conte merkel

STARANNO ANCHE SUL CAZZO MA I TEDESCHI SO' BRAVI - PERCHÉ IL PIANO PANDEMICO DELLA MERKEL ERA PRONTO IL 16 GENNAIO E QUELLO DI CONTE E SPERANZA A MARZO? – NON È UN CASO SE L’ITALIA È IL SESTO PAESE PER MORTI DA CORONAVIRUS E LA GERMANIA IL 12ESIMO. IL GOVERNO CRUCCO È ENTRATO NELLA PANDEMIA PREPARATO E SI È ATTIVATO RAPIDAMENTE. NOI IL 22 GENNAIO ABBIAMO SCOPERTO DI NON AVERE UN PIANO PANDEMICO AGGIORNATO E C’È VOLUTO UN MESE E MEZZO PER APPROVARNE UNO NUOVO. ORMAI PERÒ ERA TROPPO TARDI…

 

 

Giuseppe De Lorenzo Andrea Indini per www.ilgiornale.it

angela merkel e giuseppe conte by osho

 

L'Italia un piano pandemico contro il coronavirus lo ha avuto solo il 2 marzo, dieci giorni dopo l'esplosione del contagio. La Germania, invece, lo aveva pronto già dal 16 gennaio. Un mese e mezzo prima. Le date in questo caso non sono dettagli, fanno la differenza. E forse hanno salvato vite (tedesche).

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

Lecito dunque chiedersi: perché Berlino era preparata e Roma invece no? Nella lunga serie di interrogazioni parlamentari depositate dal deputato di FdI Galeazzo Bignami, è contenuto anche un interrogativo che riguarda l'ormai noto "piano segreto" anti Covid.

galeazzo bignami

 

Un documento riservato, tenuto nascosto anche alle Regioni, di cui è stata negata l'esistenza e ancora oggi non divulgato ufficialmente. Sul tema si attende una sentenza del Tar del Lazio, che potrebbe costringere il ministero a renderlo pubblico. Ma ora a tenere banco non è tanto la sua esistenza o meno. Quanto le tempistiche con cui si è arrivati a redigere un dossier nato troppo "tardi" per essere utilizzato al meglio contro l'avanzata del morbo.

CRONOLOGIA – IL CORONAVIRUS E LE MOSSE DEL GOVERNO ITALIANO

 

A ricostruire nel dettaglio quanto successo in quei giorni è il Libro nero del coronavirus, già arrivato alla prima ristampa. Il 31 gennaio, come noto, il governo delibera lo Stato di emergenza dopo il test positivo di due turisti cinesi. Qualche giorno prima, il 22 gennaio, al ministero della Salute si era riunita la prima task force che aveva scoperto l'inesistenza di un Piano pandemico aggiornato.

 

coronavirus terapia intensiva in germania

Gli esperti avevano deciso di elaborare uno studio sui possibili scenari e l'eventuale impatto del Covid sul Ssn. Si trattava di precauzione, visto che nessun italiano a quel tempo sapeva di essere infetto. Insomma: il governo aveva giocato (quasi) d'anticipo rispetto all'epidemia. Ma poi qualcosa si inceppa non appena la palla passa nelle mani del Comitato tecnico scientifico.

 

STEFANO MERLER

Le tempistiche di produzione del dossier, infatti, non sono rapide: il 12 febbraio un matematico, Stefano Merler, presenta i suoi calcoli al Cts che decide di creare un "gruppo interno" per produrre una "prima ipotesi di piano operativo"; tra il 19 e il 20 febbraio gli esperti si incontrano e presentano una prima bozza a Speranza; poi il Cts torna a valutarlo il 24 febbraio, cioè tre giorni dopo Codogno; e arriverà a una versione definitva solo il 9 marzo. Cioè a epidemia conclamata. Ovvero troppo tardi per essere davvero utile.

 

Le domande che Bignami rivolge a Speranza sono due. Primo: per quale motivo l'Italia non aveva un piano pandemico aggiornato, "come prescritto dalle fonti normative e internazionali", ed è stata costretta a realizzarlo in corso d'opera?

 

giuseppe conte e angela merkel a meseberg by osho

Secondo: perché mentre la Germania già dal 16 gennaio esistevano protocolli per la valutazione del rischio e linee guida per testare, tracciare e gestire il contagio", l'Italia non aveva tra le mani un documento su cui basarsi per gestire il morbo?

 

Il modello tedesco, in effetti, su questo si è dimostrato ben più preparato del sistema italiano. In un articolo pubblicato sulla piattaforma Exemplars in Global Healt e su Our World in Data (un progetto di alcuni ricercatori dell'Università di Oxford), emerge che a Berlino "le valutazioni dei rischi e le linee guida tecniche per i test, la ricerca dei casi, la ricerca dei contatti, l'igiene e la gestione delle malattie, nonché vari altri documenti, erano disponibili dal 16 gennaio".

NEW YORK TIMES DISASTRO ITALIA CORONAVIRUS

 

Lo stesso giorno i ricercatori del Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni dell'Università Charité avevano anche sviluppato il primo test diagnostico per rilevare il "nuovo coronavirus cinese", oggi utilizzato da quasi tutto il mondo per effettuare i tamponi. E questo ben 10 giorni prima che il 27 gennaio scoppiasse il primo focolaio in Baviera.

 

coronavirus scuola germania 7

 La differenza con l'Italia sta tutta qui: "Il governo tedesco - si legge nell'articolo - è entrato nella pandemia con un dettagliato piano pandemico nazionale. Insieme ai piani di preparazione generici e ad altri piani e documenti specifici per malattie (ad esempio, per MERS), questo piano di risposta dettagliato ha consentito al governo di attivarsi rapidamente, senza sprechi di tempo in controversie relative a governance, contabilità o costi".

 

manifestazione no mask a berlino

A Roma, invece, il 22 gennaio abbiamo scoperto di essere disarmati. Ma abbiamo approvato un "piano" solo un mese e mezzo dopo. Quando ormai lo tsunami si era abbattuto sulla Penisola. Perché?

coronavirus scuola germania 8coronavirus scuola germania 5coronavirus scuola germania 4coronavirus terapia intensiva in germania 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…