benetton ponte genova di maio zingaretti conte de micheli

CI SONO VOLUTI DUE ANNI E MILLE TRACCHEGGI PER ARRIVARE UNA MEZZA SOLUZIONE SU AUTOSTRADE: ASPI VERRÀ SCORPORATA DA ATLANTIA E SARA' QUOTATA IN BORSA, LA FAMIGLIA BENETTON SCENDERÀ AL 10% (NON AVENDO COSI' SPAZIO IN CDA). NELLA PRIMA FASE CASSA DEPOSITI E PRESTITI ENTREREBBE NEL CAPITALE CON IL 51%, NELLA SECONDA CI SAREBBE LA QUOTAZIONE CHE DOVREBBE PORTARE A UNA SOCIETÀ CON UN AZIONARIATO DIFFUSO ALTO, FINO AL 50%, IN CUI POTREBBERO ENTRARE NUOVI SOCI, CON UN'OPERAZIONE DI MERCATO - LO PSICODRAMMA GRILLINO CHE VUOLE GARANZIE CERTE SULL'USCITA DEI BENETTON...

PAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE

Lorenzo Salvia e Fabio Savelli per www.corriere.it

 

Per trovare una soluzione sul futuro di Autostrade per l’Italia s’innestano uno sull’altro una serie di scenari che presentano enormi interrogativi di fattibilità. Nelle ultime 24 ore è partito un gioco a scacchi tra le parti. Con il governo che ha fatto slittare il consiglio dei ministri, perché non escludeva una proposta migliorativa da parte di Atlantia che è arrivata ieri sera in tarda serata nel corso del vertice a Palazzo Chigi presentata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

 

giuseppe conte paola de micheli luca zaia

I vertici della capogruppo, controllata dalla famiglia Benetton, hanno avuto contatti febbrili nelle ultime ore col titolare del Tesoro e avrebbero dato la disponibilità allo scorporo di Autostrade rispetto alla holding e la successiva quotazione in Borsa. La risultante del processo sarebbe una società con un azionariato diffuso alto, fino al 50%, in cui potrebbero entrare nuovi soci, con un’operazione di mercato, abbassando ulteriormente il peso della famiglia Benetton che non dovrebbe superare il 10%, la soglia sotto la quale non c’è la facoltà di esprimere un membro in consiglio

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

Ieri nel corso della giornata ci sono state diverse interlocuzioni ai massimi livelli per vagliare le eventuali disponibilità. Sarebbero state sondate diverse istituzioni finanziarie, da Unipol a Generali e ad alcune casse previdenziali. L’ulteriore diluizione era sembrata irricevibile a Ponzano Veneto che non riteneva accettabile una discesa al di sotto del 37%. Una linea non soddisfacente per il governo perché configurava una minoranza di blocco sulle strategie decise dai possibili nuovi azionisti di controllo.

 

La quotazione di Autostrade per l’Italia significa un ritorno alle origini, perché la concessionaria era quotata fino al 2003 quando fu delistata a seguito di un’offerta pubblica di acquisto da parte di Schema34, la scatola di cui Edizione, la holding dei Benetton deteneva il 60% e di cui facevano parte anche Generali ed Unicredito. Con l’ipo si otterebbe un effetto diluitivo di Atlantia.

 

luciano benetton

Qualcuno sostiene che servano almeno 7 miliardi per portarla al 10% anche con fondi da reperire sul mercato, a conti fatti l’indennizzo per estinzione anticipata della concessione normata dal Milleproroghe a copertura degli investimenti sulla rete non ammortizzati, non sufficiente a coprire il costo del debito. Così potrebbe trovarsi un punto di caduta per scongiurare il commissariamento della società attuabile con un decreto legge adducendo la sicurezza degli utenti e delle infrastrutture. Una soluzione politicamente percorribile seppur con i rischi della conversione in Parlamento. Una soluzione giuridicamente impervia, tacciata di profili di incostituzionalità. Il governo potrebbe addurre il rilascio del nuovo ponte di Genova come motivo di urgenza. L’inaugurazione sarebbe prevista ai primi di agosto.

 

C’è un unico precedente ed è quello dell’Ilva che fu sottratta ai Riva per motivi di urgenza dettati dalle inchieste della magistratura che ipotizzavano reati di natura ambientale.. Ciò comporterebbe la decadenza del cda. Verrebbe garantita la continuità aziendale, non ci sarebbe il nodo del subentro dell’Anas. Fonti legali vicine all’azienda rilevano che una scelta del genere «potrebbe favorire il gruppo nel supportare i contenziosi nei confronti dello Stato». Creando «un inevitabile conflitto di interessi ancor più palese nella rappresentanza della società davanti ai tribunali». Con il corollario che ogni atto amministrativo potrebbe venire impugnato bloccando l’operativitàdel primo gestore del Paese.

ATLANTIA INVESTITORI

 

2 - AUTOSTRADE, SI VA VERSO L’INTESA: I BENETTON FUORI DAL CAPITALE

Lorenzo Salvia e Fabio Savelli per www.corriere.it

 

Un vertice politico che salta, una riunione ristretta che si aggiunge, con il premier Roberto Gualtieri e Paolo De Micheli, una seduta fiume che va avanti per tutta la notte e quattro nuove proposte di Autostrade contenute in altrettante lettere che portano a colmare la distanza tra le parti. Ha portato più di una sorpresa il ventunesimo Consiglio dei ministri in notturna del governo Conte 2. Al di là delle tensioni e dei soliti sospetti incrociati, c’è una novità importante che, a due anni dal crollo del ponte Morandi, finisce per segnare una svolta.

 

PAOLA DE MICHELI ROBERTO GUALTIERI

Dopo una giornata di continui contatti con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, la società, rilevano fonti governative, avrebbe accettato tutte le richieste del governo sventando quindi la revoca della concessione. C’è un’ulteriore riduzione dei pedaggi, un aumento dei risarcimenti, sembra sia passata anche la manleva per le eventuali responsabilità del ministero dei Trasporti per i mancati controlli sul ponte Morandi. Capitoli sui quali nel corso della notte è andato avanti un negoziato serrato e anche duro. Ma la vera sostanza politica della proposta è una ulteriore riduzione del peso della famiglia Benetton nella proprietà. In che modo?

 

CDP – CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Lo strumento tecnico sarebbe non solo l’ingresso di Cassa depositi e prestiti e di altri soci in Atlantia, la holding che controlla Autostrade. Ma lo scorporo di Autostrade rispetto alla holding, e la successiva quotazione in Borsa della stessa società che porterebbe alla definitiva uscita dal capitale dei Benetton. S’immagina un azionariato diffuso consistente, l’ipotesi è portarlo fino al 50%, che potrebbe far entrare nuovi soci. Si tratta di un’operazione che avrebbe il vantaggio di garantire la continuità aziendale evitando i rischi di un passaggio temporaneo della concessione ad Anas.

 

ATLANTIA

È chiaro però, come ha ammesso lo stesso Gualtieri, che si tratta di un percorso che non si potrebbe chiudere nel giro di poche settimane. Servirebbero almeno sei mesi, forse un anno. È proprio questo il punto che non convince il Movimento 5 Stelle e che lasciava perplesso il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ma gli interrogativi sembrano essersi dissipati nel corso della notte. Tra un mese è prevista l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova e il premier si presenterà a quell’appuntamento avendo portato a casa un percorso di uscita dal capitale dei Benetton da qui ad un anno tramite un’operazione di mercato.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...