luigi di maio matteo renzi salvini giuseppe conte

CASSESE SCASSA I PARTITI CHE PENSANO SOLO AL CONSENSO E MAI AL PAESE: “LE POLITICHE INFRASTRUTTURALI E QUELLE STRUTTURALI NON INTERESSANO LA POLITICA CORSARA, CHE HA BISOGNO DI ATTRARRE CONSENSO IMMEDIATO” – “SI CAPISCE QUINDI PERCHÉ IL PRIMO GOVERNO CONTE SI SIA DISTINTO NEL PREMIARE IL NON LAVORO E IL SECONDO NELLA DISTRIBUZIONE A PIOGGIA DI «BONUS» ED ELARGIZIONI DI VARIA NATURA…”

sabino cassese foto di bacco

Sabino Cassese per il “Corriere della Sera”

 

Con circa 29 mila voti favorevoli su quasi 49 mila votanti, il M5S ha approvato un nuovo indirizzo, favorevole ad alleanze con altre forze politiche in sede locale.

 

La decisione del M5S di accettare alleanze è certamente un fattore positivo in un mondo politico tanto disunito, ma - nonostante sia stata preparata dalla esperienza di governo, iniziata il 5 settembre dell'anno scorso - non è stata preceduta da una discussione ed è la ulteriore conferma di una caratteristica assunta dalla politica italiana, la politica corsara.

 

Essa sta mutando strutturalmente il sistema politico italiano. La politica corsara ha caratteristiche peculiari. Rapida affermazione di forze politiche: i partiti politici della prima Repubblica avevano radici lontane (il Psi risaliva al 1892, la Dc al 1919, il Pci al 1921);

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

le attuali forze politiche hanno storie brevi (il Pd nasce nel 2007, sia pur dalla confluenza di ciò che restava di democristiani e comunisti; il M5S nel 2009; Fratelli d'Italia nel 2012; Lega Salvini Premier nel 2018; Italia viva nel 2019).

 

matteo salvini giuseppe conte luigi di maio

A questa nascita recente, sia pur in qualche caso su più antiche basi, fanno riscontro scarso radicamento sociale e deboli o carenti strutture locali; volatilità dell'elettorato, pronto a migrare da una parte all'altra; assenza di programmi e di progetti, preferenza per la politica sbandierata, e per quella che i politologi chiamano «single issue politics» (scelta di uno o due temi che dominano le dichiarazioni politiche) .

matteo renzi foto di bacco (8)

 

Seguono ossessiva attenzione ai sondaggi (le basi sono fragili e bisogna quindi misurarne la portata ogni giorno); incapacità di attrarre personale politico proveniente da altre esperienze, quali potevano essere negli anni passati un Andreatta, uno Spaventa o un Ciampi;

 

GIUSEPPE CONTE MEME

forte personalizzazione (conta il leader più che la forza politica); improvvisi voltafaccia a danno della continuità (Ernesto Galli della Loggia, ieri, su queste pagine ha giustamente lamentato vuoto politico e trasformismo delle attuali forze di governo; si aggiunga la giravolta dell'estate scorsa compiuta da Salvini e quelle di Renzi, da critico ad alleato del M5S, da segretario del Pd per due mandati a protagonista della secessione dello scorso anno).

mario draghi carlo azeglio ciampi

 

Come i corsari diventavano spesso pirati, questo tipo di forze politiche, quando si impossessa del governo, ha una forte propensione a distribuire sussidi per ingraziarsi gli elettori. Le politiche infrastrutturali (le grandi opere pubbliche, edifici scolastici, ospedali, verde attrezzato) e quelle strutturali (sanità, istruzione, efficienza amministrativa) non interessano la politica corsara, che ha bisogno di attrarre consenso immediato, non è interessata alle politiche di lungo periodo.

 

Si capisce quindi perché il primo governo Conte si sia distinto nel premiare il non lavoro (pensioni e reddito di cittadinanza) e il secondo nella distribuzione a pioggia di «bonus» ed elargizioni di varia natura. Sono interventi che soddisfano appetiti immediati.

 

salvini renzi

John F. Kennedy, uno dei politici più popolari degli Usa, da giovane senatore, nel 1956, scrisse il libro «Profiles in Courage» per segnalare che «la virtù massima dell'uomo di Stato» è «il disprezzo della popolarità» (le parole sono la sintesi che ne trasse Luigi Einaudi, richiesto di scrivere una pagina introduttiva alla traduzione italiana di quel libro).

 

john kennedy in abito brooks brothers

Kennedy, tratteggiando il profilo di otto senatori del passato, voleva illustrare il loro «coraggio politico di fronte alle pressioni elettorali». Voleva contrastare l'opinione che «gli uomini politici bisogna che si occupino di guadagnarsi voti, non dell'arte di governare lo Stato».

 

Concludeva scrivendo: «Questo libro non mira a sminuire il concetto del governo democratico e del potere popolare... La democrazia vuol dire molto di più di governo popolare e dominio della maggioranza... La vera democrazia pone la sua fede nel popolo; la fede che il popolo non eleggerà semplicemente uomini i quali rappresenteranno le sue opinioni abilmente e coscienziosamente, ma eleggerà anche uomini i quali eserciteranno il proprio giudizio coscienzioso; la fede che il popolo non condannerà coloro che per devozione ai principi saranno indotti a compiere atti impopolari». L'autore di queste righe doveva diventare quattro anni dopo uno dei più popolari presidenti americani.

Luigi Einaudiconte memegiuseppe conte meme 1John Kennedy e marylin Monroegiuseppe conte memeluigi di maio vito crimi

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?