conte speranza

CAMALECONTE! – FOLLI: "CONTE GIOCA CON LA SOLITA ASTUZIA SU DUE TAVOLI. IL PRIMO È QUELLO ISTITUZIONALE, NEL DESIDERIO DI ESSERE IL CANDIDATO DELL'ASSE PD-5S AL QUIRINALE. MA A TAL FINE GLI SERVE UNA PARVENZA DI NEUTRALITÀ POLITICA" - VENEZIANI: “PASSA DA SORDI A GASSMAN, VERSIONE GRADASSO. HA UNA SOLA PRIORITÀ: IO. UN IO GONFIO D'ARIA CHE MANCO BERLUSCONI, RENZI E LADY GAGA MESSI INSIEME. SI SA SOLO CHI È IL REGISTA DI QUESTA RIDICOLA MENATA: ROCCO CASALINO”

1 - CONTE GIOCA SU DUE TAVOLI

conte mattarella

Stefano Folli per Repubblica - Estratto

 

Conte gioca con la solita astuzia su due tavoli. Il primo è quello istituzionale, nel desiderio nemmeno troppo nascosto di essere il candidato dell'asse Pd-5S al Quirinale. Ma a tal fine gli serve una parvenza di neutralità.

 

Il secondo è quello politico, con l'idea di presentarsi come candidato-leader dei 5S, forte di quel tanto di popolarità guadagnata nei mesi del Covid (e non si sa quanto duratura).

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

 

È un'idea meno avventurosa e pericolosa dell'altra accarezzata nelle scorse settimane: un "partito del premier" in grado di sottrarre voti a Pd e grillini, collocandosi tra il 10 e il 14 per cento. E come tale intollerabile per le vittime dell'operazione.

 

D'altra parte, un Conte che rientra nei ranghi del M5S e ne diventa l'alfiere può salvare il governo nel breve termine, evitando lo spappolarsi del Movimento. Ma deve esporsi di più nella strategia di fondo.

 

Che peraltro resta quella di oggi: condurre il Pd e i 5S verso una crescente convergenza, così da ridurre, senza annullarle, le tendenze populiste e mescolarle con il "sì" all'agenda europea in una fusione che punta a conservare l'elettore grillino, sebbene disorientato dai troppi colpi di scena.

 

Resta da capire se il Pd possa accettare un simile itinerario che offre dei vantaggi, ma stempera il profilo "riformista" del centrosinistra e rischia di renderlo non più distinguibile dai 5S. 

 

SI SA SOLO CHI È IL REGISTA DI QUESTA RIDICOLA MENATA: ROCCO CASALINO

Marcello Veneziani per “la Verità”

 

GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO

Magari fosse di sinistra. Magari fosse figlio della Troika. Magari fosse filotedesco o filo-cinese-venezuelano. Avrebbe in ogni caso una linea, una consistenza, un obiettivo, sapremmo da cosa difenderci e come reagire.

 

Ma il governo Conte Orfei, che ha piantato le sue tende a Villa Doria Pamphilij per lo spettacolo del Circo, dieci giorni come ogni circo, non è nulla di tutto questo.

 

O meglio, è a turno tutto questo, un po' l' uno un po' l' altro, un po' l' altro ancora. Quando c' è il numero degli acrobati, è figlio della Troika. Quando c'è il numero delle foche ammaestrate è di sinistra.

 

conte meme

Quando c' è il numero dei leoni è tedesco, quando si esibiscono le scimmie è cinese-venezuelano.

 

Quando c' è il numero dei clown è sé stesso, anche perché i clown fanno la caricatura di tutti gli altri numeri del circo; fanno un po' i leoni e i domatori, un po' le scimmie, un po' gli acrobati, un po' le foche ammaestrate. E hanno tutti il fazzoletto nel taschino da cui escono sorprese.

 

ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE BY LUGHINO

Da tempo ero convinto che Giuseppi Conte fosse un nuovo personaggio interpretato da Alberto Sordi, che in occasione del suo centenario ha voluto donarci una parodia postuma: dopo il Marchese del Grillo, il professor Tersilli, Nando Moriconi, Mario Pio, il pizzardone, il tassista, lo sceicco, il magliaro e cento altri, è arrivato il premier Conte che un po' li sintetizza, un po' li scavalca.

 

conte casalino

I personaggi di Sordi sono sbruffoni, esibizionisti, spacconi, a volte hanno la pochette nel taschino, vendono fuffa, raggirano il prossimo, coglionano la gente e i lavoratori (famoso il gesto sordiano dell' ombrello); sono un po' vigliacchi, fregnoni e pataccari, truffatori e prepotenti, traditori e opportunisti, servili, gagà e cicisbei, voltagabbana e fintoamericani, spacciatori di merce farlocca e hanno una sola ideologia, una sola fede, una sola priorità: il paraculismo.

 

conte meme

Sono paraculi. Tutto ruota intorno al loro deretano, in ogni senso. Ovvero tengono a una cosa sola: la loro pellaccia, pensano solo a galleggiare, a piantare i glutei, a farsi 'na magnata, a papparsi 'na stecca, la loro unica bandiera è la propria panza.

 

Sono l' esagerazione dei difetti degli italiani: personaggi godibili al cinema, amabili nella ricreazione, ma insopportabili nella vita seria, disastrosi nelle tragedie vere e addirittura al vertice delle istituzioni.

 

L' altro giorno mi è capitato di vedere un suo film e di averne conferma: ho visto Un italiano in America, del 1967, diretto e interpretato da Alberto Sordi: lui va in America, lì lo chiamano tutti Giuseppi, una signora di colore a un certo punto gli prende il naso e gli dice: «Ah, Giuseppi Giuseppi». Ho visto in quella scena Conte col suo naso a pipa, che di profilo si allunga a vista d' occhio...

SORDI E VITTORIO DE SICA UN ITALIANO IN AMERICA

 

Giuseppi è nato lì, su quel set, in quella scena. Perché lui non è nato altrove, non viene dalla politica, non viene dalla gavetta, non viene dalle urne, non è nemmeno un tecnico, non viene da opere, studi e imprese memorabili; il suo curriculum, ricorderete, risultava taroccato. È nato lì, ciak, si gira, da una costola di Sordi, è un personaggio sordiano.

 

GIUSEPPE CONTE MEME

E come Sordi assume le sembianze che occorrono per girare la scena, si fa filoamericano, filotedesco, filocinese, populista e tecnocratico, filosinistra come fu filosalviniano, grillino e della casta. Sono qui, per servirla. Già ai primi passi lo definimmo il Conte Zelig, assume le fattezze dell' interlocutore e ne fa il verso.

 

CONTE MERKEL

Ma col tempo si è riempito di sé stesso, si crede uno statista, si sente già nella storia. Passa da Sordi a Gassman, versione gradasso. Ha una sola priorità: Io. Un Io gonfio d' aria che manco Berlusconi, Renzi e Lady Gaga messi insieme. Chiedetemi tutto ma non fatemi dimettere. Sono disposto a tutto pur di restare Presidente forever.

 

Per restare in ambito cinematografico Conte ci manda ogni giorno - soprattutto tramite il suo Giornale Luce, il Tg1 che è il megafono del regime - una valanga di trailer, ma il film intero non si vede. Ecco il promo di un film Potenza di Fuoco, ecco un altro Vi riempiamo di soldi, un altro ancora Gli Stati generali sulla vita gloriosa del re Sola e la sua Corte dei Conte. Protagonista unico lui: fa il re, il cancelliere, Sissi imperatrice...

 

GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

 Una marea di trailer, ma il film ancora non si vede. Si sa solo chi è il regista di questa ridicola menata: non è Fellini, De Sica o Monicelli, come ai tempi di Sordi, ma Rocco Casalino, figlio del reality da prendere sul serial. Le comiche di repertorio di Conte, mandate in onda dai tg, sono del genere lecchino-visionario, inaugurano il filone fantagovernativo.

 

Conte spara miliardi e cazzate, spesso le due cose coincidono, gigioneggia nel suo linguaggio attorcigliato e cavernoso, finto-istituzionale; concede, promette, annuncia e si piace, come si piace: un continuo congratularsi con sé stesso, fa il fenomeno, dice che tutto il mondo ci invidia e ci imita (il premier).

 

Joseph Conte' s superstar. Uno così si trova a governare l' Italia, da solo, giocando ai due forni in maggioranza, con due partner scimuniti e un paio di pupari ricattati, con una sovranità e una visibilità che manco un re o un dittatore, nel momento più delicato, più difficile della nostra storia. Capite perché sarebbe stato meglio avere di fronte un governo di sinistra o della Troika piuttosto che niente? Il niente di governo fa paura, spalanca l' abisso.

giuseppe conte meme

 

Uscendo dalla sala e dal circo, vorrei gridare: rimpiango la politica. Quella vera, anche avversaria. La politica, quella cosa modesta e potente, pratica e ideale, giudicata sui fatti e sulle idee: per anni hanno pensato che per avere più fatti dovessimo avere meno idee.

 

Oggi vediamo che dove mancano le idee alla fine mancano pure i fatti. Perché se non hai alte motivazioni non fai niente, punti solo a pararti le chiappe, a non schiodarle dalla poltrona, a prendere per i fondelli il mondo, farti attivo, passivo o deponente pur di restare lì. Ma prima o poi arriva il rinculo. Dove finiscono le idee e non cominciano i fatti, là governano i Giuseppi.

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLAROBERTO SPERANZA NICOLA ZINGARETTI VINCENZO BIANCONI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE A NARNI

giuseppe conte meme 1giuseppe conte meme 2WEEKEND CON IL MORTO CASALINO CONTE DI MAIO

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?