giuseppe conte ora tempo orologio

CONTE SENTE PUZZA DI BRUCIATO E SI ARROCCA CON I PIENI POTERI NEL FORTINO CHIGI - SUI SERVIZI HA TENUTO IL PUNTO PER PROROGARE L’AMICO VECCHIONE E MIRA A CONTROLLARE I QUATTRO VICE. SULLE GRANDI OPERE VUOLE DECIDERE DA SOLO I COMMISSARI, E IERI SERA HA MOSSO GUERRA A DI MAIO E ZINGARETTI PORTANDO IN CDM IL DECRETO CHE RIDISEGNA I COLLEGI ELETTORALI. COSÌ, IN CASO DI CRISI, SI POTREBBE ANDARE SUBITO ALLE URNE E "GIUSEPPI" DIVENTEREBBE INDISPENSABILE…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte tosse e raffreddore

Sostiene Bersani che «a breve si entrerà in un' altra era e tornerà anche la politica». E proprio l' approssimarsi della nuova fase porta autorevoli esponenti di governo del Pd a dire che l' esito di questo processo non può essere dato già oggi per scontato: o Conte sarà capace di guidarlo - cogliendo il momento giusto e aggiornando la squadra di Palazzo Chigi d' intesa con le forze di maggioranza - o finirà per esserne travolto. Nell' esecutivo è convinzione largamente condivisa che le capacità di manovra del premier in quel frangente saranno agevolate o ridotte a seconda di come il Paese arriverà al turning point , sotto il profilo sanitario e soprattutto sotto quello economico.

 

giuseppe conte riccardo fraccaro giancarlo giorgetti

Le previsioni non solo smentiscono un «rimbalzo» del Pil per il prossimo anno ma anticipano un «quadro drammatico», che è stato valutato allo stesso modo da esponenti di maggioranza con il leghista Giorgetti: «Per ora la Bce sta svolgendo un ruolo di supplenza, ma questa operazione rallenterà quando in Europa partiranno Mes e Recovery Fund. Ce ne rendiamo conto o facciamo finta di nulla?». Sarà (anche) per questo che il capogruppo del Pd Delrio sottolinea come «senza un cambio di passo non si regge», con riferimento al Paese oltre che al governo.

giuseppe conte gennaro vecchione

 

Sentendo puzza di bruciato, Conte ha preso a blindarsi. Le sue mosse sono figlie di un unico disegno, che è quello dell' arrocco in chiave di potere. Sui vertici dei servizi ha tenuto il punto per la proroga di Vecchione al Dis, e mira a controllare i quattro vice delle due Agenzie all' interno di un gioco di sponde che - come racconta un esponente della segreteria dem - «impegna anche Gianni Letta e D' Alema». Sulla gestione dei fondi europei lavora per accentrare tutto in una struttura di coordinamento a Palazzo Chigi che è una sorta di Invitalia 4.0.

d'alema conte

 

Sulle grandi opere - come ha scritto Giorgio Meletti sul Domani - ha ingaggiato un braccio di ferro con la Ragioneria generale dello Stato per decidere da solo i commissari di cinquanta progetti non meglio definiti. E sulla Rai - che è tassello essenziale della sua strategia - si è schierato a difesa dell' amministratore delegato Salini, smentendo il ministro dell' Economia.

 

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

Avendogli affibbiato il cliché dell' attendista, i suoi alleati sono storditi dalla rapidità con cui Conte si sta costruendo il fortino, mentre marciscono i loro tavoli sul programma con cui immaginavano di imbrigliarlo: quello per le riforme è saltato l' altro ieri; quello economico è andato a monte ieri dopo una rissa sul Mes su cui il premier ben si guarda dal cercare una sintesi.

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

 

Conte ha l' abilità di dire una cosa e di fare il suo contrario. Sul Recovery Fund prima ha ammesso in tv che «siamo un poco in ritardo», poi ha sostenuto di esser stato frainteso. È il meccanismo con cui ha messo in scacco finora istituzioni, partiti di maggioranza e opposizione, e pure i sindacati. «Aveva promesso di convocarci per la legge di Stabilità e non l' ha fatto», si lamentava ieri il leader della Cgil Landini, che ha aspettato invano l' invito dopo avergli steso il tappetino.

GIUSEPPE CONTE MAURIZIO LANDINI

 

Avanti i prossimi, che sono li suoi alleati. Consapevole di essere atteso al varco dopo la Finanziaria, ieri sera il premier ha giocato d' anticipo portando in Consiglio dei ministri il decreto legislativo per ridisegnare i collegi elettorali dopo il taglio dei parlamentari. Una manovra da blitzkrieg , visto che nel Pd non erano stati informati e riversavano su Conte commenti irriferibili.

 

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

Tecnicamente è una decisione ineccepibile, politicamente è un atto di guerra dichiarato a Di Maio e Zingaretti. Perché così, in caso di crisi, si potrebbe andare subito alle urne con l' attuale sistema di voto maggioritario, siccome il proporzionale staziona alle Camere sul binario morto. E Conte con la sua lista, che ci sarà, diverrebbe indispensabile per competere con il centrodestra.

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Mentre il Paese e i partiti sono concentrati sullo sci e sul cenone di Natale, il premier sta per ultimare l' arrocco. Che non è solo una mossa difensiva. Giorni fa, a un parlamentare a cui ha promesso la candidatura, a un certo punto ha detto: «Non si devono mai sottovalutare le persone»...

IL DPCM DI CONTE - MEMEConte Casalino meme OshoCONTE COMANDA COLOREL ULTIMO DPCM DI CONTE – MEMEgiuseppe conte memeLA CHIUSURA DEI RISTORANTI BY GIUSEPPE CONTEgiuseppe conte meme 2meme sull orologio di conte MEME SUL RITARDO DI CONTEconte meme giuseppe conte meme 1giuseppe conte meme leghistaGIUSEPPE CONTE - STATI GENERALI M5S

Ultimi Dagoreport

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!