orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

DAGOREPORT

 

MARCELLO GEMMATO GIORGIA MELONI

Il decreto della presidenza della Repubblica che piazza la poltrona di vice ministro accanto a quella del titolare della Salute, Orazio Schillaci, è già pronto.

 

Non manca che scrivere il nome di chi dovrà accomodarcisi. Il fortunato prescelto secondo i più è il melonianissimo sottosegretario Marcello Gemmato. Quello che appena nominato, alla domanda “senza vaccini saremmo stati peggio?”, in tv, non esitò a rispondere “questo lo dice lei”.

 

Ma il vero problema per un uomo di scienza come Schillaci, nominato in quota Fratelli d'Italia, non è quello di fare l’occhiolino ai No Vax, quanto piuttosto il bagaglio di conflitti di interessi che Gemmato, proprietario di una farmacia a Terlizzi, si trascina con sé. Perché da quando il “meloncino” barese si è insediato ai piani alti di Lungotevere Ripa, gli amici farmacisti hanno trovato una sponda favorevole alle loro istanze, tant’è che omaggiano ad ogni convegno o manifestazione pubblica il sottosegretario, che ha incassato la delega sulla farmaceutica.

 

GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI

Il colpo grosso è arrivato con la scusa di semplificare la vita ai cittadini, spostando intere categorie di farmaci dalla fascia dalla cosiddetta “assistenza diretta”, dove una volta erano i medicinali scomodamente distribuiti in ospedale ma acquistati quasi a metà prezzo con l’ex aste regionali, alla fascia delle pillole distribuite guarda caso in farmacia, con ampi margini di ricavo per i loro titolari.

 

Questo senza vantaggi reali per gli assistiti visto che i farmaci oggetto del trasloco erano già tutti acquistati con i maxi sconti dalle Regioni ma poi distribuirli dalle stesse nelle farmacie vicino casa.

 

marcello gemmato giorgia meloni francesco lollobrigida al villaggio agricoltura foto lapresse

Il primo “regalo” è arrivato con le gliptine, anti diabetici che fatturano un 150 milioni. Ora a fare i bagagli sono state le glifozine, anche loro utilizzate contro il diabete che di euro ne fatturano però già 400 milioni.

 

Su questo mezzo miliardo buono di farmaci le Regioni fino ad ora portavano a casa uno sconto medio del 40%, più il pay back dovuto dalle aziende produttrici sul 50% dello sfondamento di spesa della “diretta”.

 

Tutta roba finita ora a carico dei bilanci regionali con l’aggiunta del margine da pagare ai farmacisti.

 

Un saldo totalmente negativo nonostante lo sconto sulle glifozine ottenuto dall’Agenzia italiana del farmaco, che secondo i bene informati sarebbe inferiore ai 15 milioni in cambio di una perdita di circa 200.

 

giorgia meloni orazio schillaci foto lapresse

Che il conflitto di interessi ci sia e anche grosso come una casa lo confermano le ultime mosse di Gemmato. Con la fusione di Unico e Q Farma, partecipata dalla Coop esercenti farmacie, è nato un nuovo colosso della distribuzione dei farmaci da 2,5 miliardi di euro. E non a caso nel cda del gruppo è entrato un fedelissimo di Gemmato, l’ex eurodeputato pugliese di FdI, Sergio Silvestris.

 

Ecco perché promozione di Gemmato a viceministro potrebbe far storcere il naso al presidente Sergio Mattarella, che ha invece grande stima per il medico nucleare Orazio Schillaci. Ed è anche questo a frenare ancora Giorgia Meloni, ospite fissa durante le vacanze estive nella masseria del sottosegretario Gemmato. Devoto a lei ma anche alla pastiglia...

sergio mattarella e giorgia meloni - consiglio supremo della difesa MARCELLO GEMMATO - GIORGIA MELONI - ANGELO PALMISANO

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