dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

Articoli correlati

FRANCESCHINI: L'ULIVO NON TORNA, LA DESTRA LA BATTIAMO MARCIANDO DIVISI. E\' SUFFICIENTE STRINGERE UN

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DAGOREPORT

dario franceschini foto di bacco (2)

L’intervista di ieri di Dario Franceschini su “Repubblica” si può sintetizzare così: Io ci sono. E’ inutile cercare il federatore di un nuovo centro, l’Ulivo di Prodi non torna, e non rompete le palle alla mia “creatura”, Elly Schlein, “salda e vincente” al comando del partito.

 

Come vincere? L’ex democristiano che dette vita alla corrente Area Dem la fa facile: partiti di opposizione vadano al voto ognuno per conto proprio col sistema proporzionale mentre con il maggioritario che assegna un terzo dei seggi con i collegi uninominali occorre stringere un accordo. Cosa per nulla facile con i vari partiti dell’opposizione che bisticciano su tutto.

 

DARIO FRANCESCHINI - ELLY SCHLEIN

Affossata la nascita della corrente catto-dem (non si è fatto fare nessuna domanda sul rinnovato attivismo di Prodi), il demiurgo che abbandonando l’altra corrente di ex democristi, Base Riformista, oggi allo sbando, innalzò la signorina con tre passaporti e una fidanzata al vertice del Pd, consiglia a Calenda e Renzi di essere generosi, spogliandosi della loro leadership in Azione e Italia Viva, fondendo i due partitini nati a destra dei dem.

 

CONTE FRANCESCHINI 3

E se poi volete un partito di centro, c’è solo Forza Italia: “Se Berlusconi fosse rimasto in vita, non avrebbe accettato a lungo di stare in un centrodestra guidato dalla destra estrema.

 

Sia chiaro, però, il mio non è un appello a Forza Italia, perché penso che non si muoverà da dov’è. Sbagliando, perché con una legge tutta proporzionale sarebbe arbitra dei governi per i prossimi vent’anni”.

 

Amorale della favola: Su-Dario non molla il ruolo di gran burattinaio e davanti ai mal di panza interni che hanno dato vita ai due recenti convegni, si fa intervistare per ribadire ai colleghi di partito, impegnatissimi a dare una svolta al Pd, che devono sempre fare i conti con lui. E la Meloni gode…

 

DARIO FRANCESCHINI INTERVISTATO SU REPUBBLICA

L’idea di Franceschini scuote il Pd I 5S: sì al confronto

Estratto dell’articolo di Gab.Cer. e Gio.Vi. per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/01/25/news/elezioni_divisi_franceschini_pd_5s-423960081/

 

[…]  Dario Franceschini con un’intervista a Repubblica scuote il suo mondo di centrosinistra tagliando a zero ogni ipotesi di campo largo e ampia coalizione prima delle elezioni politiche, ed eliminando decenni di impostazione ulivista e prodiana. […]

 

Parole che dividono, sollevano dubbi, vengono vissute con stupore da tutti quei dem che, come la segretaria Elly Schlein, si professano testardamente unitari. «Volpone... », commenta il leader di Italia viva Matteo Renzi aggiungendo che Franceschini «dice una cosa oggettivante intelligente: se Forza Italia accettasse di avere il sistema proporzionale, cioè cancellare quella parte della legge elettorale che prevede il premio alla coalizione, governerebbe per anni perché si entrerebbe in un sistema in cui si creerebbero le maggioranze in Parlamento».

 

gentiloni franceschini

Proprio il partito dell’ex premier è quello su cui M5s ha posto un veto quando si è trattato di allearsi alle elezioni regionali. Ed è difficile che cambi idea in vista delle politiche. Tanto è vero che per i 5stelle, quanto detto dall’ex- ministro del governo Conte II è «senza dubbio una linea assolutamente compatibile anche con quanto emerso da Nova», dall’assemblea costituente che ha proposto di essere progressisti indipendenti. Sarebbe insomma una linea su cui ci si può confrontare e su cui si può lavorare.

 

Franceschini […] raccoglie il plauso dei suoi, come la responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani che invita tutti a non «costruire alleanze a tavolino»  […]. […]

 

[…] Angelo Bonelli, deputato di Avs […]: «Per marciare divisi serve un proporzionale puro. Possiamo anche proporlo, ma la destra di Meloni lo vuole? Non credo. Il rischio è che restiamo divisi anche dopo le elezioni».

 

franceschini renzi

Bocciatura condivisa pure dai parlamentari Pd di rito gentiloniano. «Marciare divisi non è mai stata una ricetta per battere la destra, che da 30 anni corre unita», taglia corto Lia Quartapelle. Critica anche Marianna Madia: «L’Ulivo prima e il Pd poi sono nati per combattere — unendo culture di ispirazione diversa — la crisi della democrazia, oggi amplificata dal trionfo di Trump, e modernizzare il Paese. Franceschini invece dice che bisogna tornare indietro. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Schlein». […]

massimo d alema giuseppe conte goffredo bettini dario franceschini 2

piercarlo padoan dario franceschini stefano patuanelli massimo d alema dario franceschini foto di bacconicola zingaretti dario franceschini gianfranco fini pierferdinando casini foto di bacco (1)michela di biase dario franceschini foto di bacco

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...