FERRARI TESTAMULLER! - MICHELE ANSELMI SCOPRE CHE IL MONDO GIRA INTORNO ALLA POLITICA POLITICANTE: “IL COMUNICATO DELL’ANICA CHE ACCOGLIE FERRARI ALLA PRESIDENZA DEL FESTIVAL DI ROMA È IL TRIONFO DELL’IPOCRISIA CANAGLIA DI CHI SA BENE DI ESSERE SPETTATORE DELLA VOLONTÀ DI ALEDANNO-POLVERINI-LUIGI ABETE PER PIAZZARE MÜLLER ALLA DIREZIONE ARTISTICA” - ZINGARETTI SI STRAPPA I CAPELLI CHE NON HA. MA QUANDO IL PD AVRà IL CAMPIDOGLIO SI COMPORTERà COME ALEDANNO - QUALCUNO MI SA DIRE DI UNA NOMINA PUBBLICA CHE SIA LEGATA AL MERITO?....

1- NOMINATO IL NUOVO PRESIDENTE. ADESSO VIA LIBERA A MÜLLER
Caro Dago,
ti prego di leggere questo comunicato, ipocrita come pochi, che l'Anica, suppergiù la Confindustria del cinema, ha diffuso ieri, per benedire la scontatissima nomina di Paolo Ferrari (da non confondere con l'attore) alla presidenza del Festival di Roma.

Dopo le dimissioni "estorte" a Gian Luigi Rondi. Dice: «L'Anica esprime il suo apprezzamento per la nomina a presidente della Fondazione Cinema per Roma di Paolo Ferrari, figura di grande rilievo dell'industria cinematografica italiana. L'esperienza internazionale, la professionalità e l'equilibrio di Ferrari saranno preziose per ricomporre, intorno al Festival internazionale di Roma, il clima di collaborazione e condivisione indispensabili al successo della manifestazione e al potenziamento armonico del sistema dei festival italiani. L'Anica esprime anche il suo ringraziamento a Gian Luigi Rondi e Piera Detassis per aver portato il Festival all'attuale livello di autorevolezza».

Vedi, Dago, l'ipocrisia sta nelle ultime due righe, quelle su Rondi e Detassis. Per il resto, è il terzo comunicato che l'associazione delle industrie cinematografiche produce nel giro di poche settimane. E sai perché? L'Anica, ora presieduta dal produttore Riccardo Tozzi, da non molto sulla poltrona che fu proprio di Paolo Ferrari, si è molto spesa nel sostenere spasmodicamente, con toni infelici ed esorbitando dalle proprie competenze, la candidatura di Marco Müller. In concerto con Luigi Abete della Bnl, con il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini, con una discreta porzione di produttori (non tutti, però) e qualche alto esponente al ministero dei Beni culturali. Di registi e artisti neanche l'ombra.

Ora la strada di Müller è spianata, in discesa. E magari, per come s'erano messe le cose, è pure giusto. Ma permane un senso di tristezza, anche di pena. Un uomo di pregio come Paolo Ferrari, una vita spesa nel cinema, già amministratore delegato della Warner Bros Italia e capo dell'Anica, accetta di farsi nominare presidente del Festival, pure a maggioranza, nell'intento evidente e dichiarato di convocare al più presto un cda per designare sempre a maggioranza un direttore artistico scelto da altri, cioè da Aledanno e Sderenata (per dirla con te). Alla faccia dell'autonomia culturale, no?
Saluti
Michele Anselmi

2- FESTIVAL ROMA, SCATTA L´ERA FERRARI. ADESSO VIA LIBERA A MÜLLER
Francesca Giuliani per "la Repubblica - Roma"

Per Marco Müller la nomina è ormai questione di giorni: come da copione e senza colpi di scena, Paolo Ferrari è da ieri il presidente del Festival del Film di Roma. A indicarlo, l´assemblea dei soci fondatori che hanno votato il candidato espresso dal sindaco Gianni Alemanno. Al tavolo dell´assemblea, nella sede della Camera di Commercio in via de´ Burrò, oltre al sindaco c´era un poker di presidenti, Polverini, Zingaretti, Regina, Cremonesi. Quattro favorevoli e un solo contrario, il rappresentante della Provincia che ha sempre espresso il proprio favore per la "reggenza" Rondi-Detassis e criticato i metodi troppo politici della scelta propagandata dal duo Alemanno-Polverini.

Paolo Ferrari è una star di lungo corso dietro le quinte del mondo del cinema: 78 anni, nato in provincia di Alessandria, ha iniziato la sua carriera nel 1957 alla Metro Goldwin Meyer per poi passare alla Columbia pictures mentre dal 1989 è stato, prima direttore generale della Warner Bros e poi presidente e ad della Warner Bros entertainment Italia cioè responsabile di tutte le attività svolte dalla società nel nostro paese incluse le produzioni cinematografiche, home video, marketing e distribuzione.

Ferrari è stato anche presidente dell´Anica. A poche ore dalla nomina, dichiara: «Sono orgoglioso che abbiano pensato a me, sono davvero felice della nomina. Ora basta chiacchiere: bisogna cominciare a lavorare e convocare il consiglio di amministrazione per la nomina del direttore artistico».

Immancabile lo scontro politico a margine, con scambio di vedute tra Alemanno e Zingaretti. «Ora si va verso la nomina a direttore artistico di Marco Müller, certamente - ha dichiarato il sindaco al termine dell´assemblea - Credo si tratti di una giornata amara per la spaccatura che si è registrata, ma molto positiva per il festival che inizia così una nuova fase». D´altra parte Zingaretti ribadisce che «ora noi non usciamo dal festival per puro senso di responsabilità, pur non condividendo le scelte né il progetto culturale di cui Ferrari è portatore».

Tanti gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente, a cominciare dal suo predecessore Rondi che la giudica «un´ottima scelta», proseguendo con gli addetti ai lavori, come l´Anica che sottolinea «l´esperienza internazionale, la professionalità e l´equilibrio di Ferrari». Tante le voci anche dai vari schieramenti politici: dal vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti a Matteo Orfini, responsabile Cultura del Pd passando per Francesco Carducci (Udc) tutti esaltano le competenze e la storia professionale di Ferrari confidando nella qualità delle scelte a venire.

A parte, le considerazioni di Aurelio Regina, presidente di Musica per Roma che ricorda come non sia possibile spostare data e luogo del Festival anche perché l´Auditorium «lo ospita gratuitamente e resterà centro del Festival nei prossimi anni». A proposito della nomina di Ferrari, Regina ha chiarito che è stata fatta «nel rispetto dello statuto e delle regole».

 

shar07 paolo ferrariMARCO MULLER GIANNI ALEMANNO RENATA POLVERINI rondi detassis joy17 goffredo bettini nicola zingarettiLUIGI ABETE AURELIO REGINA

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...