massimo cacciari joe biden

DALLA PADELLA DEI CLINTON ALLA BRACE DI BIDEN - CACCIARI: ''VINCE LUI? NESSUNA NOVITÀ. UNA FIGURA SBIADITA DEL PASSATO. CERTO, MEGLIO UN PASSATO DECENTE ANCHE SE PIATTO RISPETTO A UN FUTURO AVVENTUROSO, NELLE MANI DI TRUMP. MA SUL PIANO CULTURALE LA SINISTRA ITALIANA ED EUROPEA ERA GIÀ CADUTA NEL TRAPPOLONE DEI CLINTON, DI BLAIR E OBAMA. RISULTATO? HA TRADITO, HA INSEGUITO LE LORO POLITICHE NEOLIBERISTE, HA PERSO PER STRADA I CETI CHE RAPPRESENTAVA''

 

Stefano Zurlo per “il Giornale

 

Biden? Massimo Cacciari sta seguendo in tv l' interminabile giornata americana.

«È in vantaggio nel Wisconsin. Possiamo dire, forse, scampato pericolo».

E poi?

«E poi basta. Non c' è da stappare bottiglie o da festeggiare.

Biden è una figura sbiadita del passato. Passato anche in senso buono, per carità, ma passato».

La sinistra italiana fa il tifo.

Risata: «Anch' io nel mio piccolo parteggio per lui. Basta avere le idee chiare. Meglio un passato decente anche se piatto rispetto a un futuro avventuroso, nelle mani di Trump».

 

Davvero non si aspetta niente da Biden?

joe biden kamala harris

«Sul piano culturale e politico nulla di nulla».

 

Professore, è così categorico?

«La sinistra italiana ed europea era già caduta a suo tempo nel trappolone dei Clinton, di Blair e Obama. C' era stata l' illusione che il verbo arrivasse da questi signori».

 

Risultato?

«La sinistra ha tradito, ha inseguito le politiche neoliberiste dei leader anglosassoni, ha perso per strada i ceti che rappresentava. I militanti, gli operai, gli strati più in difficoltà».

 

È cominciata così la diaspora dell' elettorato rosso?

«A Marghera dove io prendevo il 70% dei voti c' è stato un mutamento clamoroso. Gli operai del Vicentino o del Trevigiano hanno fatto ciao ciao ai partiti che prima li tutelavano. Bene, molto hanno giocato questi innamoramenti frettolosi: l' Ulivo mondiale, il papa straniero, tutta la sbandierata retorica obamiana».

 

Dobbiamo leggere in questa chiave anche l' avvento dei Cinque stelle?

cacciari

«Certo. I 5 Stelle, come Podemos o Syriza di Tsipras in Grecia sono figli di questa metamorfosi, di questo smottamento e della conseguente incomprensione dell' elettorato. Il disorientamento si coagula nei movimenti di protesta».

 

Biden è insomma una pallida imitazione di chi l' ha preceduto?

«Quelle almeno erano figure di rottura, portavano suggestioni di cambiamento, con tutti gli squilli di tromba del caso, oggi Biden è solo il male minore. Strano destino il suo».

 

Perché?

biden

«Ai tempi di Obama simboleggiava il polo moderato, necessario contrappeso all' Obama che poteva spaventare i benpensanti. Oggi è lui a rassicurare al confronto di Trump, ma ha bisogno di qualcosa di più frizzante, vivace e passionale alla sua sinistra».

 

La sua vice, Kamala Harris?

«Mi pare che sia lei la vera novità di queste elezioni. Qualcosa più di sinistra».

Per ora non si sa nemmeno con certezza se Biden ha vinto.

«È evidente che questa storia, la guerra del voto postale con tutti gli strascichi connessi, si trascinerà per giorni. Un brutto segnale di destabilizzazione che arriva dagli Stati Uniti. Speriamo non si scoprano intromissioni cinesi o russe».

 

È la crisi della democrazia americana?

«Mi pare proprio di sì. Assistiamo alle convulsioni di un Paese incapace di arrivare rapidamente a una sintesi».

massimo d'alema cocn gerhard schroeder, tony blair e bill clinton

Qualcuno ipotizza il rischio di una guerra civile.

«No, francamente mi pare troppo. Forse in altri tempi. Oggi direi di no o almeno lo spero.

Però questa spaccatura profonda testimonia la fragilità di una società che per noi era un modello».

 

Trump ha tenuto. Come mai i sondaggi fanno cilecca?

«Questo discorso è parte di quello spaesamento che descrivevamo prima. L' elettorato è fluido, non ha più punti di riferimento, salta da una parte all' altra».

 

Negli Usa come in Italia?

«Siamo in una società sempre più liquida. Gli elettori seguono ora questo ora quel leader: Renzi, Grillo, Salvini, la Meloni».

blair clinton dalema prodi

 

Siamo in una giostra. Ma la sinistra?

«Non ho la vista così acuta da scorgere leader all' orizzonte».

 

D' accordo, ma i progressisti da dove possono ripartire?

«Certo, non rincorrendo Biden. Non si vedono ideali, strategie, suggerimenti interessanti.

Però può anche essere che all' improvviso emergano figure nuove capaci di catalizzare l' opinione pubblica e di segnare una svolta. Io seguo con interesse Kamala Harris che indubbiamente è qualcosa di inedito nel panorama politico degli Usa, dominato dalle grandi dinastie, dalle stesse famiglie, sia in casa democratica che fra i repubblicani. Magari, al prossimo giro lei sarà il primo presidente donna. E quella sarà una lezione per tutti noi».

barack obama hillary clinton 2016obama e clinton4CLINTON BLAIR

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...