SILVIO, CHE CONDONO TI FO! – CON LA “VOLUNTARY DISCLOSURE” SALTA IL REATO DI FRODE FISCALE E SI FANNO RIENTRARE I CAPITALI DALL’ESTERO PAGANDO SOLO LE TASSE EVASE – CON QUESTE NORME BERLUSCONI NON SAREBBE STATO CONDANNATO

Nicola Porro per “Il Giornale

 

giancarlo padoan  giancarlo padoan

Tanto per essere chiari, se il condono per i reati fiscali di cui si discuterà la settimana prossima alla Camera si fosse applicato al caso di Silvio Berlusconi, l'ex premier non sarebbe oggi ai servizi sociali. Sarebbe, dal punto di vista fiscale, pulito come un giglio. I giudici non l'avrebbero potuto condannare, la Banca d'Italia non lo avrebbe potuto obbligare a vendere la quota in Mediolanum e nessuno avrebbe toccato il suo seggio Senato. Vediamola diversamente: chi ha commesso negli anni scorsi frode fiscale sottofatturando (per fare un esempio) e costituendo fondi neri all'estero, dal punto di vista penale la farà franca. Nessun giudizio di valore: basta dare uno sguardo alla legge oggi alla Camera.


Andiamo per ordine e cerchiamo di capire bene cosa sta succedendo sulla cosiddetta Voluntary disclosure (vi prometto che non la chiameremo più così). Si parte da una considerazione banale. Secondo i dati della Banca d'Italia, fuori dai confini nazionali ci sono ancora 250 miliardi di euro. Una bella sommetta. Una buona parte di questi quattrini si trova fuori, grazie ai nonni e ai padri. Non si fidavano dell'Italia e costituivano all'estero dei bei gruzzoletti. Ma non ci sono solo loro. Oltre le Alpi sono finiti anche i profitti aziendali, alla ricerca di paradisi fiscali.

 

silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (8)silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato (8)

I sistemi sono essenzialmente due. Il primo si chiama sottofatturazione. La società Alfa vende a prezzo poco più che vile alla società Beta, residente all'estero, e questa a sua volta rimette sul mercato facendo profitto. La società Alfa residente in Italia non realizza così utili e la Beta (del medesimo proprietario) al contrario si porta a casa un sacco di quattrini con tassazione agevolata. Questo imprenditore risulta povero a casa nostra, ma decisamente ricco all'estero. Un secondo giochetto è quello di contabilizzare fatture per operazioni inesistenti. Banalmente, la solita società Alfa paga commissioni elevate per servizi alla Beta. Costituendo per questa strada fondi all'estero, dietro fatture sostanzialmente false. Spesso per consulenze inesistenti.


Entrambi i comportamenti configurano un reato punibile con pene fino a sei anni di carcere, che si chiama frode fiscale. Attraverso questi meccanismi, un tempo più semplici di oggi, alcuni imprenditori italiani hanno contribuito a creare i 250 miliardi di fondi all'estero. È su questo bottino che vuole mettere le mani il Fisco. Con il condono, che ha svelato ieri sul Giornale Fabrizio Ravoni, si apre un'autostrada per far ritornare questo tesoretto in Italia.

GUARDIA DI FINANZA GUARDIA DI FINANZA


La procedura è complicata, ma possiamo sintetizzarla. L'imprenditore si presenta all'Agenzia delle entrate, dalla signora Orlandi, e le dice: ho peccato. Voi non lo sapete, ma sono un evasore. Detengo questi soldi all'estero che derivano da queste attività, come dimostro con queste carte bancarie (bonifici, accrediti, fatture, tutto quanto sia necessario per raccontare la nascita del fondo nero) e dunque ho evaso l'imposta per tot euro. Ecco qua i soldi. Ma voi in compenso mi cancellate il reato fiscale di frode e mi annullate (sostanzialmente) tutte le sanzioni e multe che sono previste dall'ordinamento. 

GUARDIA DI FINANZAGUARDIA DI FINANZA


L'imprenditore non va in galera e non viene martellato dalle multe. Ma paga tutto il dovuto relativo agli ultimi dieci anni di imposta evasa (quelli precedenti sono prescritti). Ovviamente questo giochetto può valere solo per chi non sia stato già pizzicato dalla Guardia di finanza o dall'Agenzia. La procedura deve essere di spontanea confessione. E comunque gli uomini del Fisco spulciano le carte, per controllare che non si paghi meno del dovuto.


Si tratta di un affare? Per l'imprenditore che ha paura della galera e di essere beccato certamente sì. E anche per il Tesoro che non è detto che riesca a mettere le mani sul maltolto. I costi sono decisamente superiori a quelli dei vari scudi fiscali che garantivano l'anonimato, ma non un condono penale così forte e resistente. Infatti, oltre a cancellare il reato di frode fiscale, il legislatore ha previsto che si cassi anche quello di riciclaggio per chi ha aiutato la nostra società Alfa a ripulire i suoi proventi all'estero. Dal punto di vista fiscale si pagano però tutte le imposte evase.

guardia finanza controlli fiscaliguardia finanza controlli fiscali

 

Certo per chi si è beccato il gruzzoletto del nonno in eredità è una pacchia. Le imposte evase sono solo quelle di successione e di rendimento del capitale: se la può cavare con un 8-9 per cento del patrimonio. Per l'imprenditore che ha sottofatturato o per il privato che ha fatto movimenti negli ultimi dieci anni sul conto all'estero, invece, l'aliquota rischia di essere quella ben più elevata del reddito (dunque con tutta probabilità, visti i soggetti e i patrimoni all'estero, si parla di almeno il 40 per cento).

 

È inutile fare i moralisti. Il Tesoro ha fame di quattrini e sa perfettamente che all'estero ce ne sono tanti. Per la Finanza non sarà facile scovarli. Sa che il modo migliore per farlo è garantire l'impunità penale e ridurre le sanzioni. Entrambe elevate negli ultimi anni. Così facendo ci si augura di portare a casa almeno un terzo dei fondi illegittimamente detenuti all'estero e cioè un'ottantina di miliardi. Per un'aliquota media che ci si aspetta essere tra il 15 e il 20 per cento. Una manna per Padoan e i suoi. Certo con qualche piccolo problemino di equità nei confronti di quegli italiani perseguiti e bastonati per i reati di frode fiscale già accertata. 

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...