cassese conte

CASSESE SCASSA CONTE - ENNESIMO DECRETO VUOTO, CON I CONTENUTI CHE SARANNO INFILATI DAI PARTITI E NON DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI - IL PARLAMENTO NON SVOLGE PIÙ L'AZIONE LEGISLATIVA, MA SI LIMITA A LEGIFERARE NEGLI INTERSTIZI, A SPESE DEL TESORO. E IL GOVERNO SEMPLIFICA POCO E COMPLICA MOLTO. I DECRETI CURA ITALIA, LIQUIDITÀ E RILANCIO INSIEME HANNO MEZZO MIGLIAIO DI ARTICOLI MOLTO COMPLICATI''

Diodato Pirone per “il Messaggero

 

giuseppe conte la cena dei ministri

Sabino Cassese, ex giudice costituzionale, ex ministro, fra i massimi esperti di pubblica amministrazione e autore di un bel libro in uscita in questi giorni (Il Buon Governo, l' età dei doveri, edito da Mondadori) è un acuto osservatore non solo dei contenuti ma anche dello stile degli amministratori italiani e non solo.

 

Professor Cassese, anche l' ultimo decreto del governo Conte/2 è stato approvato con la formula salvo intese sia pure per aspetti tecnici. Che ne pensa?

«Gli atti normativi dovrebbero esser approvati dal Consiglio dei ministri, cioè dal collegio. Ma oramai il collegio dei ministri è divenuto un organo di ratifica di decisioni prese altrove. Quindi, non è grave solo il salvo intese, che vuol dire che non c' è accordo, che si raggiungerà successivamente, in negoziati tra le forze politiche, ma è grave anche che nel Consiglio dei ministri non vengano veramente discussi i testi normativi, che sono preparati altrove, negli incontri tra rappresentanti dei partiti».

sabino cassese foto di bacco (2)

 

Per onestà intellettuale occorre dire che questo escamotage è stato usato spessissimo da tutti i governi dell' ultimo decennio, forse solo il governo Monti non ne fece uso. Sarà il caso di pensare a qualche intervento?

«Sarebbe necessario rispettare le regole, quindi riconoscere la competenza del Consiglio dei ministri come collegio. Il compito spetta a chi lo presiede e a chi ne redige il verbale».

 

Il problema è figlio più di contrasti politici o di carenze e sciatterie tecnico-giuridiche?

«Di ambedue, alla pari. Se vi fosse davvero una centrale di normazione a Palazzo Chigi, che individuasse le politiche pubbliche e le trasformasse in norme, su indicazione del corpo politico, e se il corpo politico sapesse programmare la sua azione, in modo da arrivare al Consiglio dei ministri con idee e accordi chiari, il risultato sarebbe ben altro».

 

L' abuso del salvo intese si aggiunge a quello dei decreti legge e a quello, secondo alcune tesi, dei Dcpm. Cosa c' è di fondo che non funziona?

«L' abdicazione del Parlamento, che non svolge più l' azione legislativa, ma si limita a legiferare negli interstizi. Ormai è divenuta una abitudine la seguente. Il governo approva decreti legge omnibus, cioè su i più svariati argomenti. Il Parlamento li converte in legge aggiungendovi i propri desiderata, a spese del Tesoro.

 

giuseppe conte legge una poesia dopo il consiglio dei ministri 2

Basta vedere quel che è successo e sta succedendo al decreto Rilancio. Era di 266 articoli. Si è caricato, nel passaggio parlamentare, di molti altri articoli (l' ultima versione occupava circa 500 pagine degli atti parlamentari). E poi si auspica la razionalizzazione legislativa e la semplificazione!».

 

Lei è molto critico sul decreto semplificazioni. Perché?

«Promette molto e mantiene poco».

 

Lei è il capofila dei semplificatori italiani. Nel 93 iniziò a sforbiciare come ministro del governo Ciampi. Perché è così difficile in Italia semplificare davvero?

«Non sono il capofila. Prima di me vengono molti altri. E parecchi altri sono venuti dopo. Si cerca di semplificare da un secolo. La difficoltà sta nella scarsa conoscenza che si ha dei nodi da semplificare, nella resistenza degli organi che hanno costruito i propri poteri nella complicazione e negli interessi sociali cresciuti dal e con il groviglio di poteri e procedure.

 

giuseppe conte rocco casalino

Ci vuole pazienza e bisogna sciogliere i fili uno per uno. Come ministro, in un anno, sono riuscito a semplificare un centinaio di procedure. Ma queste sono circa 5mila. Aggiunga, che mentre si semplifica (poco) si complica (molto). Quindi, il saldo sarà sempre negativo, finché l' azione di semplificazione non supererà quella di complicazione. Esempio concreto: i decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio insieme hanno mezzo migliaio di articoli molto complicati. Il decreto Semplificazione, ne ha 48. Vede la differenza?».

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…