software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

DAGOREPORT

alfredo mantovano giorgia meloni

Se c’è uno spiato, c’è anche uno spione. Ma chi? Nella oscura vicenda del software di spionaggio Graphite, della società israeliana Paragon, utilizzato in Italia per tenere sotto controllo almeno sette persone (Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e l’ex no global, Luca Casarini, sono solo i pesci piccoli), il Governo Meloni ha provato a dissimulare, facendo il solito pasticcio, e finendo smentito praticamente in diretta.

 

In una nota, diffusa ieri sera, Palazzo Chigi ha infatti precisato: “La Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, compresi i giornalisti".

 

spyware Paragon

Bene, bravi, bis! Ma allora chi ha firmato un contratto con il software Paragon? E a quale scopo, trattandosi di un programma di hackeraggio che serve a penetrare i cellulari altrui?

 

A rimettere i puntini sulle i è stato il “Guardian”, il quotidiano inglese che, insieme all’israeliano “Haaretz”, ha tirato fuori la notizia. In un articolo firmato da Stephanie Kirchgaessner e Angela Giuffrida si legge: “Come altri fornitori di spyware, Paragon vende la sua arma informatica a clienti governativi che dovrebbero utilizzarla per prevenire il crimine. Non è ancora chiaro chi siano gli specifici clienti governativi dietro i presunti attacchi”.

 

francesco cancellato

Insomma, Paragon non può essere venduto a società private, ma solo a “clienti governativi”. E si torna al punto: quale corpo dello Stato aveva interesse a spiare alcuni giornalisti sgraditi al Governo? E quale è "il potenziale abuso" da parte dell'Italia che ha spinto Paragon a disdettare il contratto?

 

Come scrive oggi sul "Fatto quotidiano" Ferruccio Sansa, citando due fonti qualificate, "lo spyware prodotto da Paragon, sono solo due: un’agenzia di polizia e un’organizzazione di intelligence”. 

 

“Un prodotto come questo può essere venduto soltanto a uno Stato oppure a soggetti governativi”, spiega un noto broker italiano di prodotti informatici legati alle comunicazioni e alle intercettazioni (anche lui, per ovvie ragioni, chiede l’anonimato).

 

hacker

Possibile che ci siano falle nella rete? “No. Questi spyware si commerciano come un’arma, un missile. La transazione passa attraverso apposite commissioni”. È ipotizzabile che Paragon abbia deciso di vendere a ‘privati’, violando le regole? “No perché le norme e i controlli sono stringenti. Il produttore rischia sanzioni pesantissime che possono portare alla chiusura.”. [...]

 

Dunque, chi ha spiato? Scrivono Alessia Candito e Fabio Tonacci, oggi su "Repubblica": Fonti qualificate canadesi e israeliane sospettano che le attività di intrusione, per quanto riguarda il nostro Paese, siano state condotte da una forza di polizia. Il Dipartimento di pubblica sicurezza, il comando generale dei Carabinieri e quello della Finanza affermano che Graphite non è in dotazione ai loro reparti. A Repubblica , però, risulta che la Polizia di recente abbia legittimamente utilizzato un captatore informatico israeliano per alcune indagini.

 

hacker 5

Delle due, dunque, l’una: o Graphite è stato utilizzato per inchieste formali, quindi con l’autorizzazione delle procure ma secondo Paragon violando i termini contrattuali perché è servito a intercettare attivisti e giornalisti, oppure l’operazione di spionaggio è avvenuta fuori dalle regole previste dall’ordinamento per questo tipo di software così intrusivi".

 

Peraltro, si tratta di un software molto sofisticato, che fa sembrare i cari vecchi trojan obsoleti come una tv a tubo catodico: a differenza dei trojan, infatti, il programma israeliano non ha bisogno di un’azione attiva da parte della vittima.

 

Non serve cliccare in un link malevolo per essere hackerati. Basta essere aggiunti a una chat di gruppo su Whatsapp o ricevere un PDF “manipolato” e tac: si è subito infettati.

 

Il venture capitalist Peter Thiel e? stato a lungo un mentore di Altman

Il mercato dello spionaggio è in forte ascesa: un’altra azienda del settore poco conosciuta ma sempre più potente è la Palantir di Peter Thiel.

 

La società del “Cavaliere nero” della tecno-destra (è l’ideologo dell’autoritarismo tech che Musk, suo ex socio in Paypal, sta provando a mettere in atto) avrebbe da poco superato i 200 miliardi di dollari di capitalizzazione. Eppure nessuno sa cosa faccia.

 

La risposta è semplice: cybersicurezza. Palantir avrebbe in mano un “servizio” ancora più raffinato di quello di Paragon, che mette a frutto la potenza di fuoco dell’intelligenza artificiale, e sarebbe a disposizione dei Governi di mezzo mondo. Un programmino che, oltre a intercettare, utilizza l’AI per mettere insieme tutte le conversazioni, i messaggi, i dati scambiati in una giornata, e a “comporre” una sintesi efficace, funzionale e pronta all’uso. Con tanti saluti allo “human factor” degli 007…

 

 

 

SPIONAGGIO - PEDINAMENTI

SPIONAGGIO, RENZI: MI ASPETTO ROTOLINO TESTE NELLE ISTITUZIONI

(askanews) - "Se fosse vero anche un terzo di quanto appare mi aspetto che già nelle prossime ora cadano un bel pò di teste nelle istituzioni...".

