
DE GIORGI COL PD NEL PERISCOPIO - L'IMPRENDITORE NICOLA COLICCHI VUOLE UN INCARICO NELLA LEGA NAVALE, MA ETTORE ROSATO SI METTE DI TRAVERSO. E INTERVIENE IL SOLITO DE GIORGI: “QUESTO FA LO SPIONE... FA LO SPIONE DI PROFESSIONE...” - COLICCHI LO SPRONA: “GIRA VOCE CHE SEI IN RAPPORTO QUOTIDIANO CON RENZI”
Fabio Amendolara per “Libero Quotidiano”
«È stata mandata in giro la voce che tu sei in rapporto quotidiano con Renzi». Nicola Colicchi, imprenditore, ex presidente della Compagnia delle opere di Roma, tra gli indagati della "cricca del quartierino romano" che per i magistrati di Potenza è un' associazione a delinquere, si rivolge così all' ammiraglio Giuseppe De Giorgi in una telefonata intercettata.
L' inchiesta è quella sui subappalti Total a Tempa Rossa, in Basilicata, e sulla costruzione di un sito di stoccaggio costiero per greggio nel porto siciliano di Augusta. I due parlano di un incarico che Colicchi vorrebbe ricoprire nella Lega navale italiana. De Giorgi in quel momento è «alla festa della polizia».
Dice: «Penso che vedrò Luca Lotti, c' è sempre in queste circostanze...». Colicchi conferma e arriva al dunque. Il Pd ha espresso malumori sul suo ingresso nella Lega navale e lui cerca il sostegno di De Giorgi. «Ettore Rosato - spiega Colicchi - si era fatto portavoce di qualche malumore nei miei confronti...».
De Giorgi: «Ben più che portavoce... è proprio intervenuto sui parlamentari affinché la Pinotti dicesse che questa strada non era più percorribile. Lui è proprio quello che è intervenuto dicendo... non va bene... il Pd romano ha detto di no».
A questa notizia, ovvero che sarebbe stato il Pd romano a mettere il veto, Colicchi ribatte: «Il Pd romano... questo è il più importante del Pd romano». De Giorgi gli spiega: «Il Pd romano ha detto di no per la giunta Alemanno...». De Giorgi fa riferimento alla circostanza che Colicchi era ritenuto un personaggio vicino all' ex sindaco di Roma.
Colicchi va su tutte le furie: «Fantastico! Capito! Dopo aver denunciato Mafia capitale, per uno che è andato in Procura da' Repubblica... litigato con Buzzi... ecc.. dài, stupendo, no... mi fa ridere questo...».
De Giorgi chiarisce ancora: «È lo stesso che è andato dalla ministra a dire... no, perché De Giorgi... e ha fatto la mappa delle persone... questo fa lo spione... fa lo spione di professione... e si presenta nei confronti della ministra come il suo sdoganatore, che le copre le spalle nei confronti miei... non gliene frega poi che sono debole rispetto a loro...».
E allora Colicchi tira fuori i rapporti con Renzi: «Ma se è stata mandata in giro la voce che sei in rapporti quotidiani con Renzi...». Poi si rivolge a Ivan Lo Bello - imprenditore, banchiere e vicepresidente di Confindustria indagato anche lui per associazione a delinquere insieme a Colicchi e al compagno dell' ex ministro Federica Guidi, Gianluca Gemelli - che, in una telefonata successiva, si mette a disposizione: «Chiamo io Rosato perché lo conosco».
Non basta. Colicchi vuole incassare quella nomina. Chiede aiuto anche a Paolo Quinto, membro dell' assemblea nazionale del Pd e capo della segreteria della senatrice Anna Finocchiaro (è il quarto uomo dell' associazione a delinquere, secondo i magistrati della Procura di Potenza).
Lo scambio di informazioni viene riassunto dagli investigatori in un' informativa di 285 pagine sulle attività della "cricca": «Quinto - si legge nel documento giudiziario - dice che provvederà a interessare Anna Finocchiaro. Colicchi domanda se Anna ha rapporti con Rosato. Quinto risponde che Anna provvederà a parlare direttamente con il ministro». E infine organizza una cena «con Anna, l' ammiraglio e gli altri».