L’IMU-RTACCI! - CON LA DOPPIA STANGATA IMU/TARES, TORNA DI MODA LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI - LA PROCEDURA ERA GIUDICATA TROPPO COMPLICATA E POCO VANTAGGIOSA, MA ORA LA CEDOLARE PUO’ RAPPRESENTARE UNA VIA DI SCAMPO DALLE TASSE IN AUMENTO PER I PROPRIETARI DI IMMOBILI LOCATI - PER CHI NON HA “OPTATO” PER QUESTA FORMULA AL MOMENTO DELLA REGISTRAZIONE DEL CONTRATTO E ORA CI RIPENSA, ATTENZIONE AI CAVILLI…

1 - FISCO MENO PESANTE CON LA CEDOLARE
Cristiano Dell'Oste per il "Sole 24 Ore"

Stretti nella tenaglia dell'Imu e della nuova Tares sui rifiuti, i proprietari di casa hanno una sola possibilità per alleggerire il carico fiscale: la cedolare secca sugli affitti. Una possibilità che finora non ha riscosso grande successo tra i contribuenti, ma che dal 1° gennaio di quest'anno aumenta la sua convenienza relativa, perché con il 2013 entra a regime il taglio delle deduzioni forfettarie dal 15 al 5% sulle locazioni ordinarie, imposto dalla riforma Fornero del mercato del lavoro.

Certo, gli effetti di quest'ultimo rincaro si sentiranno più avanti ma i calcoli vanno rifatti adesso, anche perché le finestre per scegliere la tassa piatta sono per così dire vincolate: secondo gli ultimi chiarimenti delle Entrate (circolare 47/E del 20 dicembre scorso), chi registra un nuovo contratto senza optare per la cedolare dovrà attendere per forza la scadenza dell'annualità contrattuale successiva.

Oltre ai limiti nelle modalità di scelta, ci sono poi quelli di applicabilità. L'imposta sostitutiva, infatti, è riservata alle locazioni abitative effettuate da persone fisiche nei confronti di privati, come affermato fin dalla circolare 26/E/2011. Restano esclusi, così, tutti gli alloggi affittati a uso foresteria a banche e imprese, ma anche tutti i negozi e i laboratori dati in locazione da privati.

Eppure, anche in mezzo a tante limitazioni, la cedolare secca resta l'ultimo (e l'unico) esempio del fisco immobiliare "generoso" messo in cantiere ai tempi del federalismo. Non è un caso che la tassa piatta sia stata introdotta dallo stesso decreto - il Dlgs 23/2011 - che conteneva anche la "prima versione" dell'Imu, quella senza tassazione della prima casa e senza rivalutazione delle rendite.

Resta da chiedersi, allora, perché finora l'imposta sostitutiva abbia raccolto così pochi consensi. Basta pensare che le previsioni ufficiali di incasso per il 2012 sfioravano i quattro miliardi di euro, mentre ora le proiezioni alla luce delle entrate tributarie effettive si attestano poco sotto il miliardo.

Anche se non esistono dati ufficiali, le indicazioni in arrivo dai sindacati degli inquilini fanno pensare che il flop dipenda in larga parte dalla mancata emersione degli affitti in nero (si veda l'articolo in basso). Ma certo pesa anche la scarsa percentuale di adesioni tra gli affitti regolari.

D'altra parte, le statistiche dicono che più di metà dei possessori di abitazioni locate dichiara un imponibile inferiore a 26mila euro e incassa un canone medio mensile poco superiore ai 300 euro. Cifre rispetto alle quali la cedolare secca sui contratti a canone libero - fino alla fine del 2012 - regalava un risparmio annuo d'imposta variabile da poche decine a poche centinaia di euro, a seconda dello scaglione Irpef del proprietario e del livello dell'addizionale comunale e regionale.

È facile capire, allora, perché tanti contribuenti abbiano lasciato perdere: nella primavera del 2011 la procedura d'opzione appariva complicata - almeno in fase di prima applicazione per i contratti già in corso - e per i proprietari a basso reddito i vantaggi fiscali potevano essere facilmente erosi dall'obbligo di rinunciare all'aggiornamento del canone secondo l'indice Istat. Per i contratti a canone concordato, poi, non era neppure il caso di iniziare il discorso: per i contribuenti con un reddito inferiore a 28mila euro (primi due scaglioni) conveniva restare semplicemente all'Irpef.

