TE LO DO IO IL CALIFFATO SUNNITA - DAZI, CENTRI DI RECLUTAMENTO E UNA POLIZIA RELIGIOSA CHE CONTROLLA E PERSEGUITA: AL BAGHDADI GOVERNA LO STATO ISLAMICO TRA SERVIZI SOCIALI PER I MUSULMANI E UNA FEROCE PULIZIA ETNICA - IL NEMICO PIÙ ODIATO? L’IRAN SCIITA

Maurizio Molinari per “la Stampa

 

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

Feroce pulizia etnica e servizi sociali per i musulmani distinguono lo Stato Islamico (Isis) gestito da istituzioni create dal Califfo Abu Bakr al Baghdadi, autorità assoluta. A differenza di altri gruppi jihadisti, Isis si considera uno Stato e dunque non si nasconde bensì, attraverso gli editti dell’Emiro dei credenti, rende pubblico il proprio funzionamento. 
 

Assetto territoriale
Il Califfato su Siria e Iraq ha una spina dorsale, il Wilayat al-Furat, Provincia dell’Eufrate, da Al-Qaim nell’Anbar ad Albukamal nel Deir az-Zor. «Wilayat» sono pure le maggiori aree urbane - la capitale Raqqa, Mosul e la provincia di Aleppo - e tale status è assegnato a Damasco, sebbene Isis vi sia poco presente. Ogni «Wilayat» è suddiviso in «Qataa», settori, con responsabili dei due rami del governo locale: amministrazione e «servizi per i musulmani».
 

Abu Bakr al BaghdadiAbu Bakr al Baghdadi

Le corti islamiche
L’«amministrazione» è il complesso di istituzioni e norme che hanno come obiettivo liberare i territori da tutti coloro che non sono sunniti ovvero sciiti, cristiani, curdi, yazidi e altre minoranze. Il «Dawa» fa rispettare la legge islamica, diffonde il Corano e converte gli infedeli. «Al-Hisba» è la polizia religiosa col quartier generale in una chiesa dissacrata di Raqqa che deve «promuovere virtù e perseguire vizi» ovvero identificare chi offende il Corano e punirlo.

 

Sono di «Al-Hisba» le pattuglie che terrorizzano i civili, eseguono decapitazioni e crocefissioni, vanno a cerca di infedeli e bloccano gli automobilisti per verificare se sanno pregare. Al loro fianco c’è la polizia locale che a Raqqa veglia sullo status di «dhimmi» della minoranza cristiana, a cui è consentito restare ma è obbligata a pagare una tassa speciale e a non esternare la fede. «Al-Talim» è responsabile dell’insegnamento del Corano nelle scuole e ai bambini degli infedeli catturati. Alle spalle di tali organismi c’è un sistema di corti islamiche che distribuiscono pene feroci ai «nemici» ma perseguono anche reati comuni come i furti.
 

sostenitori di isis festeggiano in siriasostenitori di isis festeggiano in siria

Reclute e tribù
Il motto del Califfato è «Baqiyya wa Tatamaddad» (restare ed espandersi) e per riuscirci tre sono le istituzioni cruciali: gli «uffici di reclutamento» per i volontari stranieri e locali; i campeggi «pulcini di Zarqawi» (dal nome del fondatore di Al Qaeda in Iraq) per gli adolescenti; l’«Ufficio per gli affari tribali», creato ad Aleppo, destinato a rappresentare le istanze delle tribù arabe presso il Califfo.
 

Servizi sociali
«La buona amministrazione è una priorità per il Califfo perché consolida il consenso» spiega Aymenn Jawad Al Tamimi, il ricercatore della Oxford University, affermatosi come uno dei maggiori conoscitori di Isis. A gestire i rapporti con la popolazione è «L’amministrazione servizi pubblici» che si occupa di distribuire pane, acque, elettricità, aiuti e assume anche gli ingegneri per dighe e pozzi di greggio. Circa 50 tecnici petroliferi sono stati inviati dalle milizie libiche. L’attenzione per i «servizi per musulmani» spiega l’esistenza di un tribunale «per le proteste dei cittadini» come anche la rabbia del Califfo per la fuga da Anbar di dottori e insegnanti, rifugiatisi a Baghdad. La contromossa è stata un editto che li minaccia di «espropriazioni e trattamento da infedeli» se non torneranno.
 

isis in siriaisis in siria

I dazi sui commerci
A sostenere le finanze dello Stato Islamico non sono solo greggio, sequestri e donazioni private dal Golfo ma anche l’imposizione di dazi sui camion di merci in transito.
 

Obiettivi militari
L’inno «Alba della Mia Umma» (la comunità dei musulmani) racchiude il progetto di dominio sull’Islam ma nel breve termine nel mirino ci sono Libano e Giordania mentre in Siria l’eventuale caduta di Kobani porterà a concentrarsi su Aleppo. Più complesso l’Iraq, dove «Isis deve vedersela con le molte sigle dell’insurrezione sunnita - dice Al-Tamimi - e senza prevalere non può attaccare Baghdad». Fermo restando che il nemico giurato è il «potere safavida», ovvero l’Iran sciita.

il mondo secondo l'isis  2il mondo secondo l'isis 2

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…