di quelle previste per il 2024.

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

Ipotizzando che le risorse vengano spese in investimenti pubblici […] ecco i risultati: nello scenario 1 (cioè caso di spesa delle risorse Pnrr al 70% e poi al 90% del previsto nel 2023 e 2024), il Pil registrerebbe una crescita dello 0,6% nel 2023 ed una crescita dello 1,3% nel 2024. Nello scenario 2 (spesa delle risorse Pnrr al 45% e poi al 70% del previsto nel 2023 e 2024), l’economia italiana invece sperimenterebbe una crescita dello 0,3% nel 2023 e dello 0,5% nel 2024, segnando così due anni di crescita sottotono.

 

Se si tiene presente che secondo le ultime stime dell’Istat il nostro Pil dovrebbe crescere dell’1,2% quest’anno e dell’1,1 il prossimo, nella migliore delle ipotesi (scenario 1) quest’anno rischiamo una crescita dimezzata ed un lieve recupero l’anno prossimo […]; nella peggiore delle ipotesi (scenario 2) la crescita di quest’anno si ridurrebbe invece ad un terzo, quella del 2024 di un terzo, mentre nel biennio rischieremmo di perdere ben 1 punto e mezzo di crescita. […]

raffaele fitto 4

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?