chiara valerio spaghetti

SIAMO FATTI DELLA STESSA MATERIA DELLO SPAGO! IL COMIZIO DELIRANTE DI CHIARA VALERIO ALLA MANIFESTAZIONE DEM: TRA UNA CITAZIONE DI SHAKESPEARE E LA SOLITA INTEMERATA CONTRO FAMIGLIA, IDENTITÀ E RADICI (“NON ESISTONO") LA SCRITTRICE INFILA UNA SUPERCAZZOLA CULINARIA CHE NEANCHE CARLO CRACCO: "DOBBIAMO ESSERE COME LA PASTA AGLIO, OLIO E PEPERONCINO". IL DISCORSO E’ STATO PROLISSO, RETORICO, CON METAFORE ARZIGOGOLATE IL CUI SENSO È RISULTATO INCOMPRENSIBILE AI PIÙ: A CHIARA, MA CHE STAI A DI’? -VIDEO

Estratto da ilgiornale.it

 

chiara valerio

In una manifestazione nazionale del Partito democratico, il cui fil rouge sono stati i classici adagi dell'antifascismo e della superiorità morale della sinistra, sarebbe stata impossibile un'assenza sul palco della scrittrice Chiara Valerio, che è un po' il corrispettivo intellettuale di Elly Schlein (oppure è Elly Schlein a essere l'equivalente politico di Chiara Valerio, bisognerebbe ancora stabilirlo).

 

Grande amica della segretaria del Pd - e già molto legata alla compianta Michela Murgia, l'autrice de La matematica è politica - è riuscita a declamare un surreale discorso dal palco di piazza del Popolo, mettendo in fila una serie di concetti assolutamente incomprensibili ai più.

 

spaghetti aglio, olio e peperoncino

Prolissa, retorica e inutilmente sfrontata, Chiara Valerio ha infarcito il suo discorso con metafore arzigogolate il cui senso poteva essere riassunto tranquillamente in questo modo: noi di sinistra siamo dei gran fighi, mentre quelli di destra sono soltanto dei poveri cavernicoli. Per farlo ci ha impiegato quasi una decina di minuti. L'esordio è da "brividi": la pasta aglio, olio e peperoncino viene continuamente tirata in ballo. "Tutte le persone che conosco la sanno cucinare - afferma con una certa dose di orgoglio la scrittrice -. Ogni persona a modo suo: tempo di cottura, peperoncino intero, in polvere o frantumato, piccante o meno piccante, aglio con l'anima o senza".

 

La metafora culinaria serve per dichiarare che, a differenza di quello che avviene in politica, "non c'è tifoseria nel cibo" e ognuno di noi "può accettare le altrui critiche, senza offenderci, e sappiamo consigliare, leggeri di sentimenti come l'invidia". Tutto molto interessante (si fa per dire), se non fosse che è lei stessa a cadere immediatamente in contraddizione, insultando chi non la pensa ideologicamente come lei.

 

Una Sinistra non così Chiara

chiara valerio

Poco dopo, infatti, l'intellettuale tratta il tema della cultura che, secondo lei, "è precedente al concetto di destra e sinistra ma, successivamente alla distinzione tra destra e sinistra, diventa una cosa o un'altra". Ed ecco quindi arrivare qua, implacabilmente, la sentenza di chi ne sa più degli altri: "La cultura di destra vive di parole con la maiuscola: tradizione, razza, sangue, terra, identità, radici. Si nutre di solennità, che è il contrario della vita umana e ci rende stereotipi". Non si capisce molto bene che cosa ci sia di male a valorizzare le proprie radici, identità e tradizioni.

 

Ma Chiara Valerio non ha subbi: così facendo, argomenta ancora, "si accetta e si lavora perché certe diseguaglianze non siano mai sanate, perché certi privilegi non diventino mai diritti e non abbiano mai doveri". La cultura di sinistra invece è esattamente opposta alla "disumanità" di destra: essa è una "cultura della possibilità, delle opportunità e della partecipazione" e dove "l'identità sta tra le persone, non nelle persone".

 

Le offese contro il centrodestra

chiara valerio

Insomma, le persone che sono in piazza a sostenere il Partito Democratico - a differenza di quei pericolosissimi "ignorantoni" che hanno votato il centrodestra - sono riusciti a costruire "una relazione culturale, come la cucina", è la sua certezza. "Nella cucina italiana non c'è autonomia differenziata, non c'è premierato", ovvero le riforme che lei non gradisce. Il paragone serve alla scrittrice per dire che adesso invece "ci siamo inventati la politica-spettacolo, popolandola di nemici, personalismi, populismi. Abbiamo ucciso gusti, sapori, pratiche, sogni e aspirazioni, fantasia e immaginazione, collaborazione generazionale e diritti collettivi e sociali".

chiara valerio

 

E tutto questo è successo esclusivamente dal 25 settembre 2022 a oggi. Nei dodici anni precedenti invece, quando c'erano i buoni e bravi al potere (seppur non eletti da nessuno), la politica era notoriamente orientata verso il pluralismo e i diritti civili, come dimostrato dal (quasi) niente fatto da cinque governi politici di centrosinistra da questo punto di vista. Ma ora è il momento di dire basta alla "famiglia con la 'F' maiuscola", perché "non esiste". Così come la terra, l'identità e le radici. "Io dico - conclude - che dobbiamo essere ciascuno aglio, olio e peperoncino". Pubblico in visibilio. Con un comizio del genere, ci si aspetta che il Pd voli nei sondaggi fino al 60% già domani mattina. Del resto, con una lucidità e un'umiltà del genere, ci si chiede come mai i dem non siano così attrattivi tra i cittadini italiani.

schlein chiara valerio

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”