Logo Dagospia

CE LA FARA’ SADO-MASI A SOFFIARE SU 60 CANDELINE? - IL PERELLA DEGLI ELKANN - I PASSERA PERSI SULLE DUNE - VROOM! ARCORE, CHE RUMORE! - L’ECO DELLA CANZONE DLE MARE

1. Pippo Delbono e Senzani a Locarno; e che dire di Cisnetto che ha invitato Valerio Morucci a Cortina?

2. Qui Sabaudia. I Passera, sempre scortati dalla scorta armata, sono ormai preda della sindrome delle dune e mirano a comprare una villa. La Regina Giovanna fa furore e, in latitante in barca il suo ex moroso Giovannino Malagò, apre il suo salotto on the beach...

3. Oggi è un grande giorno: Sado-Masi soffia su 60 candeline! Ma se ne frega: tira boxe in palestra e la "tartaruga" ancora c'è. Più bullo che mai!

4. Ma questo Joseph Perella, banchiere di Wall Street, intervistato domenica su La Stampa di proprietà Fiat da Alain Elkann, padre di John, presidente di Fiat, è lo stesso Perella titolare della merchant bank Perella Weinberg Partners di cui Exor, presieduta da John, è azionista di peso al 2%?

5. Dopo aver chiesto di trattare Berlusconi come il pluriomicida partigiano comunista Moranino, qualcuno dei suoi brillanti consiglieri sembra stia studiando con molta attenzione il caso dell'eurodeputato Giulietto Chiesa, già corrispondente dell'Unità nella Mosca sovietica. Come ci ricorda Wikipedia: "Nelle elezioni europee del 2009 è stato candidato, in Lettonia, per la lista "Per i diritti umani in una Lettonia unita" (in lettone, Apvienība "Par cilvēka tiesībām vienotā Latvijā" o PCTVL), una formazione che rappresenta la minoranza russa in Lettonia e che ha avuto una deputata eletta."

In qualche repubblica ex sovietica, ora parte dell'UE, si voterà presto per il Parlamento europeo e non ci sono problemi di incandidabilità. Forse. E pare ci sia qualcun altro che , dopo il ritiro del passaporto a Berlusconi, subito eseguito a Palazzo Grazioli dalla Digos di Milano dopo la sentenza della Cassazione, ricorda che Gerard Depardieu ha ricevuto nel gennaio scorso un passaporto russo. Vedi mai che l'amico Putin ne possa rifiutare uno al Berlusca costretto ai domiciliari proprio in un Palazzo romano nel quale spicca il lettone regalato da Putin stesso?

6. Possibile che nessuno osservi che Villa San Martino, a due passi dalla curva di Lesmo dell'autodromo di Monza, sta infossata nella bassa Brianza, esposta ai rombi dei motori in prova per la Formula 1? Un posto assurdo per gli arresti domiciliari. Veronica si è scelta la villa di Macherio: quella sì in una posizione stupenda.

7. Avvertire il Tribunale di Milano che il Cav ha spostato la propria residenza da Via San Giminiano, dove abitava mamma Rosa, a Palazzo Grazioli, in Roma. Tanto per dimostrare che non c'è conflitto d'interessi, il Cav ha convocato a Villa San Martino, in quel di Arcore, anche i direttori delle testate giornalistiche Mediaset. A che titolo i dipendenti di una società quotata in borsa (della quale Berlusconi possiede solo la maggioranza relativa) partecipano?

8. Chiedere a Confa. Fidel passa per il moderato del "cerchio magico", insieme a Gianni Letta. Ma è solo il più prudente. Con quell'aria da "muro grande-pennello grande" dello spot delle vernici col ciclista meneghino, Confalonieri se li mette tutti in tasca. Vederlo alle assemblee degli azionisti di Mediaset è uno spasso. Con quell'aria da brianzolo da scopa col morto si rivolge ai soci di Medaset ("la parola all'azionista Bruseghini, ora tocca all'azionista Bernardelli, prego Lodigiani ") che invariabilmente lo ringraziano di esistere, gli mandano "i saluti alla sua signora" e votano a favore del bilancio: che è quello che interessa a Fidel).

9. Nasce un nuovo partito e per dimostrare che non è di "plastica" tutti si accalcano per occuparne più spazio possibile nella sede centrale di Pazza San Lorenzo in Lucina (vista sul vecchio ufficio del mitico Andreotti) fingendo di non sapere che gli ottantamila euro di affitto al mese, secondo il Corriere, li mette il Cav. Idem per le migliaia di manifesti in giro per l'Italia?

10. Avvertire il Cav che presso il circolo PD di via Bodoni in Milano, sono state rubate da ignoti un sacco di monetine per un ammontare di 500 euro: vedi mai che i seguaci di Epifani si preparavano ad un nuovo assalto all'Hotel Raphael, stavolta dalle parti di Arcore?

11. Umberto Eco per 10 giorni alla Canzone del mare a Capri....

 

i Passera in spiaggia Mauro Masi ALAIN ELKANN u giulietto chiesa1VILLA SAN MARTINO, ARCOREFedele Confalonieri UMBERTO ECO ALL'ULTIMA PANZA DI CAPALBIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' – AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…
giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...
marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…