1. LA CULLA DEL RINASCIMENTO È DIVENTATA UNO SPAZIO PLASTIFICATO, COME IL SUO SINDACO 2. DA QUANDO PASSA PIÙ TEMPO NEI TALK CHE A PALAZZO VECCHIO, RENZI È RIUSCITO A ROTTAMARE LA BELLEZZA DELLA SUA CITTÀ DOVE PIACE SOLO CIÒ CHE È GLAMOUROSO 3. PRIMA L’IDEA DI PROIETTARE SULLA CHIESA DI SAN LORENZO LA FACCIATA MAI REALIZZATA DI MICHELANGELO, POI L’ERBA FINTA DAVANTI AL BATTISTERO DEL GHIBERTI, LA STATUA DEL DAVID IN RESINA E LE INUTILI PANCHINE DI PLEXIGLAS A SANTA MARIA NOVELLA 4. L’ACCADEMIA D’ARTE NELL’ABBANDONO, I CINEMA SONO CHIUSI E ANCHE ALCUNI TEATRI 5. TUTTO QUESTO MENTRE I TURISTI, INVECE DELLA CITTA’ DI GIOTTO, DANTE, BRUNELLESCHI, TROVANO NEGOZIETTI CHE VENDONO PACCOTTIGLIA KITSCH FATTE IN COREA E RENZI AFFITTA PONTE VECCHIO AI BANCHETTI DI MONTEZEMOLO E PREPARA LA SUA SCALATA

Dagoreport

E pensare che si deve preparare a festeggiare i 150 da Capitale d'Italia! Siamo a posto!
Se una Lucy Honeychurch si affacciasse oggi da una camera con vista su Firenze potrebbe vedere più che altro una città virtuale, oppure statuette kitsch. Una città immaginaria, che non c'è. L'architettura, invece, è in dismissione.

Prima l'idea di videoproiettare sulla facciata della chiesa di San Lorenzo la facciata progettata, ma mai realizzata, di Michelangelo... con aggiunta l'idea di fare un sondaggio tra i cittadini se realizzarla oppure no. Poi è arrivato l'EVENTO "Florens", con l'erba finta davanti al battistero del Ghiberti "perché un tempo era così" (sì, ma un tempo c'erano anche i dinosauri, cosa facciamo: li rimettiamo come in Jurassic Park?).

Poi, la ricostruzione in resina del David posto sulla strombatura del tamburo di Santa Maria del Fiore "perché una volta c'era stata questa ipotesi". Alè. Poi l'idea di bucherellare l'affresco del Vasari nel Salone di Palazzo Vecchio per vedere se sotto c'erano gli avanzi di quello (la Battaglia di Anghiari, perduta) di Leonardo da Vinci.

Ora, si vuole allestire la Porta del Paradiso restaurata nel museo del Duomo (giusto) ma davanti alla ricostruzione della facciata (mai realizzata) di Arnolfo di Cambio. In mezzo a tanto virtuale c'è stato spazio anche per un po' di glamour, come il teschio di Damien Hirst nello stanzino del principe, la trasformazione in luogo del lusso di alcuni palazzi del centro o belle mostre, come "Territori instabili" a Palazzo Strozzi, con però allestito nel cortile una sorta di nido rosa per rondini giganti.

E se ci spostiamo a Santa Maria Novella si scopre che la pensilina (non bella) progettata da Toraldo di Francia è stata rimossa a meno di vent'anni di vita e in piazza sono state messe panchine di plexiglas che d'estate non può sederti perché ti si scioglie il didietro mentre guardi aiuolette cinte di rosa e cannette di bambù che reggono una griglia tutta sgangherata. Intorno, tutti vendono le statuette dei David fatti in Corea per turisti che guardano tre cose (sempre le stesse) tutti in fila. Ma questa roba qua è Firenze? La capitale del Rinascimento? Dell'artigianato? Della cultura?

Se non è inautentico non piace, non fa amerikano. Se non è glamour non piace. E il moderno, quello poi, non piace proprio. Il nuovo fa paura, terrore a Firenze. Così, alla lunga, si rottama una città; questa sì che si rottama.

Buche ovunque. Le Manifatture Tabacchi a Sant'Orsola sono un vuoto urbano al quale non si è mai saputo dare risposta: ora sono ironicamente coperte di dollari finti ($$). L'accademia d'arte è lasciata nell'abbandono: transennato il cortile, con le statue con i peni tranciati, atri faticenti e ragazzi sinceramente impegnati a disegnare quelle che Ruskin esaltava nelle sue mattinate fiorentine ma per chi? Per cosa? I cinema sono chiusi.

E anche alcuni teatri. La sala della Pergola viene rifatta all'antica. Il Palazzo delle Poste di Michelucci, anziché pensare di riconvertirlo, Renzi vuole abbatterlo (lo ha detto addirittura da Bruno Vespa!). Jean Nouvel, che doveva sistemare l'ex Fiat di viale Belfiore, se ne è andato; il tribunale è stato spostato fuori, potrebbe lasciare anche la caserma dei carabinieri di Santa Maria Novella. Son tutti vuoti urbani abbandonati, preda di piccioni, murati alla meglio. Poca capacità di progettare il nuovo, nemmeno una pensilina per gli Uffizi: naufragata anche quella (era stata progettata da Arata Isozaki).

E' talmente evidente tutto ciò, che ci sono pure due mostre in corso sullo stato di inautenticità della città: una si chiama "Autenticittà" all'Accademia e una è all'Archivio della città su "Vasco Pratolini" e la demolizione del quartire di Santa Croce dove viveva (ci scrisse un libro "Il mio quartiere").

Rottamare una città sarà per qualche "moderno" anche una bella cosa, forse. Firenze ha iniziato la sua rottamazione nel 1938, proprio con la demolizione del quartiere di Santa Croce. Peccato che, poi, bisognerebbe anche sapere costruire qualcosa di non vurtuale, effimero, bla bla...

 

Teatro Niccolini chiuso Statua Accademia senza pene Paraboliche e condizionatori PA Manifattura Tabacchi Accademia Bancherelle kitsch Case disabitate Cortile accademia In mostra il Palazzo delle Poste di Michelucci che Renzi vuole abbattere

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