COMUNIONE & FATTURAZIONE, FINE DI UN’EPOCA? - PITTIBIMBO SNOBBA IL MEETING DI RIMINI, AL CONTRARIO DI LETTANIPOTE E BERLUSCONI SILVIO - LA GUERRA INTERNA CON MAURO FALCIA ANCHE LUPI

Marco Palombi per “Il Fatto Quotidiano

 

Guardate la cronaca”. Giorgio Vittadini, uomo forte di CL e architetto del relativo Meeting, apre ai presenti scenari da tregenda. Non si riferisce al caso Expo, come si temeva, ma elenca: Palestina, Nigeria, Iraq. “Ultimamente di queste cose non gliene frega niente a nessuno”, si duole.

Giorgio VittadiniGiorgio Vittadini

 

Giuseppe Sala ad expo Giuseppe Sala ad expo

Un immediato desiderio di coscienza - non disgiunto da un sospiro di sollievo - percorre il romano Tempio di Adriano, dove è appena iniziata la presentazione dell’appuntamento di Rimini di quest’anno (dal 24 al 30 agosto) e s’aggirano i politici d’area: il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che sta una mezz’ora e poi se ne va, e gli ex potenti in cerca di nuova sistemazione Mario Mauro e Roberto Formigoni, compostamente seduti in prima fila per tutto l’happening ciellino.

 

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Vittadini, tornando alla cronaca, è assai accorato. Di fronte a quel che accade, dice citando il cardinale Tauran, o si sta nel “cuore del potere” che “organizza guerre ventennali e poi si dimostra impotente” oppure si sceglie “il potere del cuore”, che “cambia la storia”. Ebbene, il potere del cuore ci sarà sicuramente all’appuntamento di Rimini (titolo: “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza.

 

Il destino non ha lasciato solo l’uomo”), ma pure il cuore del potere non manca davvero: tra i main sponsor - quelli che pagano il Meeting, per capirci - ci sono Enel, Eni, Finmeccanica, Ferrovie (per inciso i grandi gruppi pubblici avevano annunciato pesanti tagli a questo tipo di spese), Wind, Sky, Nestlè, Sisal e Lottomatica, la cooperativa La Cascina, la società Illumia (testimonial: Cesare Prandelli) e Autostrade per l’Italia.

 

meeting-rimini-2013meeting-rimini-2013

Pure tra gli ospiti il cuore del potere non scarseggia: oltre ai manager delle aziende paganti (molti di recente nomina renziana), ci sarà Sergio Marchionne, quattro anni dopo la prima apparizione riminese, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, persino l’informale ambasciatore del premier Oscar Farinetti parteciperà a un convegno (per non parlare dell’avatar dell’ex sindaco di Firenze, il nuovo inquilino di palazzo Vecchio Dario Nardella).

 

MARIO MAURO MARIO MAURO

Il capo, invece, non ci sarà. “Lo abbiamo invitato, ci farà sapere”, dicono dal palco alle ore 18.30. Matteo Renzi “ha declinato l’invito”, smentiscono da Palazzo Chigi un paio d’ore dopo. Bello schiaffo, non c’è che dire, che fa il paio con quello che invece Comunione e Liberazione ha assestato proprio a Maurizio Lupi e Mario Mauro, i due politici che volevano intestarsi la rappresentanza ciellina dopo la giubilazione per eccesso di scandali del Celeste Formigoni: nessuno dei due compare nel programma ufficiale del Meeting.

Roberto Formigoni Roberto Formigoni

 

Il rapporto con la politica è proprio il tallone d’achille dell’happening riminese. Dopo gli andreottismi dantan e le più recenti ovazioni a Silvio Berlusconi, magari c’è la consuetudine, forse l’affetto, ma manca l’amore. “Non ci interessano i talk show politici - scandisce Vittadini - che poi secondo me sono il punto più basso della politica : noi vogliamo che chi sarà a Rimini scopra protagonisti nuovi. Questo sarà un meeting alternativo perché noi vogliamo, se mai ce ne siamo spostati, tornare all’ispirazione originale dell’incontro”.

TauranTauran

 

I protagonisti nuovi e lo spirito orignario lo declina a seguire Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere: a parte Marchionne, Squinzi e un’altra quantità di manager di grandi aziende (dalla Ferrero a Deutsche Bank, da Siemens a Snam eccetera eccetera), ci saranno nomi mai sentiti come il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, i ministri Poletti (Lavoro), Guidi (Sviluppo), Galletti (Ambiente) e Stefania Giannini (Istruzione), unica ospite politica sul palco di ieri. Pure per parlare di giustizia c’è una scelta di rottura: Luciano Violante. Non manca, ovviamente, il lato Expo 2015: il ministro delegato Maurizio Martina (Agricoltura) e il commissario Giuseppe Sala, protagonista di un succoso pomeriggio col governatore lombardo Roberto Maroni.

SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE Giorgio Squinzi Giorgio Squinzi

 

Alla presidente del Meeting, Elena Guarnieri, però, piace poco “il gossip”, già esecrato da Vittadini, e decide quindi - in chiusura - di riportare l’uditorio, magari distratto dall’attesa del buffet, ad un livello più alto (forse troppo) con splendido ritorno circolare all’urgenza della cronaca: “Questo Meeting - spiega - pone una domanda radicale a ognuno di noi: ma l’uomo è una risorsa adeguata per affrontare tutto questo? Il potere del cuore basta?” (per i curiosi, la risposta pare sia sì).

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....