1. CON IL PUZZONE DI ARCORE O CON IL MAGO DALEMIX AL GOVERNO, LE INCHIESTE DI QUESTI GIORNI, DAL SISTRI-FINMECCANICA DI NAPOLI ALL’EXPO MENEGHINA DI COMUNIONE & FATTURAZIONE, PASSANDO PER I PRESTITI FACILI DI PONZELLINI, SAREBBERO TUTTE IN PRIMO SFOGLIO, CON PROFLUVIO DI INTERCETTAZIONI SQUADERNATE IN DOPPIA PAGINA. INVECE CON LA COPPIA RENZIE-DELRIO A PALAZZO CHIGI, I GIORNALONI NON SANNO CHE PESCI PRENDERE E TRATTANO TUTTO COME ROBA UN PO’ VECCHIA E IN MODO DISORDINATO 2. ALLO STESSO TEMPO E SULLO STESSO PIANO DI QUESTE INCHIESTE SU GIRI DI ALTISSIMO LIVELLO, SPUNTANO “RIVELAZIONI” SUI CUGINI DI DELRIO E APPROFONDIMENTI SU TUTTI GLI AMICI CONOSCIUTI DI RENZIE A FIRENZE. A OGNUNO IL SUO SCHELETRO, E CHE DIAMINE!

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - A OGNUNO IL SUO SCHELETRO, E CHE DIAMINE!
A Giuseppe Sala, l'amministratore delegato di Expo 2015 che la Guardia di Finanza giudica "né irreprensibile né lineare", Matteo Renzi aveva confermato la fiducia del governo giusto un paio di giorni fa. Sulla manifestazione internazionale sono in arrivo altri soldi pubblici e ai primi di aprile il Rottam'attore in persona andrà due giorni a Milano per controllare l'avanzamento dei lavori.

Ma a Renzie dell'Expo non è che freghi molto. Non è "roba sua", per dirla brutalmente. E' roba dei vari Lupi, Alfano, Romani, Mauro, Poletti, Maroni. E' roba di Impregilo, di Comunione & Fatturazione e di cooperative rosse, oltre che di subappaltatori calabresi. Soprattutto, è materia di inchieste giudiziarie destinate a diventare incandescenti, perché se inondi di pubblico denaro quel "Sistema Lombardia" che si è già illustrato ampiamente con il regno Formigoni non è che ti puoi aspettare che poi sia tutto un fiorire di gigli di campo.

Già, le inchieste giudiziarie e quella corruzione capillare che sono un tratto distintivo dell'Italia nel mondo. La "novità" Renzie si misurerà anche così, sulla sua risposta (o non risposta) alla famosa "questione morale" sulla quale ci piace meditare quarant'anni dopo, nei film su Berlinguer.

Le indagini sull'Expo, le nuove rivelazioni su Finmeccanica e i soldi ai partiti, le inchieste sul business dorato dei centri di smistamento e detenzione per immigrati, il processo in arrivo per i prestiti facili della Popolare di Milano. Sono tutti segni di un sistema che minaccia di andare in mille pezzi e che non ha più protezioni a Palazzo Chigi. Non saranno certo Delrio e Pittibimbo a fermare la mano dei magistrati, o a fornire coperture.

Però allo stesso tempo, e sullo stesso piano di queste inchieste su giri oggettivamente di altissimo livello perché spaziano dai rifiuti al gioco d'azzardo legalizzato, spuntano "rivelazioni" sui cugini di Delrio e approfondimenti su tutti gli amici conosciuti di Renzie a Firenze e dintorni.

Tutti esercizi giornalistici leciti e doverosi in una grande democrazia occidentale, anche da gente che ha intervistato fino all'altro giorno Lorenzo Cesa come se fosse uno statista e Paraponzo Ponzellini come se fosse un illuminato banchiere.

Ma proprio mentre i bubboni giudiziari di Expo e Finmeccanica minacciano di esplodere, questa caccia agli affarucci del giro Renzi sembra proprio il tentativo, un po' disperato, di vedere se per caso si possa ricattare anche lui. Perché la vera palude italiana non è quella degli alti burocrati o della famosa "casta", ma quella di una classe dirigente che viene cooptata sulla base degli scheletri nell'armadio. Prima se ne trova qualcuno anche nel guardaroba di questo cavolo di Renzie, e prima si può tornare a trafficare tranquilli.

2 - LA PAURA FA NOVANTA, MA CI SI DIVIDE ANCHE QUELLA
Con Berlusconi o con D'Alema al governo, le inchieste di questi giorni sarebbero tutte in primo sfoglio, con profluvio di intercettazioni squadernate in doppia pagina. Invece con la coppia Renzie-Delrio a Palazzo Chigi, i giornaloni non sanno che pesci prendere e trattano tutto come roba un po' vecchia e in modo disordinato.

Partiamo dall'inchiesta sul Sistri, il sistema informatizzato di gestione dei rifiuti mai entrato veramente in funzione. "A Cesa 200 mila euro'. Indagato il segretario Udc. ‘Finanziamento illecito'. Il politico: io estraneo. Le accuse su Finmeccanica e tangenti" (Corriere, p. 16).
Su Repubblica, "Fondi neri Finmeccanica, indagato Cesa. ‘Finanziamenti illeciti per 200mila euro'. L'imprenditore pentito: così il segretario Udc veniva aiutato alle elezioni. Stornelli: ‘Era prassi che i soldi venissero usati per sovvenzionare i partiti politici" (p. 18). Quel plurale fa abbastanza paura.