 

Lo ha affermato frea l'altro l'ex Premier Iv Matteo Renzi, ospite a PiazzaPulita su La7. "Il problema - ha sottoloineatoo. - è tutto del Governo: l'azienda israeliana proprietaria di Paragon dice che l'Italia non sta usando bene: che significa? E' l'autorità delegata, a norme di legge, che decide e controlla. Cioè Alfredo Mantovano" 

 

SPIONAGGIO: CONTE, 'M5S PRESENTA NUOVA INTERROGAZIONE, GOVERNO CHIARISCA'

matteo renzi

(Adnkronos) - "Dopo quella presentata ieri, oggi il M5S presenta una nuova interrogazione sulla base delle ultime evoluzioni del caso Paragon.

 

È un fatto molto grave: venire a sapere che ci sono giornalisti italiani che sono stati spiati è un attentato alla libertà di stampa, è un attentato ai diritti di uno Stato democratico. È una questione assolutamente da chiarire. Inoltre, la società che tecnicamente ha consentito tutto questo - Paragon - ha interrotto ogni rapporto e relazione con il nostro Paese, denunciando la violazione di norme etiche. Per cui ci aspettiamo che il governo chiarisca perché siamo al cospetto di una vicenda gravissima". Così il leader M5S, Giuseppe CONTE, sul deposito di un'interrogazione del M5S a firma Silvestri-CONTE-Pellegrini sul caso Paragon

 

IL PROPRIETARIO DEL SOFTWARE DI SPIONAGGIO USATO NELLA PRESUNTA VIOLAZIONE DI WHATSAPP CHIUDE IL CONTRATTO CON L'ITALIA

Traduzione di un estratto dell’articolo di Stephanie Kirchgaessner e Angela Giuffrida per www.guardian.com

 

Paragon Solutions, il cui software di hacking di livello militare sarebbe stato utilizzato per prendere di mira 90 persone, tra cui giornalisti e membri della società civile, in due dozzine di Paesi, ha interrotto il suo rapporto di clientela con l'Italia, secondo quanto riferito da una persona a conoscenza della questione.

 

donald trump peter thiel

La decisione di rescindere il contratto arriva meno di una settimana dopo che WhatsApp ha annunciato che il software di spionaggio di Paragon era stato usato per colpire decine di persone. Come altri fornitori di spyware, Paragon vende la sua arma informatica a clienti governativi che dovrebbero utilizzarla per prevenire il crimine. Non è ancora chiaro chi siano gli specifici clienti governativi dietro i presunti attacchi.

 

La decisione di porre fine al contratto con l'Italia ha fatto seguito alle rivelazioni che un giornalista investigativo italiano e due attivisti critici nei confronti dei rapporti dell'Italia con la Libia erano tra le persone che erano state presumibilmente prese di mira con lo spyware. Il lavoro di tutti e tre gli individui è stato critico nei confronti del governo di destra del primo ministro italiano Giorgia Meloni.

 

Rispondendo alle accuse di coinvolgimento nella tarda serata di mercoledì, l'ufficio della Meloni ha negato che dietro le presunte violazioni ci siano servizi segreti nazionali o il governo.

spyware computer

 

La persona che ha familiarità con la questione, che ha parlato con il Guardian a condizione di anonimato, ha detto che Paragon ha inizialmente sospeso il contratto con l'Italia “per abbondanza di cautela” quando sono emerse le prime accuse di potenziale abuso del software spia venerdì scorso.

 

La decisione di rescindere completamente il contratto è stata presa mercoledì, dopo che Paragon ha stabilito che l'Italia aveva violato i termini di servizio e il quadro etico concordato nell'ambito del contratto Paragon.

 

[…]  Come Pegasus, lo spyware prodotto dall'israeliana NSO Group, lo spyware Graphite di Paragon può infettare un telefono cellulare all'insaputa dell'utente e senza che questi faccia clic su un link o un'e-mail dannosi. WhatsApp ha dichiarato che le 90 persone probabilmente compromesse sono state aggiunte alle chat di gruppo di WhatsApp e hanno ricevuto PDF dannosi, che hanno probabilmente infettato i telefoni.

 

FRANCESCO CANCELLATO

WhatsApp ha dichiarato che tutti i tentativi di hacking sono stati scoperti a dicembre, in parte grazie all'aiuto del Citizen Lab dell'Università di Toronto, che segue le minacce digitali contro la società civile. Non è chiaro per quanto tempo gli individui siano stati sorvegliati o quali siano i clienti governativi coinvolti in ciascun caso.

 

Sebbene non sia del tutto chiaro perché Cancellato (direttore di Fanpage, ndR) sia stato preso di mira, l'anno scorso la sua testata ha pubblicato un'inchiesta […] che ha smascherato giovani fascisti all'interno del partito della Meloni. Le altre due persone prese di mira, Husam El Gomati, un attivista libico che vive in Svezia, e Luca Casarini, fondatore dell'ONG Mediterranea Saving Humans, sono stati entrambi critici della presunta complicità dell'Italia negli abusi subiti dai migranti in Libia.

 

[…]

 

spyware whatsapp

Paragon sarebbe stata recentemente acquisita da un'azienda statunitense chiamata AE Industrial Partners, che sul suo sito web viene descritta come una società di investimenti privati con 5,6 miliardi di dollari di asset in gestione, focalizzata su mercati che includono la sicurezza nazionale. La società non ha risposto alle richieste di commento.

 

L'anno scorso Paragon ha stipulato un contratto di 2 milioni di dollari con l'Ice, l'agenzia statunitense per l'immigrazione e l'applicazione delle leggi doganali. Il contratto, stipulato sotto l'amministrazione Biden, sarebbe stato sospeso mentre l'amministrazione cercava di determinare se fosse conforme a un ordine esecutivo che limitava l'uso di spyware da parte del governo federale. Lo stato attuale del contratto non è noto. Né Ice né Paragon hanno risposto alle domande del Guardian sul contratto.

 

peter thiel donald trump

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO