RONDOLINO CHE DONDOLINO! - DAL BAFFO DI D’ALEMA AL BOTOX DELLA SANTADECHÉ S’APPARECCHIA SEMPRE UNA CONSULENZA - L’EX LOTHAR DALEMONE, CON MOGLIE CHE CONSIGLIA BERSANI, CHIOSA: “SONO UN MERCENARIO. I MIEI IDEALI LI HO PERSI NEL 1997-1999 QUANDO HO VISTO FALLIRE D’ALEMA E HO SMESSO DI CREDERE ALLA POLITICA. LE GRANDI SCELTE SI FANNO ALTROVE: TROJKE, CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE, POTERI FORTI, GRUPPI DI PRESSIONE”…

Dal "Corriere della Sera"

L'anello di congiunzione tra Massimo D'Alema e Daniela Santanchè esiste in natura e si chiama Fabrizio Rondolino. L'ex collaboratore del lìder Maximo, il suo lothar ai tempi di Palazzo Chigi, torna a occuparsi di strategie politiche dietro le quinte del Pdl. Daniela Santanchè lo ha scelto come rappresentante alle riunioni sulle primarie, alle quali l'ex sottosegretario corre come candidata premier. Rondolino ha già fatto il suo esordio al summit convocato l'altro ieri dal comitato organizzatore della consultazione interna al partito di Berlusconi.

Una mossa che ha stupito molti, e non solo a destra. Al telefono con il Corriere, Rondolino la spiega così: «Daniela l'ho conosciuta all'inizio dell'anno. Mi ha sempre incuriosito, così mi sono procurato il suo numero e sfacciatamente le ho chiesto se potevamo conoscerci. Da lì è nata una bella amicizia e quando ha voluto il mio aiuto ho accettato subito. È un personaggio di grande simpatia e forza, ha carattere ed energia da vendere.

Dal lato professionale, poi, è un bell'esempio di post politica: totalmente altra rispetto al modello tradizionale di funzionario. Il suo progetto è vincere le primarie, secondo me ci si può provare. E poi, nel Pdl, mi hanno accolto tutti con cordialità».

Delle accuse su Internet se ne frega: «Mi accusavano già di essere un voltagabbana quando lavoravo per D'Alema, considerato un traditore della sinistra. Sinceramente, temo più una delle battute al vetriolo di Massimo che i commenti del web. L'ultima volta che l'ho visto, dopo che avevo ufficializzato la mia simpatia per Renzi, mi ha detto: "Assisto preoccupato a un tuo cedimento strutturale"».

2 - FABRIZIO RONDOLINO «IO DAL PDS ALLA SANTANCHÈ: SONO UN MERCENARIO, SÌ, MA PERCHÉ NON CREDO PIÙ»...
Luca Telese per "Pubblico"

«Vi autorizzo a dirlo. Lavoro come un professionista, faccio il consulente di immagine. Lo faccio per soldi. Ho creduto alla politica per una vita, poi ho perso la mia innocenza, ora dico: il programma di Forza italia del 1994, che Daniela vuole attuare è la cosa più rivoluzionaria».

Fabrizio Rondolino è abituato a dare scandalo e a scelte controverse. Dopo essere stato per un vita cronista de l'Unità, resocontista di Achille Occhetto, poi «Aedo Occhettiano», (copyright caustico di Alessandro Natta che ancora lo inorgoglisce), poi portavoce di Massimo D'Alema, poi Capo della Comunicazione del Grande Fratello, infine editorialista de Il Giornale, stupisce tutti con l'ultimo colpo di scena: «Aiuto Daniela Santanchè a vincere le primarie».

Ci conosciamo da tanti anni, non siamo d'accordo su quasi nulla e per questo c'è distanza cavalleresca tra noi. In un tweet ha scritto che Pubblico è letto da quattro gatti. La condizione migliore per una intervista senza ipocrisie.

Fabrizio, ammettilo: ti diverti a vedere l'effetto che fa.
Sbagli. È il mio lavoro.

D'accordo. Quante persone ti hanno già dato del «venduto», tra i tuoi amici?
(Risata e sospiro) Tante! Vedi? Detto così sembri quasi felice. Non lo sono. Ma mi hanno detto «Fabrizio ti sei venduto!» quando sono andato a lavorare con D'Alema a Palazzo Chigi.

Era il tuo sogno, ci saresti andato gratis...
...Vero. Però me lo hanno detto anche quando sono andato a lavorare per il Grande Fratello.

E lì eri pagato benissimo, addirittura un bonus per ogni pezzo! .
.. E poi me lo hanno detto di nuovo quando sono andato a lavorare per il Giornale. È la quarta o quinta volta che devo litigare: prima perdi il conto, poi ti abitui.

Non ti chiedi mai se abbiano ragione?
Mettiamola così. «Venduto» vuol dire rinunciare ai propri ideali per denaro.

E tu hai rinunciato?
Naturalmente verrò pagato. Sono un mercenario nel senso tecnico del termine, un prestatore d'opera.

Lo vedi, dici queste cose, già sapendo che i tuoi amici si incazzeranno. Ti da soddisfazione.
A me cosa pensano gli intellettuali radical chic non me ne frega nulla.

Forse perché tu stesso sei un intellettuale radical- chic.
Né radical né chic. Volevo dirti una cosa diversa. Io i miei ideali li ho persi nel 1997-1999. Li ho persi quando ho creduto al grande tentativo di riforma di Massimo D'Alema, l'ho visto fallire, e ho smesso di credere al potere della politica.

Ma come, fai il consulente politico!
No, faccio il consulente comunicazione, è diverso.

Spiegati.
Il lavoro con Daniela nasce dalla simpatia e dall'amicizia, da una stima profonda che ho per lei: è davvero un rullo compressore.

