CHE SI DEVE FA’ PER CAMPA’ - LE CAPRIOLE DI FRANCESCHINI SU BERLUSCONI

Marco Travaglio per "il Fatto Quotidiano"

Dario Franceschini debutta da segretario Pd il 21 febbraio 2009 con queste memorabili parole: "Berlusconi disprezza i principi della nostra democrazia, offende la Costituzione, ha in mente una forma moderna di autoritarismo: non vuole governare, vuole essere il padrone dell'Italia. Non è il momento della delusione, dell'astensione: non dobbiamo tradire i nostri padri".

L'indomani si reca nella natìa Ferrara per giurare sulla vecchia Costituzione ereditata dal nonno e dal padre, partigiano cattolico e deputato Dc negli anni 50, che assiste commosso alla cerimonia con altri reduci della Resistenza. "È il momento - scandisce Franceschini - in cui tutti gli italiani che credono nei valori condivisi della Costituzione, dall'antifascismo alla Resistenza, comincino una lunga battaglia per difendere la democrazia italiana".

Poi la segreteria passa a Bersani e Franceschini diventa capogruppo alla Camera, ma su B. non molla. L'estate scorsa esclude un altro governo Monti col Pdl: "Non può esserci un nuovo governo sostenuto da avversari" (3-8).

"Non diciamo a Casini di entrare nel centrosinistra, ma un percorso comune serve al Paese perché non ci saranno, dall'altra parte, il Ppe spagnolo o la Cdu tedesca, ma Berlusconi e la Lega" (31-8). E che nessuno pensi di non votare Pd: "Ingroia dice di chiudere la porta a noi, ma la apre alla destra, perché col Porcellum ogni voto sottratto al Pd è un voto regalato a Berlusconi e Lega" (19-1).

"Ai tanti italiani giustamente arrabbiati e delusi dalla politica, che magari votano Grillo o Ingroia, diciamo che non è il momento di sprecare un voto, che potrebbe essere determinante per tornare a far vincere la destra e Berlusconi. Un rischio troppo alto" (25-1).

Insomma, tutto tranne B. che riabilita addirittura il fascismo buono: "Le parole di Berlusconi sono una vergogna e un insulto alla storia e alla memoria. Chieda scusa agli italiani" (27-1). "Sono vent'anni che Berlusconi imbroglia gli italiani" (4-2). "A ogni persona di buonsenso dovrebbero venire i brividi solo a pensare a una sua vittoria: spread alle stelle, derisione nel mondo, ripercussioni in Europa, abuso totale di ogni regola... uno scenario fanta-horror, l'Italia una specie di Gotham City" (5-2).
"Ogni voto tolto a Bersani rischia di far vincere Berlusconi, Calderoli, La Russa. È un incubo che si evita solo col voto al Pd" (20-2). Il 25 febbraio, grazie a Franceschini, gli elettori Pd vanno alle urne con un'incrollabile certezza: "Se non avessimo la maggioranza, ci porremo il tema di un allargamento della maggioranza, ma mai alla Lega e Berlusconi" (22-2). Certezza ribadita con tetragona coerenza da Franceschini dopo il voto: "Con Berlusconi non facciamo intese" (17-3).

"Non c'è dirigente, parlamentare o iscritto al Pd che non capisca che non esistono le condizioni politiche per un governo sostenuto da noi e Pdl" (24-3). Per tutti i motivi sopraelencati, venerdì Franceschini annuncia al Corriere la lieta novella: "Non resta che uscire dall'incomunicabilità e abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l'avversario. Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare".

E guai a dichiararlo ineleggibile (dibattito molto approssimativo), perché "la sua sconfitta deve avvenire per vie politiche, non per vie giudiziarie o legislative". Insomma è cosa buona e giusta "accettare un rapporto col Pdl" e chiamarlo "governo di transizione" che "dia ossigeno all'economia e faccia le riforme". E chi giurava sulla Costituzione degli avi, accusava B. di "disprezzare la democrazia", progettare "l'autoritarismo", riabilitare "vergognosamente" il Duce, "imbrogliare gli italiani", "dare i brividi" in "uno scenario fanta-horror", da "incubo", anzi da "Gotham City", era un pirla. Mai, però, come chi gli credeva e lo votava.

 

DARIO FRANCESCHINI SILVIO BERLUSCONI Marco Travaglio calderoli-robertomonti casini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO