sergio mattarella giorgia meloni contante contanti

C’È IL VIA LIBERA DEL QUIRINALE SULLA MANOVRA – IL TESTO DELLA LEGGE DI BILANCIO APPROVATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA OTTENUTO L'OK DELLA RAGIONERIA DELLO STATO E LA FIRMA DI MATTARELLA ED È STATO TRASMESSO ALLE CAMERE. DA VENERDÌ INIZIANO LE AUDIZIONI – PER ORA RESTA LA SOGLIA A 60 EURO PER L'OBBLIGO DI POS. È PREVISTO UN “TESORETTO” DA 400 MILIONI PER GLI EMENDAMENTI (E VIA CON IL SUK…)

Da www.ilsole24ore.com

 

sergio mattarella giorgia meloni

Ha avuto il via libera della Ragioneria dello Stato e la firma del capo dello Stato Sergio Mattarella il testo della legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri il 22 novembre. L’articolato con la “bollinatura” Rgs è stato quindi trasmesso alla Camera, dove venerdì partira l’iter parlamentare che dovrà concludersi obbligatoriamente entro il 31 dicembre. L’obbligo di accettare i pagamenti digitali con carta e bancomat, senza incorrere in sanzioni, resta fissato a 60 euro. Gli articoli in totale salgono a 174 (contro i 156 dell’ultima bozza).

 

Per gli emendamenti “tesoretto” da 400 milioni

sergio mattarella giorgia meloni

La sessione di bilancio nell’altro ramo del Parlamento dipenderà dall’andamento dei lavori della Camera: l’esame del Senato si svolgerà presumibilmente fra il 27 e il 29 dicembre. Intanto dopo l’incontro tra il governo e i capigruppo della maggioranza sulla manovra è emerso che i fondi che il Mef ha accantonato per coprire gli emendamenti di iniziativa parlamentare dovrebbero aggirarsi attorno ai 400 milioni di euro.

 

Cybersicurezza: due nuovi fondi per 80 milioni per il 2023

GIORGIA MELONI E LA MANOVRA -VIGNETTA ALTAN

Tra le novità l’istituzione di due nuovi fondi per la strategia nazionale di cybersicurezza: per gli investimenti volti all’autonomia tecnologica e all’innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi ci sono 70 milioni per il 2023, 90 per il 2024, 110 per il 2025 e 150 dal 2025 al 2037. Per la gestione della cybersecurity sono in campo 10 milioni per il 2023, 50 per il 2024 e 70 a decorrere dal 2025. E’ l’agenzia per la cybersicurezza - riporta il testo bollinato - che rileva i fabbisogni delle amministrazioni coinvolte.

 

Dagli oneri in bolletta escono di scena i costi per il nucleare

Le spese per lo smantellamento del nucleare escono dalla bolletta elettrica. L’ultima bozza della manovra attesa nelle prossime ora in Parlamento prevede un primo cambiamento degli oneri di sistema che pesano sulla bolletta elettrica ma che niente hanno a che fare con i consumi della luce di famiglie e imprese.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

Anche per rispettare gli obiettivi fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo avvia la fiscalizzazione almeno di una parte degli oneri, escludendo quelli derivanti dal decommissioning del nucleare che non dovranno più essere obbligatoriamente riscossi dai fornitori di energia. Su proposta di Arera potranno essere evidenziati ulteriori oneri impropri oggi in bolletta per procedere nella stessa direzione.

 

Pos da 60 euro ma si dialoga con la Ue

La soglia del contante salirà a 5mila euro dal 2023. Le sanzioni per commercianti ed esercenti che rifiutano i pagamenti per il Pos dovrebbero scattare solo se l’importo da saldare supera i 60 euro. Il condizionale, in quest’ultimo caso, è d’obbligo perché, come spiega una nota di Palazzo Chigi, «sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio».

 

giancarlo giorgetti con la manovra

Stretta Opzione donna, non sarà più per tutte

Opzione donna viene prorogata di un anno, ma non sarà più per tutte: anzi, sarà solo per poche lavoratrici. La forte stretta arriva con l’ultima bozza della manovra che restringe la misura a quelle più svantaggiate, con un’innalzamento dell’età a 60 anni, che può essere ridotta in base al numero di figli.

 

Tassa sugli extraprofitti sale al 50%

La bozza della manovra prevede un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi. Il contributo è del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21; con il limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. E’ interessata - secondo quanto si legge nella relazione tecnica all’articolo della bozza - una platea di 7mila aziende e l’incasso ammonta a 2,56 miliardi

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

 

Confermato poi l’innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro, ma per l’incremento - si precisa - manca ancora l’ok dell’Ue (la richiesta di deroga, presentata il 4 novembre “è attualmente al vaglio delle competenti autorità europee”).

 

Mini-spending su intercettazioni

Spunta - quanto mai attuale - un Fondo per il contrasto al consumo di suolo, finanziato con 160 milioni in 5 anni. Previsto, inoltre, un miliardo per il comparto pubblico da destinare, in attesa del rinnovo del contratto, ad una una tantum per i dipendenti statali nel 2023. E se da una parte il governo Meloni dismette InvestItalia, la cabina di regia a Palazzo Chigi sugli investimenti pubblici e privati creata dal governo Conte I, dall’altra avvia una mini-spending su intercettazioni e carceri: dal 2023, le spese di giustizia per le intercettazioni e comunicazioni sono ridotte di 1,57 milioni l’anno.

 

4 mld da Aiuti quater, fondo tasse e assegno unico

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

E spuntano nuove coperture per la manovra. Uno degli ultimi articoli della nuova bozza attinge circa 2,6 miliardi dal fondo da 4,1 miliardi istituito con il decreto Aiuti quater grazie al posticipo degli acquisti e della rivendita di gas da parte del Gse. Allo stesso tempo viene ridotto di circa 1,4 miliardi il fondo nato con la manovra 2021, pari l’anno prossimo a 7 miliardi di euro, destinato alla riforma fiscale e all’assegno unico.

 

La legge di bilancio di due anni fa prevedeva infatti che una parte del fondo, compresa tra 5 e 6 miliardi, fosse destinata all’assegno universale che però, già quest’anno, ha mostrato dei risparmi.

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