Con il 2013, però, le cose cambiano, anche per i contribuenti a basso reddito, perché si pagherà l'Irpef sul 95% del canone "libero" (anziché sull'85%) e sul 66,5% di quello concordato (anziché sul 59,5%). Ed è appena il caso di ricordare che proprio le locazioni convenzionate sono tra le più colpite dall'Imu: qui non è difficile passare da un'Ici 2011 all'1 per mille a un'Imu 2012 al 6 per mille, che corrisponde a una moltiplicazione di nove volte, tenendo conto anche dell'incremento del 60% dei valori catastali deciso con il decreto salva-Italia.

2 - LA SCELTA PER L'ALIQUOTA FISSA CON LA REGISTRAZIONE DEL CONTRATTO
Luigi Lovecchio per il "Sole 24 Ore"

L'opzione per la cedolare, omessa in sede di registrazione del contratto, non può essere regolarizzata con il ravvedimento. Il ravvedimento effettuato con la registrazione tardiva del contratto, inoltre, non evita le pesanti conseguenze civilistiche della rideterminazione del canone, nella misura del triplo della rendita catastale, e della decorrenza ex novo della locazione. La circolare 47 del 2012 dell'agenzia delle Entrate contiene le principali indicazioni sull'applicazione della disciplina introdotta con la cedolare secca (si veda «Il Sole 24 Ore» del 7 gennaio).

Il documento di prassi ribadisce in primo luogo la tesi tradizionale secondo cui il ravvedimento serve per rimediare a violazioni tributarie e non per rimettersi in termini con opzioni tardive. Questo perché l'opzione rappresenta una manifestazione di volontà che si effettua ponendo in essere il comportamento previsto dalla legge. Se ciò non avviene, la scelta non vale.

Nel caso della cedolare, il dubbio era stato generato dalla circolare 26 del 2011, che aveva ammesso la possibilità di esercitare l'opzione anche in sede di registrazione tardiva del contratto. Alla luce della circolare 47, pertanto, si verifica una situazione abbastanza singolare. Chi ha omesso del tutto la registrazione del contratto di locazione, può entrare nel regime sostitutivo effettuando in ritardo l'adempimento, con effetto, sembrerebbe, retroattivo.

Mentre nella prima circolare questa possibilità sembrava ammessa a prescindere dall'entità del ritardo, nell'ultimo documento di prassi si menziona solo l'ipotesi del ravvedimento. Al contrario, il soggetto che ha registrato nei termini il contratto ma ha dimenticato di segnalare l'opzione perde irrimediabilmente la cedolare per la prima annualità di affitto.

Queste stesse regole valgono anche per le annualità intermedie di contratto. Chi decide di "entrare" in cedolare dall'annualità che inizia nel 2013 deve manifestare la scelta con il modello 69, da presentare entro la scadenza di pagamento dell'imposta di registro annuale. Se omette tale onere, l'interessato non può rimediarvi con il ravvedimento e dovrà attendere la successiva annualità. Anche in questo caso, è evidente la disparità di trattamento rispetto all'ipotesi del l'omissione totale della registrazione.

L'altro chiarimento, potenzialmente assai pericoloso per i contribuenti, riguarda l'impossibilità di evitare gli effetti civilistici della registrazione tardiva attraverso la procedura del ravvedimento.

In caso di registrazione dei contratti di locazione abitativa oltre i termini, eseguita volontariamente o d'ufficio, il relativo rapporto contrattuale viene regolato dalla legge, che prevede: a) la durata della locazione in quattro anni a decorrere dalla data di registrazione, con diritto al successivo rinnovo; b) la determinazione del canone di affitto in misura pari al triplo della rendita catastale, oltre gli indici Istat. Stesse conseguenze quando viene indicato un affitto inferiore a quello effettivo o viene registrato un comodato fittizio.

Considerata l'entità delle rendite catastali, è evidente che si tratta di una forte penalizzazione rispetto ai canoni di mercato. Ebbene, secondo le Entrate queste conseguenze permangono anche se si regolarizza il ritardo con il ravvedimento. Ma questo significa che anche un solo giorno di ritardo rispetto alla scadenza di legge (trenta giorni) determina effetti molto negativi per il proprietario.

 

cedolare secca cedolare affitti cedolare secca la cedolare secca chiarimenti MARIO MONTI LEGGE RESTART ITALIA IMUTASSA SULLA CASA jpegIMU jpeg

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…