fazio renzi

A BUOI SCAPPATI DALLA STALLA, L’AGCOM “OSA” CHIEDERE A FABIO FAZIO L’ELENCO DELLE OSPITATE IN TV, DOPO L’INONDAZIONE RENZIANA A “CHE TEMPO CHE FA” CHE HA SBALLATO LA PROPORZIONE DELLA PAR CONDICIO - IN FIN DEI CONTI, LA RAI DI MATTEUCCIO GLI GARANTISCE 2 MILIONI DI EURO ALL’ANNO

 

Enrico Paoli per “Libero quotidiano

 

renzi fazio ape renzi fazio ape

Anche le videostar come Fabio Fazio, a volte, nel loro grande e smisurato ego, s' arrabbiano. Come osa l' Agcom mettere le mani nel palinsesto del programma, del mio programma? Avrò il diritto o no d' invitare chi voglio, in particolare il premier, Matteo Renzi, e tutti quelli a favore del sì? Ma le videostar s' arrabbiano in silenzio, dietro le quinte, in modo che la gente non sappia. Non fa figo mostrare il vero volto, quando quello ufficiale è tutto sorrisi e ammiccamenti, carezze e abbracci.

 

D' altronde Fazio, il fazioso per i detrattori più accaniti, padre padrone di Rai Tre e autoproclamatosi signore e padrone della tv pubblica, non è abituato ad essere contraddetto. Figuriamoci se a farlo è l' Agcom, l' Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, un ente terzo deputato a controllare il rispetto delle regole, secondo il quale il programma di Rai Tre Che Tempo che fa non ha rispettato le regole della par condicio. E Fazio, le regole del gioco, le avrebbe violate eccome.

raffaele cantoneraffaele cantone

 

Dopo la partecipazione del premier alla puntata di domenica scorsa, nel pieno della battaglia referendaria in vista del voto del 4 dicembre, l' Agcom ha deciso di battere un colpo ordinando alla Rai di inviare l' elenco delle presenze per valutare il rispetto della par condicio, riservandosi di adottare «misure d' urgenza».

 

Una bella mazzata per il conduttore di Rai Tre, allergico alle critiche e agli ospiti politicamente scorretti, cioè fuori linea. Solo che la par condicio vale per tutti. E così nello studio di Fazio domenica ci sarà, «come già previsto» si affretta a spiegare la Rai con una solerzia quanto mai sospetta, «un esponente del no». I nomi li sapremo soltanto oggi. Ieri sera c' era Rischiatutto e Fazio non può certo perdere tempo con questi dettagli.

renato brunettarenato brunetta

 

A far scattare l' azione dell' Agcom sono stati i dati arrivati sul tavolo del Consiglio dell' Autorità, in particolare il monitoraggio del pluralismo nelle ultime due settimane, dal 31 ottobre al 13 novembre. Cifre alla mano l' organo collegiale ha deciso di intervenire sul programma di Fazio, finito nel mirino di Lega e Forza Italia che avevano annunciato esposti all' organo di garanzia.

 

Sulle barricate, in particolare, il capogruppo azzurro alla Camera, Renato Brunetta, che aveva lamentato la presenza di Renzi da Fazio «con il traino dei Coldplay», parlando di «comportamento indecente» da parte dei vertici Rai e del conduttore. Più in generale l' Autorità ha «ordinato» alla Rai, già richiamata in precedenza, di dare più spazio, sia nei Tg sia negli approfondimenti, ai temi referendari, assicurando per gli altri argomenti l' equilibrio tra le diverse forze politiche. Analogo invito è stato rivolto anche a Mediaset e Sky.

MAURIZIO GASPARRIMAURIZIO GASPARRI

 

Cartellino giallo, invece, per il Tg4, oggetto di un richiamo a riequilibrare, «entro la settimana», a favore del no. Tutte decisioni assunte a maggioranza. Contrario il commissario Antonio Martusciello, che ha annunciato, polemicamente, che non parteciperà più alle riunioni del Consiglio in materia di par condicio.

 

Plaude alla decisione dell' Autorità l' ex ministro Maurizio Gasparri. «L' arroganza del Dg della Rai, del direttore di RaiTre, di Fazio e di tutti i responsabili di Che tempo che fa ha portato a un' inevitabile decisione da parte dell' Agcom».

 

DI MAIO DI BATTISTADI MAIO DI BATTISTA

Dura anche la reazione dei grillini, che puntano ad essere ospitati in studio, potendo schierare Luigi Di Maio o Alessandro Di Battista. «Siamo ben contenti del fatto che Fazio rispetterà la par condicio anche nella sua trasmissione. Ragion per cui ci aspettiamo un invito ufficiale, visto che il Movimento 5 stelle è la principale forza politica del Paese nonché il soggetto più rappresentativo nello schieramento del no al referendum». Oggi sapremo a chi tocca sapere Che tempo che Fa da Fazio. Nonostante l' arrabbiatura del conduttore.

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…