IL CANTONE DEL CIGNO - NOMINATO PRESIDENTE DELL’ANTICORRUZIONE, IL PM FA CAPIRE CHE PER I MIRACOLI TOCCA ATTREZZARSI: “IL NOSTRO POTERE È MONCO, NON POSSIAMO IRROGARE SANZIONI E ABBIAMO SOLO 26 PERSONE”

D. St. per il “Sole 24 Ore”

 

raffaele cantoneraffaele cantone

Raffaele Cantone fotografa così l'anticorruzione "vigente": «Al momento, il potere dell'Autorità anticorruzione è monco. Abbiamo un potere di controllo che si scontra con le difficoltà oggettive visto che l'Autorità ha a disposizione solo 26 persone. Si scontra anche con il fatto che dopo l'attività ispettiva non si possono irrogare le sanzioni, e perciò il nostro potere è monco». 

 

Aggiunge: «L'Anac non si occupa di scovare la corruzione e non si occupa di fatti di corruzione già avvenuti ma deve far rispettare la normativa in materia di prevenzione della corruzione. La riforma del 2012 (la legge Severino, ndr) è un buon punto di partenza ma non si è occupata di alcune questioni come la prescrizione, visto che la corruzione è un reato che si prescrive molto facilmente, né si è occupata dei meccanismi nell'attività di controllo delle imprese. Inoltre, è necessario il ripristino del reato di falso in bilancio e l'introduzione di quello di autoriciclaggio. Infine c'è la necessità di rivedere la legge sugli appalti».

RAFFAELE CANTONE - Copyright PizziRAFFAELE CANTONE - Copyright Pizzi

 

Cantone, che dell'Anac è stato nominato presidente, parla a una platea internazionale, quella della Quarta conferenza di Alto livello sull'anticorruzione organizzata dalla co-presidenza italiana del G20 e dall'Ocse. In mattinata, il ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva assicurato che, dopo «i recenti episodi di cronaca, la lotta alla corruzione è per il governo una priorità politica non più rinviabile, che passa anche attraverso il rafforzamento dei poteri dell'Autorità anticorruzione» e aveva confermato «la prossima introduzione del reato di autoriciclaggio e la riproposizione del falso in bilancio, funzionali alla trasparenza del mercato, nonché «interventi per garantire piena efficienza del processo ed evitare il fenomeno della prescrizione».

 

Domani, dovrebbe essere il grande giorno, quello in cui Renzi ha promesso la «stretta» con un pacchetto di misure già più volte rinviato: decreto legge sui "poteri speciali" a Cantone e ddl (o decreto) sulla repressione penale (autoriciclaggio, falso in bilancio, misure interdittive e di prevenzione) nonché, appunto, la prescrizione. 

RAFFAELE CANTONE NICOLA ZINGARETTI - Copyright PizziRAFFAELE CANTONE NICOLA ZINGARETTI - Copyright Pizzi

 

Ma fino a ieri il perimetro (ma anche il contenuto) del "pacchetto" era ancora variabile e non si escludeva che la parte penale potesse slittare alla settimana prossima. Nel frattempo, però, Orlando ha deciso di insediare oggi un Osservatorio per «monitorare» gli effetti sull'economia, e sulla crescita del Paese, delle riforme della giustizia, designando come presidente l'ex guardasigilli Paola Severino, che ha dato il nome alla legge anticorruzione, quella di cui si sta appunto discutendo se e come integrare e modificare. 

 

Corruzione Corruzione

A chiedere un restyling della legge è lo stesso Cantone, tanto più, ha detto ieri, che «il volto della corruzione è cambiato negli ultimi anni. Anche se in parte è ancora legata alle organizzazioni di tipo mafioso, ciò che emerge sono centri di potere, vere e proprie organizzazioni che mettono fin da principio al proprio interno funzionari pubblici a stipendio». 

 

Ma a chiedere un'integrazione della normativa penale anticorruzione è anche il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che ieri ha tra l'altro ricordato che il 35% dei reati, compresi quelli di corruzione, è «ogni anno inghiottito dall'attuale regime della prescrizione». «Colpire la corruzione anche attraverso la riforma della prescrizione è fondamentale così come sono fondamentali i controlli» ha aggiunto Roberti. Non è detto, però, che la prescrizione viaggerà con gli stessi tempi delle altre misure se è vero che il governo sta pensando di intervenire con una legge delega e non con un ddl ordinario.

expo milano jpegexpo milano jpeg

 

CANTIERE DEL MOSE CANTIERE DEL MOSE

Certo è che le aspettative di un piano organico efficace contro la corruzione sono ormai salite alle stelle dopo gli annunci del governo. Il presidente del Senato Pietro Grasso auspica che «al più presto si possa chiudere l'iter di una nuova e più completa legge sulla corruzione, che dia più forza alle misure preventive e repressive». Ma l'iter deve ancora cominciare.

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)