giorgia meloni corte dei conti

LA CORTE DEI CONTI ASSESTA UN’ALTRA BOTTARELLA AL GOVERNO: “LA NECESSITÀ DI PROCEDERE A UN’ACCELERAZIONE DELLA SPESA PER GLI INTERVENTI DEL PNRR NON POSSONO E NON DEVONO FAR ABBANDONARE L’OBIETTIVO PRINCIPALE DELLO STESSO PIANO: MODERNIZZARE IL PAESE” – UN MONITO CHE ARRIVA NEL BEL MEZZO DI UNO SCAZZO TRA GIUDICI CONTABILI E IL GOVERNO, CHE STA RIFORMANDO CON LA MANNAIA L’OPERATO DELLA CORTE – MICHELE AINIS: “STIAMO PER FARE UN ALTRO PASSO VERSO L’ANNULLAMENTO DELLO STANDARD ETICO RICHIESTO AI SERVITORI DELLO STATO…”

corte dei conti

C.CONTI, CRUCIALE PNRR, NON PERDERE OBIETTIVO MODERNIZZARE PAESE

(Adnkronos) - "Per una valutazione complessiva della finanza pubblica, e della adeguatezza dell'azione che si intende intraprendere all'interno dei limiti consentiti dalla nuova governance economica europea, è di particolare rilievo lo sviluppo nel prossimo biennio del Pnrr".

 

Così la Corte dei Conti in audizione sul Dfp. "La necessità di procedere ad una accelerazione della spesa per gli interventi resi disponibili con il Piano, nonché l'emergere di nuove esigenze congiunturali non possono e non devono far abbandonare (o ridurre) quello che era l'obiettivo principale dello stesso Piano: contribuire alla modernizzazione del Paese rafforzandolo rispetto alle crisi cui è stato finora esposto".

 

CORTE DEI CONTI - GIUDICI CONTABILI

Di qui "gli interventi per la sanità, ma anche quelli per rimuovere vincoli storici allo sviluppo in termini infrastrutturali, della rete dei trasporti, della digitalizzazione e interconnessione, dell'ammodernamento della pa e, non ultimo, per rafforzare le capacità di ricerca e innovazione del nostro tessuto economico, di cui spesso si sottolinea l'importanza a fronte delle crisi, ma di cui è urgente avviare la modifica", sottolinea la Corte.

 

CORTE DEI CONTI SOTTO ATTACCO

Estratto dell’articolo di Michele Ainis per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/commenti/2025/04/17/news/corte_dei_conti_sotto_attacco-424132313/

MICHELE AINIS

 

I magistrati contabili sono poche centinaia, un’isoletta nel gran mare del nostro apparato giudiziario. Non hanno certo la forza politica e mediatica dei diecimila giudici ordinari. Anche l’istituzione che li accoglie, con quel nome – Corte dei conti – che evoca castelli e cavalieri medievali, rimane misteriosa per i più.

 

Sarà per questo che la mannaia sulle loro funzioni cade nell’indifferenza generale. Eppure sono funzioni quantomai importanti, di rango costituzionale. La Corte dei conti – per richiamare le parole che usò nel 1995 la Consulta – è «garante imparziale» degli equilibri di bilancio, nonché «della corretta gestione delle risorse collettive».

 

Enrico Flaccadoro - Corte dei conti

In sintesi, è un presidio di legalità, nel Paese dove l’illegalità ha fin troppi seguaci. Ed è il giudice che castiga il danno erariale, ossia quello sofferto dalle casse dello Stato per colpa di chi ne amministra i denari.[…]

 

Questo custode del patrimonio nazionale, tuttavia, sta per venire disarmato. Effetto d’una legge proposta nel dicembre 2023 da Tommaso Foti […] . Il 9 aprile, dopo mesi di dibattiti e ulteriori peggioramenti del testo in commissione, la Camera ha dato il suo via libera.

 

Seguirà, a breve, il Senato. Con la conseguenza di comprimere la giurisdizione della Corte dei conti, di svaporare la responsabilità amministrativa.

 

[…]Vediamone infatti le misure una per una.

 

CORTE DEI CONTI - GIUDICI CONTABILI

Primo: tutti salvi se la Corte dei conti – in sede di controllo preventivo – rimane in silenzio per un mese, o se ha vistato l’atto sia pure per profili diversi da quelli che configurano un illecito.

 

Secondo: i politici rispondono soltanto in caso di dolo, non più per colpa grave.

 

Terzo: se ne presume comunque l’innocenza quando l’atto amministrativo sia stato proposto, vistato o sottoscritto dai tecnici (come succede sempre).

 

Quarto: a loro volta dirigenti e funzionari ottengono uno sconto del 70 per cento sul danno erariale, e comunque non dovranno mai corrispondere più del doppio del proprio stipendio.

 

Quinto: di conseguenza i titolari di incarichi gratuiti (e sono tanti) restano indenni, non avranno alcunché da risarcire.

TOMMASO FOTI - LAPRESSE - 1

 

Sesto: per i tecnici scatta però l’assicurazione obbligatoria, ovviamente a spese dello Stato (ecco perché il tetto viene ridotto del 70 per cento: altrimenti nessuna compagnia assicurativa troverebbe conveniente la propria copertura).

 

Settimo: quanto ai pochi che andranno a giudizio, la prescrizione viene notevolmente accelerata.

 

Ottavo: se scatta un’improbabile sentenza di condanna, ai politici basterà pagare gli importi contestati per azzerare ogni ulteriore conseguenza a loro carico, compresa l’ineleggibilità.

 

giorgia meloni carlo nordio

Insomma, una grazia di Stato a danno dello Stato. E come si giustifica? Per sconfiggere la «paura della firma », dicono lorsignori. Cioè il timore d’esporsi ad addebiti penali o a responsabilità contabili, per cui gli amministratori rinunziano a timbrare qualunque decisione. Sennonché l’unico studio disponibile sulla burocrazia difensiva […] enumera ben altri fattori di rischio, da un ambiente normativo infido e caotico alla frammentazione delle responsabilità e dei ruoli.

 

Lo riconosce, d’altronde, pure la Consulta, in una sentenza del luglio 2024 peraltro fin troppo compiacente sulle ultime scelte del nostro legislatore. Ma in quella decisione la Corte costituzionale boccia l’ipotesi di circoscrivere la responsabilità amministrativa al dolo, come propone viceversa il ddl Foti.

 

TOMMASO FOTI - LAPRESSE - 2

In una decisione precedente (n. 340 del 2001) aveva reputato illegittimo ridurre la responsabilità a una quota della retribuzione. E in molte altre pronunzie sempre la Consulta ha posto l’accento sulla deterrenza che in passato veniva garantita dai controlli della Corte dei conti, pace all’anima sua.

 

Morale della favola: stiamo per fare un altro passo verso l’annullamento dello standard etico richiesto ai servitori dello Stato. Ma pazienza, non è ancora finita.

La prossima volta possiamo offrire un premio a chi procura un bel danno erariale.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…