ORA TI FO BARBA E CAPELLI – IL NOBEL DARIO CONTRO I “SOLONI DELLA CARTA STAMPATA” INDIGNATI DI GRILLO INCAPPUCCIATO DOPO ANNI PASSATI A “MINIMIZZARE DAVANTI A COMPORTAMENTI A DIR POCO TRIVIALI E SPESSO CRIMINALI DEI GESTORI DELLA COSA PUBBLICA” - “A ‘STO PUNTO, DICO CHE QUESTA DEL CARNEVALE DI GRILLO MESSO IN SCENA IN PIENA QUARESIMA MI VA A MERAVIGLIA’’ - E INVITA I NUOVI DEPUTATI A ESORDIRE IN MASCHERA…

Dario Fo per "Il Fatto Quotidiano"

In questi giorni è esploso un nuovo attacco indignato contro Beppe Grillo che pare si sia permesso di uscire dalla sua casa in Toscana, circondata da fotografi e giornalisti, completamente incappucciato indossando una giacca blu, classico colore del Carnevale, a metà tra il travestimento e la maschera nel tentativo di non venir riconosciuto.

Bisogna ammetterlo: una trovata davvero indegna. Infatti, molti fra i principali quotidiani hanno dato in escandescenze: "Ma andiamo, in un momento così drammatico per la nazione come può un responsabile del Movimento di fatto vincitore prendersi gioco della politica presentandosi così buffamente addobbato ?".

C'è invero da trasalire. In un paese dove la politica e la stampa che se ne occupa hanno spesso dato in questi ultimi anni dimostrazione di superficialità dialettica e tendenza a minimizzare davanti a comportamenti a dir poco triviali e spesso criminali da parte dei gestori della cosa pubblica, un gran numero di soloni della carta stampata s'è ben guardato dal testimoniare e commentare con l'indignazione che meritavano queste truffalderie che al contrario i quotidiani stranieri denunciavano con evidenza indignati dal vuoto di informazione dei nostri media.

Ora, invece di meditare e fare autocritica sulle proprie mancanze, si cercano situazioni da rilanciare contro l'indegno movimento, soprattutto puntando il dito contro i responsabili primari che hanno messo in campo questo sconvolgente moto culturale assolutamente inaccettabile. E ora si trastullano pure buttandosi in un carnevale mascherato e indecente.

A ‘sto punto, se mi permettete, io personalmente dico che questa del Carnevale di Grillo messo in scena in piena Quaresima mi va a meraviglia, soprattutto se penso che ci troviamo ad assistere alla sortita di scena di un Papa che più o meno alla maniera di Celestino V, costretto allo stesso gran rifiuto ripete: "Io son venuto per pascolare gli agnelli del signore, non per mangiarmeli arrosto in una tavolata di vescovi tanto golosi da masticarsi anche le ossa!".

Finalmente ritorniamo nel nostro campo più naturale. Ci siamo dimenticati troppo in fretta di vivere in una nazione che ha dimostrato nei secoli di possedere il senso più vivo della giocosità.

Ironia, sarcasmo e sberleffo sono alla base di tutta la nostra cultura, a partire dai carnevali medievali, alle feste di contrada e di piazza, per non parlare di quelle dei principi, che forse hanno anche esagerato con il lasciarsi andare ad atti di libido davvero sconvolgenti insieme alla chiesa che festeggiava la Pasqua addirittura con il Risus Paschalis, cioè un rituale carnevalesco messo in scena dentro le chiese e le cattedrali e dove anche l'oscenità era ammessa purché portasse gioia e allegrezza per il ritorno del signore.

Ci siamo inoltre dimenticati che al tempo dei Comuni si accettava con applausi che i giullari e i clown entrassero a dir la loro addirittura nella Camera e nel Senato che allora si chiamavano Brolo e Broletto. E attenti ancora che perfino nelle corti ducali, i comici erano ritenuti indispensabili perchè un ricevimento ottenesse un piacevole successo.

Oggi invece vengono nominati con disprezzo e chiamati buffoni tout court, dimostrando una notevole ignoranza sul chi ha creato i nostri canti più famosi, i contrasti, gli strambotti che sono alla base della nostra cultura e del nostro Rinascimento, un fenomeno che ha letteralmente ribaltato il linguaggio e l'arte di tutta Europa.

Ora, invece, di gridare allo scandalo, io proporrei che proprio all'apertura della nuova legislatura, gli eletti fossero invitati ad apparire tanto alla Camera che al Senato in abiti carnevaleschi, con maschere della commedia all'italiana e orchestre settecentesche che con musiche festose si diano a commentare gli interventi dei vari oratori. Se poi ai più giovani scappasse il bisogno di danzare nell'emiciclo con le fresche onorevoli neoelette, la cosa darebbe piacere sono sicuro a tutti i cittadini.

Si tratterebbe di una variante davvero esponenziale. Soprattutto grazie alle maschere vedremmo sparire certe figure ormai insopportabili, scampate dall'estinzione della selezione elettorale. Quel clima esuberante sarebbe fondamentale come supporto a un vero cambio di rotta e l'inizio di un'epoca finalmente rivoluzionaria.

 

dario fo e grillodario fodario foDario Fodario foDario Fo sul palco con Grillo a Milano DarioFo Beppe Grillo

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...