daniela santanche

COME FA LA MINISTRA DEL TURISMO SANTANCHÉ A DECIDERE SULLE CONCESSIONI DEI BALNEARI, ESSENDO LEI STESSA UNA BALNEARE? – E INFATTI LA PITONESSA VORREBBE RINUNCIARE ALLA DELEGA SULLA QUESTIONE PER TOGLIERSI D’IMPACCIO, AMMETTENDO L’INACCETTABILE CONFLITTO DI INTERESSI SUL “TWIGA” (DI CUI E’ SOCIA INSIEME A BRIATORE) – IL TEMPO STRINGE: LE GARE PER RIASSEGNARE LE CONCESSIONI NON POSSONO ANDARE OLTRE IL 2024, MENTRE ENTRO FINE ANNO VANNO DEFINITE SIA LE MODALITÀ CON CUI EFFETTUARE LE GARE SIA I CRITERI DI CALCOLO DEGLI INDENNIZZI PER I CONCESSIONARI USCENTI…

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

daniela santanche giuramento governo 3

Sui social è un fuoco di fila continuo contro «la padrona del Twiga» ed il suo conflitto di interessi da quando è stata designata come ministro del Turismo. Che sul suo tavolo, tra le prime scadenze, si troverà a dover firmare il decreto attuativo che avvia la riforma delle famigerate concessioni balneari. A fine settembre i rappresentanti della Lega, che hanno combattuto per mesi questa battaglia senza quartiere assieme a Fratelli d'Italia, hanno fatto le barricate in consiglio dei ministri ed impedito a Draghi di procedere: «Dei balneari se ne occuperà il nuovo governo» hanno intimato rifiutandosi di votare.

 

DANIELA SANTANCHE - FOTO DA CHI

La sentenza del Consiglio di Stato è però tassativa e non ammette rinvii delle scadenze, le gare per riassegnare le concessioni non possono andare oltre il 2024, mentre il cronoprogramma del Pnrr è altrettanto tassativo: entro fine anno vanno definite sia le modalità con cui effettuare le gare sia i criteri di calcolo degli indennizzi per i concessionari uscenti. I margini di manovra, insomma, sono abbastanza ridotti epperò tutto il settore si aspetta che il centrodestra rispetti le promesse cambi tutto.

 

La pressione su Daniela Santanchè è tale che il neo ministro vorrebbe rinunciare alla delega sui balneari, per togliersi d'impaccio ammettendo di fatto quello che per molti è un evidente, scandaloso, inaccettabile conflitto di interessi che porta il nome di «Twiga», il lussuosissimo stabilimento balneare di Forte dei Marmi di cui è socia assieme a Flavio Briatore. Per questo uno dei prossimi passi della pitonessa sarebbe proprio quello di chiedere a Giorgia Meloni di sollevarla da questa responsabilità: il suo obiettivo, infatti, sarebbe risolvere i problemi del settore che le è stato affidato, non crearne dei nuovi. Per cui se la Bolkestein diventa in problema, è il ragionamento che sta facendo in questo ore, lei a questo punto preferisce liberarsene.

 

daniela santanche giuramento governo 4

Del resto quale sia la posizione di Daniela Santanchè su questi argomenti non è un mistero. «Ci sono stabilimenti balneari a gestione familiare che saranno soppiantati dai grandi gruppi. Noi combatteremo per loro - aveva dichiarato la senatrice nel pieno dello sconto governo-balneari -. Faccio questo lavoro da 22 anni, se domani non ci sarà più il Twiga a Forte dei Marmi, di sicuro diminuirebbe l'offerta turistica. Perché i locali fanno i luoghi. ». Come fare per risolvere la questione è tutto da vedere.

DANIELA SANTANCHE'

 

Possibile trasferire le competenze dal Turismo al nuovo ministero del Mare? Può essere una idea. Che poi l'operazione sia tecnicamente fattibile però è tutto da vedere. E poi ha senso che il ministero del Turismo rinunci a governare un settore tanto rilevante per il comparto di sua competenza?

 

«È inaccettabile che al ministero del Turismo, e quindi del demanio marittimo, possa sedere chi ha interessi nel demanio marittimo, un settore che fattura tra i 7 e i 10 miliardi di euro mentre, con le concessioni demaniali, lo Stato incassa solo 100 milioni di euro, con un'evasione erariale di quasi il 50%» ha protestato nei giorni scorsi il verde Angelo Bonelli.

 

DANIELA SANTANCHE

«Il Twiga - ha poi aggiunto - paga un canone irrisorio di 17 mila euro l'anno mentre, ai consumatori, fa pagare ben 300 euro al giorno per una tenda. Ciò significa che, con gli incassi di meno di mezza giornata, il Twiga riesce a pagare il canone di concessione dell'intero anno. Come denunciamo da tempo, a noi pare che quelli di cui lei stessa gode siano privilegi inaccettabili». Il Twiga nel 2021 ha fatturato 6 milioni di euro e, come ha maliziosamente segnalato tempo fa Il Foglio, quest' anno ha versato più soldi Fratelli d'Italia che allo Stato: 26 mila euro contro 17 mila. Una cifra, quest' ultima, che lo stesso Briatore ha definito un mezzo scandalo: «Lo Stato dovrebbe quantomeno triplicare le concessioni, io dovrei pagare come minimo 100 mila euro». E ora Santanchè concorda o si astiene? -

DANIELA SANTANCHE

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...