paolo gentiloni ursula von der leyen

C'È UN ALTRO CONTE CHE FA BATTERE IL CUORE DI URSULA: GENTILONI A BRUXELLES ''IN UN CLIMA DI GRANDE AMICIZIA, A QUATTR'OCCHI''. MA PER IL ''FINANCIAL TIMES'' ALL'ITALIA ANDRÀ LA CONCORRENZA, COME AVEVA CHIESTO ORIGINARIAMENTE LA LEGA, E NON GLI AFFARI ECONOMICI, NONOSTANTE LA SPINTA DEI SOCIALISTI EUROPEI CHE VORREBBERO TENERE IL POSTO ORA OCCUPATO DA MOSCOVICI. C'È POI IL PROBLEMA DELLA VICEPRESIDENZA: CON O SENZA?

 

 

  1. NOMINE UE: FONTI,COLLOQUIO IN UN CLIMA GRANDE AMICIZIA

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1

 (ANSA) - E' stato un incontro a quattr'occhi di un'oretta circa, che si è svolto in un clima di grande amicizia, quello del candidato italiano alla Commissione Ue Paolo Gentiloni e la presidente eletta Ursula von der Leyen. Lo si apprende da fonti a Bruxelles. Nell'accogliere l'ex premier, von der Leyen gli ha fatto fare un giro degli uffici del team di transizione. Il colloquio servirà ad orientare le decisioni di von der Leyen nell'attribuzione dei portafogli, con l'ambizione italiana che resta quella degli Affari economici.

 

PAOLO GENTILONI URSULA VON DER LEYEN

Paolo Gentiloni, dopo il colloquio con la presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen, non ha in agenda altri incontri a Bruxelles, da dove dovrebbe ripartire in tarda mattinata.

 

 

  1. FT, GENTILONI DESTINATO ALLA CONCORRENZA 

(ANSA) - Paolo Gentiloni sarebbe destinato a prendere il portafoglio della concorrenza: è quanto scrive oggi il Financial Times online in base alle indicazioni raccolte da due funzionari europei. In un articolo pubblicato qualche ora fa e dedicato al 'ritorno' dell'Italia a Bruxelles con il nuovo governo, il quotidiano parla della 'ricompensa' che Roma dovrebbe incassare per aver rimosso, almeno per ora, il problema del sovranista Salvini.

URSULA VON DER LEYEN

 

L'indicazione rilanciata dal FT sul possibile portafoglio destinato a Gentiloni - quello della concorrenza - non trova conferme nè ufficiali nè ufficiose. Mentre in ambienti europei continuano a circolare indiscrezioni di segno diverso, secondo le quali l'Italia, per l'ex presidente del Consiglio, vorrebbe la guida degli affari economici e monetari oppure, come opzione 'numero due', la competenza del commercio internazionale.

 

 

  1. E LA RETE SOCIALISTA SPINGE L' EX PREMIER NELLA CASELLA MAI DATA ALL' ITALIA

Alberto D'Argenio per ''la Repubblica''

 

Il messaggino di congratulazioni di Pierre Moscovici assomiglia molto a un passaggio di consegne. E gli sms di complimenti per la nomina a commissario europeo ricevuti da diversi ex colleghi primi ministri - a partire da Merkel, Sanchez e Costa - dimostrano il sostegno che Paolo Gentiloni sta ricevendo in tutta Europa per diventare titolare agli Affari economici nella squadra di Ursula von der Leyen.

 

paolo gentiloni

Prendendo il posto oggi appunto del socialista francese Moscovici. Il risultato è a un passo, ma decisivo sarà l' incontro di questa mattina a Bruxelles tra la presidente tedesca e il candidato italiano.

 

Gentiloni è arrivato già ieri pomeriggio nella capitale europea per tessere gli ultimi centimetri della sua tela. Il tempo stringe, ora che l' Italia con ritardo causa crisi di governo ha indicato il suo rappresentante, von der Leyen deve assegnare le deleghe ai 26 commissari Ue entro martedì, quando presenterà pubblicamente la squadra. Poche ore per completare un puzzle che accontenti tutti. E Paolo Gentiloni ha scelto: vuole essere il primo italiano a occuparsi di Affari economici in Europa, a giudicare le leggi di Bilancio dei soci della zona euro.

 

il candidato pd roberto gualtieri apre la campagna con gentiloni e moscovici

 Un posto centrale in Commissione, per un italiano simbolo di ritrovato europeismo e affidabilità del Paese, di centralità. Per i nordici invece come mettere la volpe a guardia del pollaio. Una sfida da gestire con cautela in occasione delle inevitabili frizioni con Roma sui conti per evitare accuse di partigianeria o sfuggire alla trappola di doversi dimostrare più falco dei falchi con il proprio (indebitato) Paese.

 

Il ruolo è considerato prioritario al punto che, se necessario, Gentiloni è pronto a rinunciare a quella vicepresidenza della Commissione annunciata (con poca cautela) da Conte a luglio. Posto oggi del falco lettone Dombrovskis, altisonante ma spesso tagliato fuori perché poi a decidere sono sempre stati Moscovici e Juncker. Nella prossima legislatura il vice con delega economica si occuperà anche della riforma dell' eurozona, che rischia però di trasformarsi nel classico topolino faticosamente partorito dalla montagna.

MOSCOVICI CON ROBERTO GUALTIERI E PAOLO GENTILONI

 

Meglio andare al sodo, agli Affari economici che controlla la potente Direzione generale Ecfin.

Sul tavolo resta anche l' ipotesi della delega al Commercio, la punta di diamante della politica estera ed economica dell' Unione in quanto negozia gli accordi di libero scambio in tempo di dazi firmati Trump.

 

Ma una poltrona giudicata scomoda dal Pd, con i 5Stelle, alleati a Roma, che bombarderebbero Gentiloni nel nome del protezionismo creando tensioni nel governo.

 

Roberto Gualtieri, Pierre Moscovici, Udo Bullmann

L' obiettivo, ammettono a Bruxelles, è vicino, negoziato non tanto dal premier Conte (che cercava la Concorrenza, miraggio gialloverde) quanto dallo stesso Gentiloni con la sponda del Partito socialista europeo e dei leader con i quali è rimasto in contatto dai tempi di Palazzo Chigi impegnati a sminare le perplessità dei rigoristi: da un lato Macron, Merkel, Sanchez e Costa, dall' altro la diga austera dell' olandese Rutte e del finlandese Rinne. Con von der Leyen che sarebbe disposta all' ok, specialmente se l' Italia lascerà libera una preziosa casella da vice per accontentare qualche altro Paese (oltretutto 3 su 6 sono già socialisti).

 

Decisivo allora l' incontro di oggi, l' annuncio martedì. Poi ci saranno le audizioni, un attento esame dei candidati di fronte alle commissioni dell' Europarlamento con interrogazione orale preceduta da un questionario scritto. Un passaggio insidioso per i candidati più deboli, che nei peggiori dei casi può sfociare nella bocciatura come fu nel 2004 per Buttiglione. Non sarà il caso di Gentiloni, candidato di rango (ex premier) sostenuto dalla maggioranza pro Ue a Strasburgo. E infine il voto di fiducia all' intera Commissione da parte del Parlamento europeo, calendarizzato il 21 ottobre e l' entrata in carica il primo novembre.

moscovici

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…