daniele pepino in azione -6

DAGLI ADDESTRAMENTI COL PKK AL FURTO DI LIBRI: IL FIGLIO DEL MAGISTRATO COLPISCE ANCORA - DANIELE PEPINO, FIGLIO DEL GIUDICE LIVIO (FONDATORE DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA) BECCATO DALLE TELECAMERE MENTRE RUBAVA 11 VOLUMI, TRA CUI DUE SUI NO TAV, DA UNA LIBRERIA DI TORINO - E COSA FA NELLA VITA? L’EDITOR DI UNA CASA EDITRICE!

 

1. IL FIGLIO DEL MAGISTRATO PEPINO DENUNCIATO PER FURTO DI LIBRI

Erica Di Blasi per ‘la Repubblica - Torino’

daniele pepino in azione  6daniele pepino in azione 6

 

Daniele Pepino, Il figlio dell'ex magistrato Livio Pepino, è stato denunciato per aver rubato dei libri da un negozio di Oulx. Si tratta in tutto di undici volumi, tra cui due pubblicazioni legate ai No Tav: "Un viaggio che non promettiamo breve" e "Fuori dal tunnel". La merce valeva in tutto 151 euro. Ad accorgersi delle copie che mancavano è stato lo stesso libraio che qualche giorno fa è andato a presentare denuncia ai carabinieri.

daniele pepino in azione  5daniele pepino in azione 5

 

Per arrivare al ladro si sono rivelati fondamentali i filmati delle telecamere di zona e degli impianti di videosorveglianza. Avvicinandosi più volte al bancone è riuscito a nascondere ben undici libri sotto il suo giaccone. Daniele Pepino, 40 anni, è stato identificato grazie alla targa del suo furgone. Nei filmati lo si vedeva anche poco prima in azione all'interno della libreria. I carabinieri di Susa lo hanno quindi denunciato per furto aggravato. Ironia della sorte, il ladro di libri collabora come editor per le edizioni "Tabor".

daniele pepino in azione  4daniele pepino in azione 4

 

 

 

2. FIGLIO DEL GIUDICE SI ADDESTRA COL PKK

Da www.lospiffero.it del 3 luglio 2012

 

Pepino senior, toga rossa, si scaglia contro l'ex collega Caselli e giudica "repressione" l'azione della magistratura torinese contro i No Tav. Il figliolo è sulle montagne del Kurdistan con i guerriglieri

 

daniele pepino in azione  3daniele pepino in azione 3

Il padre è Livio Pepino, giudice a riposo, fondatore di Magistratura Democratica, ultimamente in rotta con Gian Carlo Caselli, compagno di corrente rinnegato per la sua azione di contrasto alle frange violente No Tav. Il figlio, Daniele Pepino, è uno dei militanti più in vista dell’anarco-insurrezionalismo nostrano, sempre in prima fila su ogni fronte di lotta. Entrambi valsusini, residenti a Chiomonte dove possiedono terreni espropriati per la realizzazione del cantiere dell’alta velocità.

 

daniele pepino in azione  2daniele pepino in azione 2

Insomma, ideali e interessi privati li spingono sulle barricate. E se il babbo si è lanciato spada in resta contro il procuratore capo della Repubblica di Torino e ha vergato un pamphlet (scritto a quattro mani con lo storico engagé Marco Revelli) per difendere le ragioni del movimento No Tav, bollando l’iniziativa giudiziaria di Caselli nientemeno come “repressione”, l’erede ha momentaneamente abbandonato il campo di battaglia valsusino per le montagne del Kurdistan, dove ha raggiunto i guerriglieri del Pkk.

 

daniele pepino in azione  1daniele pepino in azione 1

È lo stesso Pepino junior a farlo sapere in una mail indirizzata a Sara Nicoletti, cui è legato sentimentalmente, e ai compagni d’arme: «Cari compagni – scrive il descamisados casalingo - Ho letto con piacere le notizie che Manu ha mandato su Luca...  (Abbà, il militante fulminato su un traliccio dell’alta tensione, ndr) Chi può gli mandi direttamente, o tramite lei, un saluto anche da noi e dai compagni di qua, dal Kurdistan.  Noi siamo qui, a Dyarbakir, da un paio di giorni.

 

Domani partiremo per Van, Hakkari, Yuksekova, le montagne insomma, quindi non ci sentiremo per un po’...  Per questo son venuto a un internet point finché siamo in città, per vedere se  c’erano novità su Luca e mandarvi un saluto. Qui la situazione, come del resto più o meno sapevamo, si è ulteriormente aggravata rispetto al nostro ultimo viaggio, dal punto di vista repressivo, nell’ultimo mese gli arresti sono stati decine... Dall’inizio dell’operazione KCK, cioè negli ultimi due anni e mezzo, hanno arrestato circa 7.000 persone (7.000!!!). (oltre ai circa 8.000 prigionieri del PKK)

 

Ora i prigionieri hanno  incominciato, in centinaia, uno sciopero della fame. Anche da fuori diversi  gruppi e associazioni di sostegno ai prigionieri e ai loro familiari, lo stanno facendo da fuori per sostenerli. Stamattina siamo stati a trovarli... Sono decisi a scioperare a oltranza. Sappiamo cosa questo ha significato troppe volte qui in Turchia (troppi/e compagni/e morti/e nelle carceri e fuori...). Quindi la situazione è questa... Il resto ve lo racconteremo poi. Un abbraccio. Forza! Pepi».

 

La vicenda è al centro dell’attenzione di Stefano Esposito, il parlamentare Pd da sempre schierato a favore della Torino-Lione e, soprattutto, nemico giurato delle frange violente del movimento No Tav.

Livio Pepino Livio Pepino

 

«Premesso che le colpe dei padri non ricadono sui figli e che le scelte dei figli non impegnano i padri – scrive in una nota l’esponente democratico - trovo stupefacente il fatto che mentre l’ex magistrato Livio Pepino è impegnato in un’opera di santificazione del movimento No Tav e di contestazione dell’operato della Procura di Torino e del suo collega Caselli, la cui azione nei confronti di qualche decina di teppisti violenti viene etichettata come “repressione”, Pepino jr, Daniele, uno dei leader storici dell’anarco-insurrezionalismo piemontese, ha abbandonato momentaneamente Chiomonte e le montagne valsusine, per recarsi in Kurdistan, forse per migliorare alla scuola del Pkk lo studio delle tecniche di guerriglia e approfondire il concetto di “guerra civile totale”che gli è particolarmente caro?

 

NO TAV NOTAV BLITZ jpegNO TAV NOTAV BLITZ jpeg

Così, mentre Pepino senior, da sempre un alfiere della non violenza, offre copertura ideologica alle azioni di un gruppo di balordi che assaltano con pietre e bilie di ferro il cantiere e le forze dell’ordine, Pepino junior va a fare esperienza sul campo per affinare le capacità di lotta da poter esportare in Valle di Susa. D’altra parte, sono noti i rapporti tra alcuni centri sociali torinesi e realtà insurrezionali quali Eta, Farc e Pkk. Ora, dopo tante parole contro Caselli e i magistrati torinesi, ci piacerebbe conoscere il giudizio che il magistrato Pepino senior dà delle azioni del figliolo. Neo-partigiano in pectore o aspirante terrorista?».

Gian Carlo CaselliGian Carlo Caselli

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....