guido crosetto alfredo mantovano salvatore luongo mario cinque riccardo galletta

CROSETTO RISCHIA DI DIVENTARE UN MINISTRO A METÀ – SULLA SCELTA DEL NUOVO COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI È IN CORSO UN BRACCIO DI FERRO TRA IL MINISTRO DELLA DIFESA (A CUI SPETTA FORMALMENTE LA NOMINA), CHE VUOLE A TUTTI I COSTI SALVATORE LUONGO, E IL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, CHE SPINGE PER MARIO CINQUE O RICCARDO GALLETTA –  “IL FOGLIO”: “COSA ACCADE SE CROSETTO NON LA SPUNTA? LA VICENDA RACCONTA DELLA SEPARATEZZA DI UN ALTRO MINISTRO. E’ UN ALTRO CASO GIULI, MA CHE ATTRAVERSA I CORPI DELLO STATO. MELONI SI FIDA ANCORA DI CROSETTO?

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “Il Foglio”

 

guido crosetto informativa in senato foto lapresse 2

Chi sceglie? Chi decide? Chi lo sceglie il prossimo comandante generale dei Carabinieri? Lo sceglie il ministro della Difesa, Crosetto, o lo suggerisce l’Autorità delegata, Mantovano? I candidati sono tre e il favorito è Cinque (Mario). Il 14 novembre scade il mandato di Luzi e si sa già che il nome di Crosetto è Salvatore Luongo come si sa che Mantovano predilige uno fra Cinque e Riccardo Galletta.

 

[…] cosa accade se Crosetto non la spunta? Alessandro Giuli ha rivendicato il diritto di nominare il capo di gabinetto (ed è finita male, per fuoco amico), Crosetto può rivendicare lo stesso diritto di Giuli?

 

ALFREDO MANTOVANO

[…]  la nomina del prossimo comandante generale dei Carabinieri racconta della separatezza di un altro ministro ancora, Crosetto. La nomina è di competenza esclusiva del ministro della Difesa, sentito il parere del capo delle Forza Armate, il presidente Mattarella. Viene ratificata in Cdm […]

 

L’attuale vice di Luzi è Luongo e assumerebbe la funzione, alla scadenza, proprio come è accaduto per la GdF con Andrea De Gennaro, che ha sostituito Zafarana, oggi presidente Eni. Si ripropone a un anno di distanza la stessa dinamica: una nomina di competenza ministeriale potrebbe essere “commissariata” da Palazzo Chigi.

 

salvatore luongo

Giorgetti ha condiviso la decisione di Giorgia Meloni e Mantovano (nominando De Gennaro) ma Crosetto non è Giorgetti. Vuole la nomina di Luongo perché si fida, lo stima, perché è lui che deve formalizzare la proposta e perché pensa che “Mantovano sia troppo signore per fare quel mestiere lì”. Chi è Luongo? E’ stato capo del legislativo con i ministri Pinotti, Trenta, Guerini e Crosetto. Ha una consuetudine con la politica, come è naturale che sia per chi ha svolto quel ruolo.

 

Chi è Galletta? E’ l’outsider, il più anziano dei candidati, generale di Corpo d’armata, e guida il Comando Interregionale Pastrengo. Ha lavorato in Sicilia, a Palermo, e Mattarella era solito pregare presso la cappella militare quando Galletta era di stanza in Sicilia.

 

mario cinque

Chi è Cinque? E’ la figura privilegiata da Mantovano ed è stato comandante dei corazzieri e aiutante di campo del presidente della Repubblica. Chi è l’uscente? E’ Luzi, nominato da Guerini, e il 10 ottobre ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, a Goffredo Buccini, dove ha parlato a favore dello ius soli.  Luzi, come è già avvenuto con i comandanti della GdF, può ambire, legittimamente, alla presidenza di una partecipata come l’Anas, ma il governo vuole Luzi all’Anas?

 

Da settimane, per primo il quotidiano Domani, si scrive della disputa Crosetto-Mantovano, di questa nomina, ma il caso Crosetto è molto più che una questione di nomine. E’ un altro caso Giuli, ma che attraversa i corpi dello stato. Meloni si fida ancora di Crosetto? E qual è la missione di Mantovano?

 

riccardo galletta

Il sottosegretario all’Autorità delegata sta cambiando il volto dei Servizi, vuole vedere chiaro su troppe vicende opache. Crosetto ha denunciato più volte manovre, tentativi di dossieraggio, ed è stato audito al Copasir. Sono audizioni secretate ma le facce parlano e le facce dei membri di FdI al Copasir, quando Crosetto interviene, non sono facce amiche. FdI rimprovera al ministro una prossimità con il vecchio mondo, con il Pd […]

 

Da ministro, Crosetto è chiamato a scegliere anche il prossimo segretario generale della Difesa e il capo della Divisione armamenti. Al momento, il segretario generale della Difesa, con funzioni vicarie, è la vice Luisa Riccardi che lavorava con la ministra M5s, Elisabetta Trenta.

 

Per il capo della Divisione armamenti si fa il nome di un funzionario dalla bella storia, che non può che intrecciarsi con la storia recente della Difesa. E’ l’ex capo di gabinetto di Lorenzo Guerini, Antonio Conserva, comandante del Comando Logistico dell'Aeronautica Militare.

 

teo luzi foto di bacco (2)

La soluzione potrebbe essere Cinque al posto di Luzi (passa la linea Mantovano) e le due nomine (segretario generale e capo della Divisione armamenti) lasciate nella “disponibilità” di Crosetto. Ma i corpi si fiderebbero ancora di un ministro a metà? […]

GUIDO CROSETTO CON LORENZO GUERINI E GIOVANNI DONZELLI AL COPASIRguido crosetto informativa in senato foto lapresse 3

 

GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…