E ora eccoci al fronte Expo, l'unica vera grande torta di denaro pubblico da spartirsi: "Le pressioni del clan Formigoni per condizionare gli appalti Expo. La Finanza: Sala non irreprensibile. Atto d'accusa contro l'ad: Quei tentativi di favorire Impregilo" (Repubblica, p. 13). "Rognoni e le parcelle d'oro all'ospedale di Monza. Al capo di Infrastrutture lombarde, agli arresti, fu chiesto conto di spese ingiustificate per oltre 2 milioni di euro". "Intiglietta e Compagnia delle Opere: ‘Nessun rapporto con quella società'" (Corriere, p. 17).

Inquietante la Stampa, "La Finanza: ‘Expo, ricatti ed estorsioni all'appaltatore'. La ditta vincitrice costretta ad accettare pressioni. ‘Situazione di illegalità provocata dai politici" (p. 19). Presto scopriremo chi sono questi "politici".

Indagini chiuse, e processo in arrivo, anche per i finanziamenti facili della Popolare di Milano, che ai tempi dell'alleanza Berlusconi-Bossi è stata un mezzo bancomat del centrodestra. "Dalla banca di Ponzellini 2,8 milioni alla Santanchè'. La relazione dei pm sui finanziamenti illeciti di Bpm. I soldi "nell'interesse esclusivo' della parlamentare di Forza Italia, che non è indagata. Per i magistrati i fondi vennero erogati sapendo di recare pregiudizio alla banca" (Repubblica, p. 13).

Dura anche la Stampa: "La Bpm di Ponzellini bancomat degli amici politici'. I pm: ‘Una struttura parallela deviata verso interessi personali'. L'ex presidente e i suoi complici avrebbero intascato 10 milioni" (p. 30).

E infine, una vicenda trattata dai giornaloni con piccoli aggiornamenti, ma potenzialmente esplosiva: "A processo per truffa il consorzio Connecting People", quello che gestisce il maggior numero di centri per migranti in giro per l'Italia (Corriere, p. 19). Ci sono di mezzo anche prefetti.

3 - ROTTAMARE IL ROTTAM'ATTORE
Il Cetriolo Quotidiano spara con la doppietta su Palazzo Chigi. Davide Vecchi ricostruisce la mappa delle aziende di famiglia di Matteuccio, definendole "un impero" (p. 2). Poi passa Marco Lillo e racconta: "L'appalto del cugino di Delrio e il conflitto d'interessi in Comune. Proprio Enrica Montanari, responsabile dell'unità municipale contratti, è la moglie di Paolo Delrio e inviò gli inviti alle 20 società coinvolte nella gara" (p. 3)

4 - IN FUGA PER LE RIFORME (PIU' O MENO)
Mentre il Rottam'attore è costretto a mettere la fiducia sulle riforme come un Cirino Pomicino qualsiasi, Repubblica svela un nuovo luminoso obiettivo: "Il premier potrà revocare i ministri'. Renzi e Forza Italia: sì alla modifica costituzionale. Province, oggi l'abolizione. La proposta nel ddl che cambierà il Senato. Maggioranza battuta due volte sugli enti locali" (p. 1). Sul Messaggero, Pittibimbo assurge invece a protagonista della scena internazionale: "Renzi è deciso a mediare: ‘Rischioso isolare Mosca'. L'ex sindaco incassa la sponda americana per affermare la linea della crescita e dell'occupazione" (p. 3).

5 - NANO DECADENCE
Sempre casini in Farsa Italia: "Caos FI, Fitto: pronto a lasciare la Camera. Alta tensione dopo la decisione di escludere i parlamentari dalle liste per le europee. Scajola: ‘Scelte incomprensibili'" (Messaggero, p. 11).

Repubblica si diverte a intervistare il povero Bossi, uno che di cerchi magici se ne intende: "Silvio mi ha detto che non mollerà, ma quel cerchio lo farà sbagliare. Lo hanno portato sulla strada sbagliata e poi intorno gli hanno preso troppi soldi. Non vedete come va male il Milan?" (p. 11). Si ride parecchio anche con l'intervista all'attore Edoardo Sylos Labini al Corriere: "Il marito della nipote Luna al vertice del partito: Silvio mi stima. "Me lo chiedeva a ogni Natale, ho detto sì'. L'attore di ‘Vivere'nell'ufficio di presidenza: mi occuperò di cultura, ho fatto spettacoli su Marinetti, Balbo e D'Annunzio" (p. 10).

6 - AGENZIA MASTIKAZZI
"Auto blu, le Maserati di La Russa su eBay. All'asta le prime 25 berline dei ministeri di Giustizia, Interni e Difesa" (Corriere, p. 9).

7 - FREE MARCHETT TELEFONICA
Vito Gamberale, oltre ad assolversi per la vicenda Sea con un riquadrato sul Sole, conclude la propria lunga lettera al giornale della Confindustria, travestita da intervista, con parole ispirate: "E' giunto il momento di mettere a disposizione (di Telecom Italia, ndr) la mia esperienza non come operatività gestionale diretta, ma con e per ruoli diversi". Un gesto di generosità o una minaccia? Giudicheranno i soci Telecom.

8 - A COSA SERVONO I GIORNALI
"Il Leone supera gli esami. S&P conferma il voto. La compagnia ha superato il test dimostrando la solidità in condizioni finanziarie estreme". Corriere della Sera in festa per le Generali. Mette questa notizia addirittura a pagina 6. Se S&P avesse alzato il rating, l'avrebbero messa in prima con tanto di editoriale di don Flebuccio de Bortoli.

9 - SILENZIO, PARLA TREMONTI
Cetrioli globali in arrivo dall'ex ministro dell'Economia. "La verità di Tremonti: così l'arrivo dell'euro ci ha portato al disastro. L'ex ministro rivela: ‘Furono gli industriali tedeschi a insistere. Temevano la nostra concorrenza se fossimo rimasti fuori dall'Ue". In arrivo il libro "Bugie. Verità" (Giornale, p. 6).

 

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