Però non credi più alla politica
La politica delle grandi scelte è fatta altrove: trojke europee, consigli di amministrazione, poteri forti, gruppi di pressione internazionali.

E quello di cui noi scriviamo ogni giorno sono solo balle?
Più o meno. Siamo nella post politica. E in questo regno la Santanchè é una icona straordinaria, una delle poche, fra l‘altro, che si oppone ai diktat. Mi piace lavorare con lei. Incarna un modo moderno e rivoluzionario: quando la politica diventa comunicazione pura, una come Daniela diventa maestra assoluta.

Ma scusa! L'ultima volta eri a una convention di Renzi, da fan convinto!
È vero. Ma mi ha davvero deluso.

E quando?
In questi mesi. Il culmine è stata la farsa di quel duello tv: ho visto Renzi come uno dei tanti scolaretti stretti intorno a mamma chioccia Bersani. Che pena.

Ma cosa avrebbe dovuto fare?
Quella sera? Avrebbe dovuto, ad ogni risposta, mostrare una altra proposta politica, polemizzare, indicare una linea diversa. Altrimenti cosa dovremmo pensare? Che la rottamazione era solo un problema personale con D'Alema e adesso si è rimesso in riga?

Ma se lavorassi per lui diresti altre cose.
Sbagli. Non sai quanto soffro per lo spettacolo grottesco di quel Volemose bene, delle primarie politicamente corrette.

Te la prendi più con Renzi che era il tuo riferimento che con gli altri?
Ovvio: Vendola e Bersani sono coerenti con quel che dicono di essere. Una vecchia sinistra, che non va oltre il 35% per cento, ma che non promette nulla di più di quel che è: una storia vecchia e rispettabile. Hollandismo. Renzi doveva essere la sinistra liberale che abbiamo sognato e invece ha fallito.

Da questo a passare alla destra liberale ce ne vuole!
E invece c'è una grande coerenza, se ci pensi. Non puoi partire rottamatore e finire col brodino. A sinistra c'è un enorme vuoto di rappresentanza, tanta gente delusa.

Ma la Santanchè parla a questa gente?
Può resuscitare il programma liberale di Forza Italia del 1994. Un grande manifesto di modernizzazione del paese, che serve ancora oggi.

Ma va! Il Rondolino del 1994 di quel manifesto scriveva peste e corna!
È vero. Ma come tutti i giornalisti di sinistra non lo avevo nemmeno letto, malgrado fosse parte del mio lavoro. Ero accecato, livoroso, vittima dell'incantesimo che ancora oggi domina metà del paese: l'antiberlusconismo. Ebbene, oggi è tutto finito.

Magari molti giornalisti lo hanno letto e non gli piaceva, anche senza incantesimo.... Lascia perdere. Ci siamo sempre sentiti aristocrazia, noi che venivamo dal Pci. Per noi Berlusconi parlava con un accento ridicolo e metteva la calza sulla telecamera.

Guarda, mi ha scritto Gasparotti, Giura che non c'erano calze. Gli credo. Ma il discorso del 1994 non mi piace lo stesso.
Vedi? Sto cercando di dirti che quel programma era zavorrato da problemi veri: il conflitto di interessi. La tentazione autocratica di Berlusconi. Ma detto questo, adesso si può dire che alcune di quelle idee sono l'unica via possibile per salvarci?

Se diventi un liberale di destra sì.
Senti, a me che Berlusconi non è un demonio me lo ha spiegato D'Alema.

Ma tua moglie Simona è d'accordo?
No. È una militante, sai cosa vuol dire? Che per lei il segretario è il segretario. Lei crede.

Detto così pare un insulto.
No, la invidio. Frequenta il comitato Bersani lo consiglia. Lei è una militante sta con il segretario: io sono un mercenario, ma ci amiamo.

Litigate sulla politica?
No, perché? A pranzo lei dice: «Cosa dovrebbe dire Bersani?». E io faccio i test: «Cosa accade se Daniela fa questo?». Un prezioso scambio di punti di vista. Accetta il mio disincanto

Ma se la Santanchè è un genio, a che gli servi?
(Ride) Devo limare e correggere, creare eventi e dire-fare cose per cui i media parlino di lei. Sono un maieuta, un coach. Ma senza l'atleta non vai da nessuna parte.

Qui gli spin doctor hanno vita grama.
La politica italiana e primitiva. Ma se non ci fossero i talk show noi non sapremmo nulla. Neanche che esistono i politici.

La politica vende scatole vuote?
La politica è comunicazione. Al supermercato io compro il biscotto senza sapere cosa c'è dentro, giusto? La politica fa le scatole dei biscotti.

E che Biscotto vende la Santanchè?
La rottura con Monti e il rilancio delle idee liberali. Se ci pensi Alfano Monti e Bersani sono lo stesso impasto con scatole diverse. Tasse e rigore che uccidono il paese.

E se tu danneggiassi lei? Pensa, per un suo elettore che choc: Rondolino da D'Alema alla Santanchè
Se accadesse mi dimetterei. Però in questo caso ho una via di uscita.

Quale?
Dico: «Daniela lavora con un collaboratore del Giornale: quello lì del Grande Fratello».

 

Fabrizio Rondolino EX LOTHAR DALEMONI FABRIZIO RONDOLINO CLAUDIO VELARDI FABRIZIO RONDOLINO daniela santanchèD'ALEMA A PALAZZO CHIGI CON RONDOLINO, VELARDI, LATORRE E CASCELLA - 1998cpbltmspgg29 fabrizio rondolino simona ercolanirenzi, vendola, bersaniRENZI-VENDOLANICHI VENDOLA E PIERLUIGI BERSANI saluti_RENZI E BERSANI

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