turicchi salvini meloni giorgetti

COME DAGO-ANTICIPATO, ANTONINO TURICCHI NON INTENDE DIVENTARE UN MEZZO DIRETTORE DEL MEF E NAUFRAGA IL PIANO DI “SCORPORO” CON LA CREAZIONE DI UN DIPARTIMENTO DEDICATO ALLA PARTECIPATE - DOVEVA ESSERE LUI, NELLE INTENZIONI DELLA MELONI, A CONTRASTARE LA SCELTA DI GIORGETTI SU INPUT DI SALVINI COME DG DEL TESORO DI RICCARDO BARBIERI - ORA LE PARTITE DI PESO LE GESTIRA' BARBIERI? MANCO PER IL CAZZO: GIORGIA NON CEDE E ARRIVERA' UN ALTRO AL POSTO DI TURICCHI...

Estratto dell’articolo di Andrea Greco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

ANTONINO TURICCHI

Doveva essere, nelle intenzioni di Giorgia Meloni, l’uomo giusto nel posto giusto. A presidio delle aziende di Stato, partendo dalle nomine di primavera. L’uomo giusto: Antonino Turicchi, tra i pochi dirigenti statali stimati dalla premier. Il posto giusto: il ministero dell’Economia. Con tanto di Dipartimento, creato appositamente per la gestione delle partecipate.

 

Lo schema della riorganizzazione del Mef è pronto […]: c’è il nuovo Dipartimento, a cui risponde la direzione generale che si occuperà di «analisi, gestione e valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato». Ma i modi e i tempi del riassetto sono tali che Turicchi si sarebbe chiamato fuori.

 

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Tra l’altro, letta la bozza, la ristrutturazione stravolge l’impianto attuale meno di quel che si vociferava a inizio anno. Certo nascerà il Dipartimento economia, con delega alle partecipate del Mef, ma avrà meno poteri di quelli immaginati inizialmente.

 

Dentro ci saranno tre delle sette direzioni che oggi rientrano nel perimetro del Tesoro: oltre alle società di Stato, gli interventi finanziari in economia, tra cui figurano le garanzie pubbliche, e la valorizzazione del patrimonio pubblico. Ma le partite di peso, dal debito alla riforma del Patto di stabilità, le guiderà sempre Riccardo Barbieri, a capo del Tesoro. Si occuperà anche della vigilanza bancaria, materia in bilico nelle scorse settimane.

 

antonino turicchi

Lo spacchettamento del Dipartimento del Tesoro arriva a oltre un mese dall’uscita […] dell’ex direttore generale Alessandro Rivera, che da cinque anni esercitava la funzione in pieno. Ma il braccio di ferro per defenestrare Rivera […] ha ritardato lo schema di riassetto organizzativo del ministero più importante.

 

RICCARDO BARBIERI

Quanto a Turicchi, chi lo conosce ritiene che siano diverse le ragioni che lo farebbero, oggi, soprassedere. Intanto, è presidente di Ita, dove a novembre lo ha indicato il governo e dove ha deleghe operative, un mandato poco compatibile con la nomina e che scade con l’assemblea di bilancio (tra un paio di mesi). Mentre mancano poche settimane alla pubblicazione delle liste del Tesoro coi nomi dei vertici delle quotate al rinnovo, da Eni a Enel, da Poste a Leonardo e Terna.

ALESSANDRO RIVERA

 

Meloni vuole applicare il “metodo Draghi”, avocandosi le cariche pesanti dei capiazienda, per lasciare agli alleati di Lega e Forza Italia qualche presidenza e qualche consigliere. […] Se Turicchi, si racconta a Roma, restasse al suo posto in Ita, potrebbe invece ambire tra un anno a un ruolo più rilevante, come la guida di Cassa depositi e prestiti dove è probabile che l’ad “draghiano” Dario Scannapieco non sia confermato - ovvero di un posto ai vertici delle Ferrovie dello Stato.

salvini giorgetti

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO