leonardo donno igor iezzi m5s camera rissa.

“DENUNCIO CHI MI HA DATO IL CAZZOTTO, SO CHI È, È DI FRATELLI D’ITALIA” – FERMI TUTTI: LEONARDO DONNO, IL DEPUTATO DEL M5S AGGREDITO IERI ALLA CAMERA, “SCAGIONA” INDIRETTAMENTE IL LEGHISTA IGOR IEZZI: “QUELLO CHE È SUCCESSO È VERGOGNOSO,  SONO STATO PRESO A PUGNI, QUANDO ERO A TERRA HO RICEVUTO DEI CALCI. SENZA GLI ASSISTENTI PARLAMENTARI, COSA MI AVREBBE FATTO IEZZI”. QUINDI NON L’HA COLPITO… - "MI HA DEVASTATO LA MANCANZA DI SOLIDARIETÀ DI LEGA E FORZA ITALIA, SOLO FONTANA MI HA CHIAMATO..." VIDEO

RISSA TRA IGOR IEZZI E LEONARDO DONNO

 

 

LEONARDO DONNO

CASO CAMERA, DONNO: DA SALVINI E MELONI NON UNA PAROLA, NESSUNA PRESA DISTANZA, DENUNCIO CHI MI HA DATO CAZZOTTO, SO CHI E’, UN DEPUTATO DI FDI MA NON DICO IL NOME

Da “Un giorno da Pecora – Radio1”

 

Dopo quello che è successo ieri “Salvini e Meloni non hanno detto una parola per prendere le distanze da quanto accaduto,  le persone che hanno dato vita alla rissa sono pericolosi, non possono stare in Parlamento.

 

Denuncerò colui che mi ha dato un cazzotto sullo sterno, un deputato di Fratelli d’Italia di cui non faccio il nome però. Lo farò ai miei legali, che si occuperanno di querelare tutti i responsabili”.

 

Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato M5S Leonardo Donno, protagonista, suo malgrado, della rissa che si è scatenata ieri in aula.

 

“Quello che è successo è vergognoso, mi hanno offeso in tutti i modi, sono stato preso a pugni, quando ero a terra ho ricevuto dei calci. Senza gli assistenti parlamentari cosa mi avrebbe fatto Iezzi”, ha aggiunto il parlamentare intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

 

CAOS CAMERA, DONNO: DEVASTATO DA MANCANZA SOLIDARIETA’ FI E LEGA, SOLO FONTANA ME L’HA ESPRESSA, MI HA DETTO SCENE VERGOGNOSE

Da “Un giorno da Pecora – Radio1” 

 

RISSA TRA IGOR IEZZI E LEONARDO DONNO

“Mi ha devastato vedere che nessuno della Lega o di Fi ha preso le distanze da quanto successo ieri. Sono stato chiamato solo dal presidente della Camera Fontana, poco fa, mi ha espresso solidarietà. Mi ha confermato che queste scene sono vergognose e che verranno avviati provvedimenti per accertare le colpe”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato M5S Leonardo Donno, protagonista, suo malgrado, della rissa che si è scatenata ieri in aula. Nessun altro del governo gli ha espresso solidarietà?”No, solo un paio di colleghi di Forza Italia”.

 

SENATORE M5S OCCUPA SCRANNO PRESIDENZA PATUANELLI LO FA SCENDERE

(ANSA) - Il senatore del M5S Pietro Lorefice, mentre le parlamentari dell'opposizione occupano i banchi del governo per protesta contro i fatti di ieri alla Camera, a seduta d'Aula sospesa, sale verso lo scranno della presidenza e si siede. I commessi si avvicinano per farlo scendere ma lui non vuol sentire ragioni "aggrappandosi sempre di più alla sedia". Alla fine, dopo un bel po', son dovuti intervenire i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Boccia per farlo desistere dall'impresa. Proteste da parte della maggioranza.

 

igor iezzi

NIENTE PACE TRA DONNO E IEZZI DOPO LA RISSA ALLA CAMERA

(ANSA) - Tentativo non riuscito di riappacificazione tra i deputati Leonardo Donno (M5s) e Igor Iezzi (Lega) a 'L'Aria che tira', su La7. Alla domanda se volesse chiedere scusa al collega dopo la rissa di ieri sera in Aula, Iezzi ha risposto che "neanche Calderoli ha ricevuto una manifestazione di solidarietà dal M5s". Nonostante all'inizio dica che di non avere "giustificazioni per quella aggressione", poi Iezzi ribadisce che "Donno ha compiuto un'aggressione nei confronti di un ministro e, se ha un minimo di onestà intellettuale, ammetterà che io non l'ho colpito. Ristabiliamo prima la verità dei fatti".

 

A quel punto, interviene Donno: "Chiedo scusa io ai cittadini italiani perché c'è gente del genere che rappresenta anche loro - ha detto - È come se uno esce per strada con una pistola, spara a una persona, non la colpisce ma dice 'non l'ho colpito!'". Quando il deputato pentastellato chiede "se non ci fossero stati i commessi a proteggermi, Iezzi mi prendeva a pugni in faccia e mi lasciava per terra? Ti devi vergognare, ti devono sbattere fuori dal parlamento", il leghista risponde con "se non ci fossero stati i commessi a fermarti tu avresti aggredito Calderoli? Ma vergognati te"

 

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 2

L'AGGREDITO "SONO SQUADRISTI CHE VANNO CACCIATI DAL PARLAMENTO"

Estratto dell'articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”

 

«Ancora non ci credo che sia successo». Leonardo Donno è al pronto soccorso, si sta facendo visitare e ha bisogno del referto per sporgere denuncia contro i suoi aggressori. La conversazione con l'infermiera [...] merita di essere riportata [...]. «Aggredito dove? », chiede lei. «Nell'Aula della Camera, sono un deputato», risponde lui. Attimo di silenzio.

 

«Ehm, allora posso scrivere "aggressione sul posto di lavoro? "», propone lei. «Tecnicamente è così», taglia corto lui. [...]

 

Chi le ha dato il pugno?

igor iezzi 1

«Non lo so, ho visto un braccio che si infilava tra i commessi intervenuti per separarci, poi un colpo allo sterno e non riuscivo a respirare, mi sono accasciato».

 

Chi c'era della maggioranza intorno a lei?

«Erano in tanti, ricordo con certezza Mollicone, Candiani, Cangiano, Iezzi e Amich».

 

Tutti assicurano di non averla toccata, dicono che lei è un simulatore. ..

«Dovrebbero solo tacere e vergognarsi, per il solo fatto di aver pensato di aggredirmi. Mi hanno gridato offese di tutti i tipi, mi sono arrivati calci da sotto, che nei video non si vedono. Mentre si vede che Iezzi ha provato a colpirmi in faccia, per fortuna mi ha solo sfiorato».

 

[...] « [...] Questi sono pronti a usare qualunque mezzo per tapparti la bocca. Si chiama squadrismo. Mi hanno picchiato nell'Aula delle Camera, si rende conto? Mia madre ha visto le immagini e mi ha telefonato in lacrime».

 

LEONARDO DONNO

Il clima in Parlamento si è fatto particolarmente teso, la rissa era già stata sfiorata altre volte, no?

«Guardi, minacce ne abbiamo subite diverse da parte di esponenti di FdI e della Lega. Cose del tipo "ti aspetto fuori", "ti spacco la faccia". Oggi ci hanno provato sul serio: una pagina vergognosa, proprio dopo aver commemorato la morte di Matteotti per mano dei fascisti. Hanno onorato bene la sua memoria».

 

Devono essere sanzionati?

Vanno sbattuti fuori, questa è gente che non può stare in Parlamento. Anzi, è gente che non può proprio stare a piede libero. Sono trogloditi».

 

Li denuncerà?

«Mi sembra il minimo di fronte a quello che è successo. Chiamerò i miei avvocati e valuterò con loro come procedere, acquisendo le immagini e chiarendo la dinamica dell'aggressione».[...]

 

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 3

GLI ACCUSATI "UN COMMEDIANTE VOLEVA COLPIRE IL MINISTRO CALDEROLI"

Estratto dell'articolo di Francesco Grignetti per "La Stampa"

 

Il deputato leghista Igor Iezzi [...] è il protagonista negativo della giornata. Si sente la voce del presidente Lorenzo Fontana che si sgola: «Iezzi! Iezzi!». Lo hanno riconosciuto tutti, grande e grosso com'è, unico a vestire una giacca beige in un mare di grisaglie scure, mentre cerca di travolgere il muro dei commessi per picchiare il collega grillino Donno. Iezzi però giura e spergiura che lui non ha colpito nessuno.

IGOR IEZZI AGGREDISCE LEONARDO DONNO ALLA CAMERA

 

Accanto a lui c'è un altro parlamentare ben piazzato, è Enzo Amich da Casale Monferrato, di Fratelli d'Italia, ex militare della Folgore, ex operaio e macchinista dele ferrovie, ex sindaco di Coniolo (Alessandria), che sbraita e cerca a forza di spallate di raggiungere il grillino Donno. [...]

 

L'accusa di entrambi è esplicita: il collega M5S ha fatto la vittima. Lo dicono anche altri che erano nella mischia. [...]

 

Iezzi risponde al telefono con voce cupa. «Scriverete di me che sono un cavernicolo. Però non ho colpito nessuno. Si vede dai video».

 

Lei però c'era.

Sì, e so di aver sbagliato. Ora temo che il presidente Fontana mi sanzionerà. Ma si vede chiaramente che Donno fa la sceneggiata. Ha fatto due carognate».

 

ENZO AMICH

In che senso?

«Prima ha tentato di aggredire Calderoli. Infatti i commessi lo hanno fermato e poi è stato espulso. E poi ha simulato di avere preso dei pugni che non ci sono. Tipico di Donno, che non è nuovo a queste cose, e tipico di un Cinquestelle».

 

Ma perché lei si è precipitato contro di lui? Non bastava la reazione dei commessi e della presidenza? «Se sono scattato, è stato per difendere il ministro Calderoli. Donno lo voleva aggredire. E non è nuovo a queste cose».

 

Anche Amich, a mente fredda, si è pentito per essersi catapultato dai banchi contro Donno.

«Me lo potevo evitare, lo so. Ma io non riesco ad accettare la mancanza di rispetto nei confronti di un ministro e dell'Aula».

 

[...] Quella di Donno era sicuramente una provocazione politica.

IGOR IEZZI AGGREDISCE LEONARDO DONNO ALLA CAMERA

«L'ennesima. È appena successo un altro fatto del genere. Uno del Pd ha preso una sedia e l'ha lanciata verso i banchi dei sottosegretari. Sono continue provocazioni… E c'è un limite alla pazienza umana. A un certo punto non si è più disposti ad accettare».

 

Scusi, Amich, implicitamente sta accusando la presidenza di non dirigere ordinatamente i lavori della Camera?

«No, assolutamente. Come si fa a prevenire se uno scende di corsa e si avvicina a quel modo a un ministro di quasi 80 anni?».

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 6rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 4rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 5rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 3rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 7

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO